Un primo appuntamento alle due di notte (parte due)

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La madre di Pamela è praticamente la versione più anziana e robusta della mia amica, e come tutte le mamme che si rispettino ama fare battute imbarazzanti sui propri figli. Il padre, invece, è un uomo burbero e formoso dall'accento del sud molto marcato, che ha preso subito in simpatia Luke e ora gli sta insegnando come giocare a monopoli. Solo per questo motivo si è guadagnato la mia stima.

Eppure, per quanto perfetta questa famiglia possa sembrare ai miei occhi, non sono così cieca da non notare la nebbia fitta che si è creata in questo piccolo appartamento.

C'è tensione nell'aria, sofferenza, un dolore che mi sembra nostalgico, un'acredine molto familiare. La signora Polish mi bacia e mi abbraccia e mi dice quanto sono magra, ma il suo sorriso è forzato e i suoi occhi stanno piangendo in silenzio, mentre il signor Polish si trattiene, non parla e rimane molto tempo fermo ad ascoltare i suoi pensieri, nel tentativo di mascherare le emozioni che potrebbero spezzarlo.

Ho già visto queste cose, è stato molto tempo fa, quando la mamma ebbe quell'aborto spontaneo. Anche noi avevamo avuto quella nebbia, quel turbamento, e benchè con gli anni si era diramato, non era mai svanito per davvero, non del tutto. La sofferenza non era scomparsa, così come la rabbia. Sono emozioni che non se ne vanno facilmente, nemmeno dopo tanto tempo.

Pamela è probabilmente l'unica che non si preoccupa di nascondere il suo tormento, forse ha capito che con me è inutile, o semplicemente ha smesso di provarci. La seguo fino alla sua camera e lei mi parla, parla di cose strane e senza senso, parla di quando era piccola e di come era tutto molto più bello, e poi sospira, più per l'arrendevolezza che per il dolore.

La tensione del posto è evidente anche a Luke, che fa di tutto per farla scemare con battute, risate e giochi. Canta insieme a Mr Polish e aiuta Mrs Polish a passare l'aspirapolvere sul pavimento in moquette, mentre ride come un idiota. Il mio bambino.

Alla fine, si arrende alla realtà dei fatti, e mi raggiunge in camera di Pamela mentre sto finendo insieme a lei il compito di storia per la signora Millicent. Una ricerca faticosa e stancante che non si può risolvere con un click sul computer, perché la professoressa megera controllerà e ispezionerà ogni singola parola per assicurarsi che nessuno dei suoi studenti si sia limitato al semplice "copia-incolla" durante lo studio.

<<Perché dobbiamo studiare queste cose?>> si lamenta Pamela, dopo aver chiuso l'ennesimo libro sulla seconda guerra mondiale. <<Lo so che è importante, ma preferirei non voler conoscere tutti questi particolari.>>

<<A Pamela non piace la storia?>> le domanda Luke, incuriosito come noi.

<<No, tesoro, le piace, solo che la storia non è sempre bella.>> Ancora sdraiata sul letto della mia amica, chino il capo così da poterlo guardare, seduto a terra con il suo quaderno in mano. <<Hai finito i tuoi compiti?>>

Lui scuote leggeremente la testa. <<Devo scrivere un tema, Sasha. Ma non so su cosa scriverlo. Il professore dice che va bene anche su qualcosa che mi piace.>>

Pamela inarca un sopracciglio e si stiracchia la schiena, quella sedia della scrivania sembra effettivamente molto scomoda. <<Perché non scrivi della mamma?>> gli suggerisco, attirando su di me l'attenzione della mia amica. <<La mamma ti piaceva molto, giusto?>>

Gli occhi del mio ometto si illuminano come due fuochi d'artificio. Non riesco a trattenere un sorriso nel vederlo così felice al solo ricordo della mamma, la sua innocenza a volte è quasi depuratoria, mi permette di sradicare il male che sento crescere dentro. <<Adoro la mammina, la mamma era molto buona con me. E mi faceva tante cose belle.>>

<<E allora scrivi di lei, Campione.>>

Quando annuisce, così entusiasta per quest'idea che ai suoi occhi deve sembrare geniale, non riesco a trattenere un sorriso. <<Luke, perché non vai in salone e ti fai aiutare da mio padre?>> gli suggerisce Pamela. <<Così potrai scrivere su un tavolino invece che per terra e avrai anche qualcuno che ti può servire.>>

La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now