19. FINE DELLA STORIA

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Arrivai a scuola accompagnata da Jill, e mi sentii nervosa e impaurita. Non volevo raccontare quanto successo a Michael, ma suo cugino mi aveva fatto promettere di farlo altrimenti sarebbe andato lui stesso a dirglielo.

Mi fermai davanti al mio armadietto per sistemare le mie cose e Jill andò via salutandomi con un forte abbraccio.

Mi guardai attorno, ansiosa di incontrare Michael, e quando meno me l'aspettavo, sbucò facendomi saltare con un "Bu".

«Dio, Michael mi hai spaventata!» strillai mettendomi una mano sul cuore.

«Sei una fifona!» esclamò lui ridendo a crepapelle.

La mia espressione era tra il triste e l'accigliato e probabilmente lui se ne accorse. Mi guardò intensamente in viso e chiese:

«Va tutto bene?».

«S...sì» balbettai.

«Sicura? Dai, Sam, era solo uno scherzo innocente» disse dolcemente. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e fuggii via, entrando nella prima aula vuota che avevo trovato.

Michael mi seguì e richiuse la porta dell'aula alle sue spalle. Io mi portai una mano alla bocca per non scoppiare a piangere.

«Ma che cavolo ti prende? Era solo uno scherzo del cazzo, Sam!» strillò incredulo.

«No... non è per quello» biascicai a stento, gli occhi ancora pieni di lacrime e la voce tremante.

«E allora cosa c'è?» chiese con tono comprensivo. Venne verso di me e mi girò a lui dolcemente, quasi a volermi obbligare a guardarlo in faccia.

Mi calmai un po' e cominciai a raccontare.

«Ieri... ieri sera è... successa una cosa».

«Che cosa?» chiese senza staccarmi gli occhi di dosso.

«Io... ero in auto e... un'altra automobile mi ha fermata bloccandomi la strada. Sono uscita per dirgliene quattro e... e da lì è venuto fuori il marito della professoressa Smith» dissi con sguardo triste.

Quando pronunciai quelle parole Michael sgranò gli occhi.

«È stato lui che ti ha picchiato, vero Michael?» chiesi preoccupata.

Lui stette un istante in silenzio e poi annuì chiudendo gli occhi.

«Sì, è stato lui. Che cosa voleva da te quello stronzo?» ringhiò trattenendosi dalla rabbia.

«Lui mi ha... mi ha detto di avvertirti di stare alla larga da sua moglie. Che... la prossima volta la pagherai cara e... non sarai tu quello con cui se la prenderà» sibilai con un filo di voce.

«Merda!» imprecò Michael mettendosi una mano in testa.

«Ti ha minacciata? Che cos'altro ti ha detto? Che cosa ti ha fatto?» chiese prendendomi il viso tra le mani.

Mi allontanai. Non volevo piangere. Non davanti a lui.

«Sto... bene. Lui mi ha... solo spaventata molto» balbettai in maniera poco convincente.

«Dimmi la verità Sam. Che cosa cazzo ti ha fatto? Ti ha toccata? Lui ti ha...».

«Michael per favore smettila!» strillai e le lacrime cominciarono a scendere indesiderate sulle mie guance.

«Cristo!» imprecò ancora avvicinandosi nuovamente a me. «Devi dirmi che cosa cazzo ti ha fatto, Sam. Dimmelo o andrò a chiederlo a lui di persona» ruggì sospirando forte.

Vita Where stories live. Discover now