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Camilla's Pov
La luce del giorno filtra dalle tapparelle. Amo stare in dormiveglia. Ma dei rumori continui mi fanno aprire gli occhi.
Ma chi cazzo è?
Mi alzo dal letto come un mammut e vado in cucina, da cui provenivano i rumori. Gabriele è hai fornelli e sta tentando di preparare qualcosa.
"Amore, scusami non volevo svegliarti." Dice venendo a darmi un bacio.
"Non ti preoccupare ero già sveglia."
I miei saranno al lavoro.
Mi siedo alla sedia e aspetto il cibo.
"Ecco a lei madame. Spero sia di suo gradimento." Dice fingendo di essere un cameriere.
"Grazie monsieur." Dico restando al gioco.
Lui si siede con me e facciamo colazione insieme. Quando finiamo tutto Gabriele va in bagno ed io provvedo a pulire tutto.
"Buongiorno."
Una voce mi fa spaventare. Infatti porto una mano al cuore e mi volto.
"Cam! Mi hai fatto prendere un'infarto." Dico ridendo.
"Scusami." Dice ridacchiando.
"Cami volevo dirti una cosa." Continua lui.
"Dimmi tutto." Lascio quello che stavo facendo e lo ascolto.
"Mi dispiace per ieri. Io non ho neanche fiatato. Non ho cercato neanche di difendervi. Ma ero sconvolto anch'io. Quindi volevo dirti che io sono con voi."
Vado verso di lui e lo abbraccio.
"Grazie Cam. Ti voglio tanto bene."
"Anch'io." Dice mettendo la sua testa nell'incavo del mio collo.
Gabriele sbuca da dietro alla porta e abbraccia il fratello.
"Ho sentito tutto. Grazie Cam. Sei il migliore."
Adoro questa scena. Mi viene quasi da piangere.
"Ma io e Cami andiamo via. Oggi stesso. Non possiamo restare su. Andiamo a Firenze."
Io spalanco gli occhi. Cosa?
"Cosa?"
"Si Cami. Dobbiamo. Io non voglio vivere qui con i nostri genitori che ci guardando con disgusto. Abbiamo bisogno di andare via."
Ha ragione.
"Ma qui ci sono i nostri amici."
"Lo so. Lo so. Ma torneremo."
Mi mancherà questa città. I miei amici. Isabel, Irene, Ilaria. Come farò senza le loro battute,  le nostre uscite, le nostre serate.
"Quando partiamo?" Chiedo.
"Abbiamo l'aereo all'una e mezza. Abbiamo tempo per preparare tutto."
"Vi aiuto io ragazzi." Ci dice Cameron.
Adoro questo ragazzo.
Gli rivolgo un sorriso e iniziamo a preparare tutto.
3 ore dopo
Siamo finalmente pronti. Siamo davanti alla porta con le valige in mano aspettando che Cam arrivi con la macchina.
In meno di mezz'ora siamo all'aeroporto. Salutiamo Cam e ci dirigiamo verso il nostro gate. Dopodiché ci imbarchiamo sul nostro aereo e siamo pronti a partire.
"Ansia piccola?" Mi chiede Gabriele.
"No. Sono tranquilla perché ci sei tu." Dico stringendo la sua mano. La mia famiglia sono loro. Lui e l'esserino che sta crescendo dentro di me. Finalmente l'aereo decolla e dopo 1 ora esatta di viaggio atterriamo a Firenze. Nessuno sa di questa fugace partenza. Neanche i nostri amici. Non abbiamo detto nulla a nessuno ma appena arriveremo avviseremo subito tutti. Un taxi ci porta a casa di mia nonna dove c'è anche mia madre. Rimarrà scandalizzata. Quando arriviamo, paghiamo il taxi, prendiamo le valige e ci avviamo verso la porta d'ingresso.
"Pronta?" Mi chiede lui prendendomi la mano.
"Se ci sei tu, sempre." Dico lasciandogli un bacio.
Suono il campanello e attendiamo che qualcuno ci venga ad aprire. Neanche dopo 1 minuto, la porta si spalanca rivelando la figura di mia madre. La sua bocca è semi aperta e i suoi occhi spalancati. Senza dire neanche una parola mi abbraccia ed io ricambio. Mi è mancata moltissimo.
"Ciao piccola mia." Dice staccandosi dall'abbraccio.
"Mamma lui è Gabriele, Gabriele lei è Grazia." Dico facendo le presentazioni.
"Molto piacere signora." Dice lui porgendole la mano.
"Oh caro chiamami solo Grazie." Dice mia madre stringendo la sua mano.
"Ma cosa ci fate qui?" Continua mia madre.
"Adesso ti spieghiamo tutto. Possiamo entrare?" Dico.
"Certamente."
Entriamo in casa e ci dirigiamo verso il salotto dove troviamo anche mia nonna. La saluto con un grosso abbraccio e la presento a Gabriele. Ci accomodiamo sul divano e raccontiamo tutto quello che è successo.
"E alla fine eccoci qua." Concludo.
"Mi dispiace tanto, ma io ci sono. Non vi giudico."
L'abbraccio più forte che posso ringraziandola.
"Grazie dell'appoggio mamma. Sei fantastica."
"Ok adesso basta. Sarò nonna!" Esclama più che contenta iniziando a fare un balletto tutto a conto suo.
"Ok mamma. Bel balletto. Adesso, dove possiamo sistemarci?" Chiedo.
"Allora, la nonna ha un secondo appartamento sempre qui a Firenze. In realtà sarei dovuta starci io, ma ho preferito rimanere qui. Quindi se volete potete andarci voi."
"Davvero?? Grazie mille." Dico entusiasta.
"Adesso vado a prendere la macchina e vi accompagno io." Dice mentre noi l'aspettiamo sulla soglia della porta.
"Ciao nonna. Mi ha fatto piacere rivederti. Ci vediamo domani." Dico dandole un bacio.
"Si cara. Ci vediamo domani." Dice salutando anche Gabriele.
Dopo qualche minuto arriva mia madre e mettono le valige nel bagagliaio e partiamo.
La distanza tra la casa di mia nonna e la nostra nuovo casa è minima. Infatti ci mettiamo solo 15 minuti. È un condomino. Abbastanza grande, a quanto pare. Ci sono 6 piani e noi siamo al secondo. Io e mia madre prendiamo l'ascensore con i bagagli mentre Gabriele va a piedi. Gli ho ripetuto cento volete che sarei potuta andare a piedi. Non sono malata, sono incinta e poi non sono neanche al primo mese. Ma non mi ha voluto ascoltare quindi sono in ascensore. Arriviamo davanti alla porta e mia madre mi porge le chiavi. Rimango senza fiato per due secondi. È stupenda.
"Wow." Dico quasi silenziosamente.
L'ingresso da subito sul salotto molto grande comunicante con la cucina e sono divisi da una porta di vetro. I colori sono sul bianco e sul nero. Molto moderni. Accanto c'è una stanzetta vuota. Di fronte c'è la stanza da letto. È sempre sui colori del bianco e del nero ma la particolarità è il muro nero con dei brillantini sulla fascia centrale. È poi c'è il bagno molto semplice e abbastanza grande con una doccia a vetro e uno specchio grandissimo.
"È bellissima." Dico a Gabriele abbracciandolo da dietro.
"Si è vero."
Salutiamo mia madre e mettiamo tutto in ordine pronti a questa nuovo vita. Insieme.

You & IWhere stories live. Discover now