Dopo gli ultimi esami, la porta della stanza si apre di nuovo per far entrare un gruppo piuttosto assortito di persone. Zio Brooke, zia Tess, Luke, i fratelli King e Pamela. Giuro che mai nella vita avrei mai pensato di poter esser così famosa, ma la loro presenza, stranamente, non mi dà fastidio, nemmeno quella di zio, il cui volto pallido basta per farmi comprendere che, nonostante l'odio, anche lui si fosse preoccupato per me. <<Oh, Sasha>> Sophia si porta una mano alla bocca e mi si avvicina tremolante <<oh, grazie al cielo...>>
<<Ehi>> la saluto io.
Lei scoppia a piangere e mi stringe in un abbraccio da sorella spaventata, tutte queste dimostrazioni d 'affetto mi stanno destabilizzando, e sono più piacevoli di quanto mi aspettassi. <<Non lo fare mai più>> singhiozza <<temevo... temevo che anche tu...>>
<<Principessa>> la interrompo io <<te l'ho già detto, no? Non morirò fino a quando non mi sarò assicurata che Luke sia al sicuro.>>
Lei scoppia a ridere mentre le lacrime continuano a cadere sul suo volto da angelo spaventato. Luke sorride e mi stringe la mano, mentre zio Brooke si passa una mano fra i capelli. <<Ci hai... ci hai fatti spaventare>> commenta alla fine, gli occhi vitrei sembrano faticare a restare aperti. Dalle sue occhiaie, si direbbe che ha passato l'intera notte senza concedersi un po' di sonno. Mi stringo nelle spalle, non sapendo cosa dire.
<<Tu...>> stavolta a parlare è Aaron, anche abbastanza provato da tutta questa faccenda. Le sue labbra tremolano per qualche secondo. <<Stai bene?>>
Annuisco lentamente. <<Sì. E... grazie. Per avermi salvata.>>
<<Non riesco ancora a credere che...>> si blocca. Non riesce a dare un senso a tutta questa situazione, e lo capisco, nemmeno io ne sono in grado. Fino a poco tempo fa, l'unica cosa di cui mi ero mai dovuta preoccupare erano i figli di puttana che aggredivano o prendevano in giro Luke, non possibili sociopatici che mi colpivano alle spalle e tentavano di ammazzarmi in un incendio.
<<Quando Pamela ha chiamato...>> interviene Bill, e la persona in questione sussulta, entrambi sembrano sul punto di crollare, di cedere insieme. <<Non avrei mai creduto che...>>
<<Lo so>> lo interrompo io. <<Dico davvero, grazie. A tutti voi. E' solo merito vostro se posso continuare a fare la stronza.>>
Zia Tess nasconde un risolino, mentre suo marito sospira e mi scruta attentamente, alla ricerca di possibili traumi psicologici e fisici. Ma tutto ciò che può vedere, e tutto ciò che possono solo vedere gli altri, è una sciocca ragazzina con la testa fasciata e piena di tubi attaccati al corpo. <<Hai idea...>> mi domanda alla fine <<... di cosa sia successo?>>
Scuoto la testa. <<No.>>
<<Sasha...>>
<<Dico davvero, zio>> lo blocco, stringendo le mani in due pugni. <<Fidati, non vedo l'ora di uccidere quel figlio di puttana, ma non ho idea di chi sia. Mi ha aggredita alle spalle, mi ha colpita con qualcosa di grosso alla testa.>>
<<Non sei riuscita a vederlo?>> domanda Pamela. Scuoto lentamente la testa.
<<Ragazzi>> la voce di zia Tess riecheggia nella stanza <<per ora smettetela con le domande, Sasha si è ripresa da poco, ha bisogno di riposare. Ci penserà la polizia ad indagare.>>
Mi mordo il labbro, Sophia scuote la testa e Pamela china il capo verso terra, mentre Ridarella la guarda con occhi sospettosi. La storia sta prendendo una piega inaspettata e poco piacevole, vorrei poter dare loro una spiegazione, ma non avrebbe senso, nulla in tutta questa faccenda ha senso. Mi sembra di esser finita in uno di quei brutti film polizieschi dove l'agente di turno sta per scoprire una verità scabrosa e i cattivi tentano di metterlo a tacere. Solo che io non sono un'agente onesto, non sono una minaccia così grande come tutti quanti - compreso il mio assalitore - pensano. Sophia mi poggia una mano sulla spalla, il suo volto cinereo, le labbra increspate. <<E' tutto okay>> la rassicuro <<io sono una custode di cuori, ricordi? Le custodi di cuori non muoiono.>>
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La custode di cuori {COMPLETA} (IN REVISIONE)
ChickLitSasha Porter è una ragazza piena di difetti: menefreghista assoluta, violenta e stronza, acida in fin troppe occasioni, incazzata il 99% del tempo, con un'ironia sadica a tratti, dice sempre quello che pensa, non importa chi ha davanti, che sia ricc...