Facciamolo

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"Ti ha invitato, vai"
"Amò nun me va"
"Ha detto che deve dirti qualcosa di importante"
"Si, e ha detto pure che nun ce sto solo io, quindi nun me pare sia così importante"
"Matti... sta dando una cena e dovrà dire qualcosa di importante. Devi andare. È tuo amico"
Provo a farti cambiare idea.
Provo a farti capire perché devi andare.
Provo a farti capire che se non fosse importante non avrebbe fatto tutto ciò.
E tu ti impunti di più.
Dici che non vuoi.
Dici che preferisci stare qui con me, steso su questo letto a guardare un film oppure a fare qualcosa.
Dici che va bene anche non fare nulla.
Dici che vuoi stare solo con me questa sera.

Ti dico che ho da fare anche io.
Mi chiedi cosa con la tua solita aria di quello che non sapeva nulla.
E ciò ti dà fastidio.
Ed io lo so, ma ormai lo faccio lo stesso.
Tanto chi sbaglia sono sempre io per te, no?
Ti dico che devo uscire.
Mi fai il quarto grado, come sempre.
Ti dico che sono con Tina, Francesca ed Elisa.
Mi dici che Elisa non ti va molto a genio.
Ed io rido.
Ridi anche tu.
E mi stringi di più.
Capisco che non vuoi smuoverti da qui.
Dal nostro letto.
Da casa mia che ormai è nostra.
Capisco che non vuoi che io vada via.
Allora ti stringo un po' di più.
So che vivi ancora con quella paura, la stessa che ti porta a rinchiudermi in casa, se solo tu potessi.
So che quando fai questo gesto è per questo.
"Non me ne vado"
Te lo ripeto, ancora una volta.
Tu mi guardi.
Ed io resto in silenzio.

"Va bene, ci andrò. Tu non fare tardi"
"Va bene papà"
Rispondo ridendo
Tu mi guardi.
Mi guardi strano.
Con un sopracciglio alzato, l'espressione seria.
Poi ridi anche tu.
Scuoti la testa.
Ed io ti guardo ridere, così.
Ti guardo ridere davvero.
Ti guardo mentre ridiamo perché so che ridi a causa mia.
Mi baci prima di andare via.
Dici che ti devo scrivere, che ti devo tenere compagnia.
Dici che sono cazzi miei se ho internet staccato o se non rispondo
Ti dico che devi goderti la serata e non pensare a me.
Dici che non devo raccontare stronzate.
Mi chiedi se te lo prometto.
"Che cosa?"
"Di scrivermi sempre"
Ti dico di si.
Rido ancora una volta.
Mi baci un'ultima volta.
Poi ti dico di andare o farai tardi.
E allora vai davvero questa volta, mentre resto qui a salutarti con la mano...

MATTIA

Mi hai promesso che mi avresti scritto per tutta la serata.
Ed è così.
Lo fai.
Poi mi ricordo che tu mantieni sempre le tue promesse.
Che sono io quello che, spesso, viene meno.
Arrivo da Fabrizio.
Mi dici di fare gli auguri agli sposi per l'anniversario da parte tua.
Ti dico che ti ringraziano.
Parliamo di varie cose.
Di tante.
Anche poco importanti.
Facciamo gli stupidi.
Ed io rido da solo.

'Pensa alla cena'
'Sto pensando alla cena'
'Stai pensando a messaggiare con me, non è pensare alla cena'
'Nun me mette pesantezza'
'Mo vengo lì e te lancio la sedia Bri'

Nel mentre c'è il piccolo Ethan che gioca con me, seduto sulle mie gambe.
"La facciamo una foto da mandare a zia Emma? Si?"
Lui batte le manine contento.
Apro la fotocamera e ti mando la foto col bambino che mi abbraccia.
Bello de casa.
Vedi la foto.
Poi esci da whatsapp.
Poi rientri.
Esci di nuovo.

