4. Fine dell'estate - Parte 5

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16 Agosto 2003

Me ne sto sdraiata a pancia in giù sul letto a leggere un romanzo, ma la verità è che sono ferma sullo stesso rigo da più di mezz'ora. A distanza di ventiquattro ore le parole di Matteo continuano a frullarmi nella testa e non mi permettono di concentrarmi. E se avesse ragione lui? Forse sbaglio a non perdonarlo e a negare che mi piace, ma come posso fidarmi ancora dopo quello che mi ha fatto? Chino la testa sul libro spaccato a metà quando a un tratto Angela spalanca la porta facendomi sobbalzare.

«Io esco, vuoi venire con me?» mi chiede con tono forzato.

Mi sta invitando senza dubbio su esplicita richiesta di mio padre.

«Ho appuntamento con quei miei amici che non conosci, ti sentiresti sicuramente a disagio. Parleremo di cose che sappiamo soltanto noi, ti annoieresti facilmente. Poi, andremo in quella discoteca in centro, so bene che non ti piace.»
«Come se avessi accettato!» la liquido in fretta.
«Bene, il mio dovere l'ho fatto.» afferma soddisfatta, poi mi raggiunge e inclina il libro che sto leggendo quel tanto che basta per visualizzarne il titolo, «Veronika decide di morire. Che allegria!»

La ignoro mantenendo lo sguardo fisso sulle pagine, quando mi mostra anche solo un minimo di interesse c'è sempre qualcosa sotto.

«Che mi stai nascondendo?» mi chiede incrociando le braccia e appoggiandosi di lato contro una parete.
«Non so di che parli.» rispondo evasiva.
«In questi giorni sei più strana del solito. L'altro ieri era addirittura al falò sulla spiaggia, hai fatto venire a piovere il giorno dopo.»

Accidenti, mi ha visto! E se sapesse della scommessa?

«Tua madre aveva il torneo di burraco a coppie e una sua amica le ha dato buca.» sparo la prima scusa che mi passa per la testa. «Sono corsa via non appena mi ha chiesto se conoscessi le regole e non sapevo dove altro andare.»

«E che ci facevi con Matteo?» continua l'interrogatorio.

Deduco che sia all'oscuro di tutto sennò a quest'ora mi avrebbe già dato della povera ingenua che non sa stare al mondo.

«Credo di avergli fatto pena.» invento dopo qualche secondo di esitazione. «Ha visto che me ne stavo tutta sola a suonare la chitarra ed è venuto a farmi compagnia.»

«Non può che essere così.» interviene totalmente appagata dalla mia risposta. «Insomma guardami, se non ha ancora perso la testa per me dubito che possa avere anche solo il più piccolo interesse per te.» dice andandosene via.

"Altezza mezza bellezza".

Recita così quel famoso proverbio che Angela propone ogni volta che qualcuno osa criticare il suo aspetto fisico. Le è bastato raggiungere il metro e settantacinque per convincersi di avere la stessa prestanza fisica di una modella e che di conseguenza ogni agenzia di moda sarebbe stata disposta a tutto pur di accaparrarsela.

Forse le cose non sono andate esattamente come lei si aspettava.

Angela ha partecipato a numerosi casting ma finora l'esito è sempre stato negativo: naso da formichiere, scucchia alla Totò, braccia da scaricatore di porto e polpacci da calciatore professionista sono solo alcuni tra gli ostacoli evidenziati dai selezionatori. Sua madre glielo ripete di continuo: "Angela, figlia mia. Da me hai preso il carisma, l'arte della retorica, la battuta sempre pronta... ma in quanto al fisico sei uguale a quel disgraziato di tuo padre."

Allo stesso tempo la esorta a crederci sempre perché un giorno o l'altro avrà sicuramente successo, forse non come modella, ma magari come conduttrice in un programma televisivo su rete nazionale oppure nel ruolo di protagonista in un importante progetto cinematografico. In fondo, a sentire il parere della signora De Robertis, Angela sembra avere tutte le carte in regola per riuscirci.

