Capitolo 29

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La sera del 24 dicembre era da sempre tradizione, per la mia famiglia, cenare con tutti i parenti a casa mia e aspettare la mezzanotte per scartare i regali tutti insieme. Qui a Malta non tutti rimanevano in casa, ma piuttosto preferivano andare a cena fuori o festeggiare in qualche pub. La mia famiglia non era molto numerosa e, infatti, avevo pochi cugini. Siamo sempre stati molto uniti e loro mi hanno sostenuto nella musica da quando ero piccola. I miei nonni sono molto affettuosi e hanno questa dote di far sentire chiunque a proprio agio. I miei zii lo stesso, soprattutto mio zio John, il mio preferito. Quando ero piccola, mi portava sempre al parco e poi a prendere il gelato. A Natale era nostra abitudine cantare una canzone insieme: io al pianoforte e lui alla chitarra. In famiglia la passione per la musica era comune un po' a tutti: i miei genitori erano musicisti, mio zio, oltre a suonare la chitarra, lavorava in radio e mio nonno da giovane conquistò mia nonna facendole una serenata sotto casa.

Io e mia sorella aiutammo mia madre ad apparecchiare la tavola e a preparare la cena. Simone si offrì per cucinare un dolce, data la sua passione per la cucina e la sua bravura ai fornelli. Quando finiamo di preparare tutto, cominciarono ad arrivare i miei parenti. Li salutai uno ad uno e li presentai a Simone. Quando varcò la porta di ingresso mio zio, corsi ad abbracciarlo.
《Zio John!》urlai.
《Tesoro!》mi prese in braccio, come se fossi ancora una bambina.
《Quanto sei cresciuta! E forse non sei più così leggera》rise, mettendomi giù.
《Sì, infatti》continuai a ridere.
《E lui deve essere il tuo fidanzato, vero?》mi chiese mio zio, guardando Simone dietro di me.
《In realtà...》
《No, sono un suo amico. Piacere di conoscerla, mi chiamo Simone》mi interruppe il biondino, stringendo la mano a mio zio.
《Chiamami pure John! Non sono così vecchio》scherzò, come era solito fare.
《Va bene, John》sorrise Simone.
《Bel taglio! Emma, che dici... Starei bene biondo?》mi chiese, toccandosi i capelli.
《Non ti ci vedo, zio》risi.
《Vado a lasciare queste cose in cucina》mi informò, prima di allontanarsi e lasciarci soli.
《Simpatico tuo zio》
《Lo so... È il migliore! Ama scherzare, ma è più divertente di te》lo spintonai leggermente e lui sorrise.
《Tu di sicuro non hai ereditato la simpatia da tuo zio, dato che le tue battute sono pessime》mi prese in giro.
《Adesso ti caccio da casa mia!》gli puntai un dito contro.
《Dai...》continuò a ridere.
《Ragazzi, a tavola!》urlò mia madre, interrompendoci.

La cena fu molto tranquilla, nonostante le continue battute di mio zio. Ero seduta di fronte a mia sorella e di fianco a Simone, che fece una bella impressione a tutti. Ciò che aveva preparato mia madre fu buonissimo, infatti tutti si complimentarono con lei. Quando terminammo di mangiare la frutta, mi alzai da tavola per andare a prendere il dolce e Simone volle accompagnarmi.
《I tuoi parenti sono molto simpatici e gentili》mi disse, una volta arrivati in cucina.
《Anche tu stai simpatico a loro》sorrisi e poi continuai 《Puoi prendere i piattini da quel mobile? Io non ci arrivo》
《Tappetta》mi prese in giro, accarezzandomi i capelli, e io roteai gli occhi.
Aprii il frigo e presi la torta che aveva preparato. Era al cioccolato e la aveva decorata con della panna e delle scaglie di cioccolato.
《Sembra buona》dissi.
《Ho aggiunto anche della nutella all'interno, dato che ti piace tanto》
《Veramente?》chiesi, felice come una bimba, cominciando a saltellare.
《Certo》sorrise e poi mi lasciò un bacio sulla fronte.
Prendemmo tutto il necessario e lo portammo a tavola. Tagliai la torta a fette e poi la misi nei piatti e Simone mi aiutò a distribuirla.
《Molto buona! Chi l'ha fatta?》chiese mia nonna.
《Simone! È un ottimo chef》rispose mia madre.
《Wow! Bravissimo, complimenti》intervenì mia zia, la moglie di zio John.
《Grazie mille》
《La sua passione più grande, però, è la musica》aggiunsi.
《Canti?》chiese mio zio.
《Più o meno... faccio rnb, un genere, simile al rap, che è molto diffuso in America, e scrivo io stesso le mie canzoni》
《Zio, anche lui è un allievo di Amici!》esclamò mia sorella, con ancora la bocca piena di torta, il ché fece ridere un po' tutti.
《Ti va di farci sentire qualcosa dopo? In questa famiglia è tradizione aspettare la mezzanotte cantando e suonando tutti insieme》spiegò mia madre.
《Certo, perché no》sorrise al mio fianco.

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