Che stai a fa'?
Perché 'sto entra ed esci?
'Emma, che succede?'
Non entri su whatsapp.
Decido di lasciar stare, di stare tranquillo.
Magari non è niente.
Dopo dieci minuti non hai ancora visto il messaggio.
Allora decido di chiamarti.
Non rispondi.
Me sto a preoccupà.
Proprio nel momento in cui sto per chiamarti ancora, Fabrizio si decide a parlare.
"Diventerò di nuovo papà"
Lui urla contento.
Una mia pacca sulla sua spalla e un "auguri bro'" prima di brindare.
A lui.
Al suo matrimonio.
Al piccolo Ethan.
Al nuovo piccolo in arrivo.

Un nuovo piccolo in arrivo.
Guardo whatsapp.
Sei online.
Stai scrivendo.
'Sto bene. Ero in bagno'
E qualcosa mi dice che ti sei rotta dentro.
Mi dice che qualcosa non va.
Guardo la chat.
I messaggi prima.
Poi la foto.
Poi il tuo 'sto bene'.
L'orario.
E forse capisco.

'Dove sei'
Ti chiedo.
Mi dici che stai per andare a casa.
Ti dico di stare ferma, di dirmi dove sei.
Ti dico che ti sto venendo a prendere.
Mi dici dove sei, ma che stai già andando a casa.
Ti dico che arrivo, il tempo di lasciare casa di Fabrizio che sono da te.
Mi dici che va bene, che mi aspetti lì.

Ed è quel che hai fatto.
Mi hai aspettato.
Seduta, sul divano.
Il telefoni tra le mani a fissare quella mia foto con Ethan.
Ed io lo sapevo.
Me lo sentivo che il problema era quella foto.
Ti abbraccio da dietro, sussulti.
Poi senti che sono io.
Ti rilassi.
Respiri.
Respiri forte.
Respiri profondamente.
Mi sposto difronte a te.
Ti tolgo il telefono dalle mani e finalmente mi guardi.
Gli occhi rossi.
Gonfi.

"Non stai bene"
Sussurro.
Trattieni le lacrime.
Lasciale andare.
Lasciale scendere.
Ti tengo io.
Se ti distruggi, questa volta non ti spezzo di più.
Se ti distruggi questa volta tengo insieme i pezzi.

"Com'è andata la serata"
Cambi argomento.
Ti dico che è andata bene.
E mi limito perché non voglio parlare di me.
"Cosa doveva dirti"
Ed io non so se dirtelo.
Forse non è il caso.
"Nulla d'importante"
Mento.
"Mattia..."
Sospiro.
Ti innervosisci.
Ti innervosisci perché sto mentendo.
E a te dà fastidio.
"Ha detto che stanno per avere un secondo figlio"
Sorrido lievemente al pensiero.
Poi ti guardo.
I tuoi occhi brillano per un momento.
Dici che sei felice per loro.
E ti credo quando lo dici.
Ma ti credo di meno quando dici che sei contenta di avere un altro nipotino con cui giocare.
Non rispondo nulla.

Il silenzio regna nella casa.
Poi rifletto.
Penso.
Mi faccio qualche domanda.
Mi chiedo come sarebbe se noi avessimo un figlio.
Mi chiedo come saresti tu con il pancione.
Come sarei io con un bimbo tra le braccia.
Mi chiedo come sarebbe.
Mi chiedo se sono pronto.
Lo sono davvero?
Io mi ci sento tale.
Indipendentemente dai nostri modi di fare.
Mi sento pronto.
"Facciamolo.
Facciamolo anche noi"
Mi guardi.
Non capisci.
"Facciamolo"
Te lo ripeto.
Mentre ti bacio.
Mentre guardo i tuoi occhi.
Mentre ti faccio alzare dal divano.
"Facciamolo anche noi un figlio"

Scegli Me|| Mattia&EmmaWhere stories live. Discover now