Mia sorella, infatti, ama stare al centro dell'attenzione, uscire di casa ed essere riconosciuta, salutata, stimata e apprezzata da tutti. Partecipa a ogni evento cittadino e se incontra qualcuno per la prima volta non perde occasione per parlare di sé, delle sue doti e delle innumerevoli attività che la impegnano quotidianamente. È stato a uno di questi eventi che ha conosciuto Barbara De Robertis, attrice di teatro ritiratasi dalle scene e attualmente insegnante di recitazione del paese nella scuola di sua proprietà.

Angela racconta sempre di come l'insegnante abbia riconosciuto il suo talento dopo appena due minuti di conversazione, invitandola a prendere parte a delle lezioni a titolo gratuito. La donna l'ha messa alla prova con dei giochi d'improvvisazione e ha capito subito che Angela ha della stoffa. Recitare le viene quasi naturale.

In quei giorni le ha rivelato anche l'intenzione di mettere in scena degli spettacoli nel teatro del paese qualora il numero di studenti fosse diventato più consistente.  Angela non se l'è fatto ripetere due volte. Considerata la nuova popolarità che questa iniziativa le avrebbe permesso di raggiungere nonché la maggiore possibilità di essere notata, non soltanto ha deciso d'iscriversi ma ha convinto molti tra amici e conoscenti a fare lo stesso.

Mia sorella gode di una forte capacità di persuasione, ha dell'incredibile il modo in cui riesce a raggiungere i suoi obiettivi attraverso l'aiuto che gli altri le forniscono inconsapevolmente, pensando di agire nel proprio interesse invece che nel suo. Questo, io, l'ho imparato a mie spese. Ogni volta che Angela mi fa un favore non richiesto o si mostra semplicemente gentile nei miei confronti finisco sempre col rimetterci.

Da quando ha conosciuto la signora De Robertis, ha dedicato molto tempo alla recitazione diventando l'attrice di punta della scuola e conquistando il ruolo di protagonista in ogni rappresentazione. Di tanto in tanto, grazie alle conoscenze della sua insegnante, si unisce a varie compagnie teatrali esibendosi in teatri e spettacoli più importanti, ma con piccoli ruoli.

Non credo che le piaccia granché ma continua imperterrita, il teatro rappresenta il trampolino di lancio verso ciò che desidera di più al mondo: il cinema e la televisione. Sostiene che così realizzerà il suo sogno di diventare famosa e la sua massima aspirazione: "Fare tanti soldi, sempre. Lavorare davvero, mai."

Mi giro a pancia in su coprendomi il viso con il libro aperto. Angela mi ha messo la pulce nell'orecchio. Anche se non rispecchia la bellezza tipica, sa di certo come comportarsi per farsi notare e catturare l'attenzione dei ragazzi e il fatto che Matteo abbia mostrato interesse per quella che, tra le due, dai maschi ottiene esattamente il contrario, mi sembra strano. Forse Angela è troppo sicura di sé oppure sono io a non esserlo per niente.

Peeeeer-dono

«Che cavolo?» sussulto facendo cadere il libro sul pavimento.

Una voce forte e stonata, accompagnata dal suono a volte cupo altre chiaro di una chitarra rompe il silenzio che regna nella mia stanza e nell'intero parco che ospita la casa affittata da mio padre per le vacanze.

Sì quel che è fatto è fatto io però chiedooooo-scusa

Mi alzo dal letto ed esco sul balcone. Questa voce ha qualcosa di familiare ma sono certa che Tiziano Ferro non c'entri niente.

Regalami un sorriso io ti porgo unaaaaa-rosa

Non posso credere ai miei occhi...

♫ Tiziano Ferro. "Xdono". Rosso relativo. EMI, 2001.

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