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Capitolo 1:Primo incontro

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Capitolo 1:
Primo incontro


Il freddo frizzava sulle guance delicate di Jungkook come aghi appuntiti, le dita rigide e arrossate per via del vento gelido, infossate nelle grandi tasche del cappotto di lana. Gli occhi cioccolato scandagliavano apatici le buie e silenziose strade di Seoul, il ronzio della lampadina malfunzionante del lampione a cui era appoggiato era l'unico suono che spezzava quel silenzio sepolcrale.
Tirò su con il naso affondando di più il viso nella calda sciarpa avvolta al suo esile collo. I piedi pulsavano di dolore acuminato, intorpiditi dopo aver camminato per quasi due ore.

Non appena sentì le gambe cedere, deboli e fragili per tutto quel movimento, si staccó dal lampione per sedersi su una panchina vicina, le ossa che scricchiolavano come legno vecchio ad ogni movimento. Buttò la testa all'indietro chiudendo gli occhi e tirando di nuovo su con il naso ormai congelato per via del freddo.
Era abituato a rimanere fuori casa per così tanto tempo, i calli sulle piante dei piedi ormai non dolevano più, abituati a percorrere le strade rocciose sotto un cielo nero senza stelle.

Quella monotonia tediosa che caratterizzava la sua vita si infilava sotto la sua pelle come un viscido serpente, consumandolo di minuto in minuto; tramutava i colori sgargianti dell'infanzia in spente gradazioni di grigio, aumentava le bottiglie di alcol nella credenza. 

Un gelido sospiro fuoriuscì dalle labbra secche.
Era così stanco.

"Scusami" una voce profonda si insinuò nelle sue orecchie arrossate come lo scoppio di un lampo a ciel sereno.
Sollevò adagio gli occhi scavati dalle occhiaie, solo per incontrarli con un ragazzo alto più o meno quanto lui.

Aveva gemme di smeraldo come iridi, le labbra rosse come boccioli in piena fioritura, la pelle leggermente abbronzata e i capelli soffici di un castano slavato.
Lacrime secche adornavano le sue guance rosate, gli occhi rossi e gonfi velati da una freddezza imperturbabile.
In piedi, si ergeva sopra Jungkook con un'aura eterea mentre la luce difettosa del lampione gli illuminava con dolcezza il viso sfregiato da perle di rugiada.

"Cosa ti serve?" chiese il ragazzo tirandosi composto sulla panchina.

Le iridi verde intenso dello sconosciuto si posarono inavvertitamente sul volto di Jungkook, scatenando una scia di brividi nella schiena annichilita dell'altro.

"Puoi accendermi una sigaretta?" domandò di nuovo la voce con pesantezza.

La richiesta lasciò spiazzato per qualche secondo Jungkook. Non appena aveva postato le sue iridi castane sulla figura sinuosa dell'altro era rimasto completamente ipnotizzato. La voce profonda del ragazzo l'aveva cullato con dolcezza e assopito ogni suo senso.

"Uhm" mugugnó quando le gemme puntate su di sé iniziarono a riempirsi d'impazienza. Cominciò a scavare confusamente nelle grandi tasche del cappotto mentre l'imbarazzo prendeva lentamente possesso delle sue guance piene.
Non appena le dita sfiorarono il freddo oggetto di metallo si rilassò.

"Ecco, tieni" disse porgendo l'accendino verso il ragazzo castano.
Quest'ultimo lo afferrò velocemente sfiorando in un tocco di farfalla i polpastrelli ruvidi dell'altro.

"Grazie...uh.." un sorriso dalla forma rettangolare si allargò sulle labbra del ragazzo, mostrando i denti d'avorio.
Jungkook rimase immobile, gli occhi incatenati al viso delicato dell'altro, mentre qualcosa nel suo petto smuoveva quella pesante coltre di monotonia cinerea.
Sulle sue guance sbocciarono fiori rossi non appena si rese conto di essere rimasto in silenzio a fissare lo sconosciuto per almeno due minuti buoni.

"J-jungkook" balbettò presentandosi.

Il ragazzo gli regalò di nuovo un sorriso smagliante.

"Taehyung" pronunciò in un debole sussurro, leggero come un petalo posato sul viso in piena primavera.
Rimasero qualche secondo ad osservarsi, Taehyung che si dondolava sui talloni, l'accendino ancora fra le mani e Jungkook abbandonato sulla panchina mentre scavava con occhi curiosi nella figura del ragazzo in piedi.

"Uhm" mugugnó il castano visibilmente a disagio, staccando gli occhi verdognoli da quelli di Jungkook.
Sfilò un pacchetto dalle tasche del giaccone beige prendendo poi una sigaretta da esso. Con movimenti delicati, quasi come se l'accendino fosse di cristallo, accese la sigaretta disperdendo l'odore acre del tabacco nella frizzante aria notturna.
Gli restituì velocemente l'oggetto in metallo, stando attento a non sfiorare di nuovo i polpastrelli dell'altro.

"Grazie" mormorò un'ultima volta Taehyung prima di allontanarsi per le strade solitarie di Seoul.

Jungkook rimase a fissare la schiena del ragazzo sparire nel buio della notte, le iridi castane riempite da un luccichio di curiosità per la prima volta dopo anni.

"Taehyung" mormorò spostando lo sguardo sulle dita arrossate: l'accendino luccicava sotto il riflesso lunare, l'odore di tabacco ancora nell'aria.

Strawberries & Cigarettes || VKOOK || [SOSPESA]Where stories live. Discover now