stringiti a me

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Ti ho detto che sarei venuto con te.
Non c'hai creduto, mi hai detto di non scherzare.
Ti ho detto che non scherzavo, che ero serio.
Ti ho detto che ero sicuro di volerlo fare.
Mi hai guardato senza dire nulla, ti ho lasciato senza parole.
Ti ho ricordato che questa volta le cose sono diverse.
Che questa volta si smette di tornare indietro perché ci sono consapevolezze.
Consapevolezze vecchie che si sono rafforzate.
Consapevolezze nuove da rafforzare.
Consapevolezze nuove già solide.
Mi hai sorriso e sei venuta ad abbracciarmi.
Mi hai stretto forte.
Ti ho stretto forte.
Perché non ti sembrava vero, come tante altre cose.
Me, che son tornato a trascorrere le mie notti qui con te, i miei pomeriggi liberi che trascorro con te sul divano o nel letto.
'Sono qui'
E forse lo realizzi un po' di più, forse ci credi un po' di più.


Andiamo al locale, insieme.
Entriamo, insieme.
Questa sera ci siamo solo noi.
Noi in un locale.
Noi a divertirci.
Noi a sfotterci.
Noi a ballare.
Noi a cantare.
Noi a fare gli stupidi.
Noi a ridere.
Noi a guardarci.
Noi, insieme.
Noi.
E basta.
Ti ho detto di prendere il telefono.
Mi hai guardato.
Ti sembra così strana questa mia richiesta.
Mi ricordi che l'hai lasciato a me perché questa volta non ti serve.
Perché questa sera io sono qui e non ne hai bisogno.
Perché ora sono con te a vivere qualcosa di tuo, a fare un qualcosa che, a me, sa di diverso.
Sa di nuovo.
Te lo do.
Lo sblocchi.
Apro instagram e metto il filtro del cagnolino, quello che ti piace tanto.
Mi chiedi se sono sicuro.
Me lo chiedi senza parole, non servono.
Ti sorrido.
Sono sicuro.
Non si torna indietro.
Registri la storia.
Mi inquadri.
Ti appoggi alla mia spalla.
Ti stringi, ma quasi non si nota.
Ti stacchi e sorridi.
Ci saresti rimasta ancora un po' così.


Ti dico che ti brillano gli occhi.
Ti chiedo se sei felice.
Mi rispondi che sei felice.
Lasci quella storia così, sospesa.
Non l'hai ancora postata.
Lo faccio io.
Lo premo io quel tasto.
Ti volti e mi sorridi.
Sorridi piena, contenta.
Aspettavi che lo facessi io, volevi essere sicura che fossi sicuro.
Perdi colpi amore mio.
'Hai smesso di capirmi guardando i miei occhi?'
'Volevo solo essere sicura che fosse ciò che volevi'
Che dicevo?
Scuoto la testa divertito.
Sembri avere quasi più paura tu di me.
Mi dici che semplicemente non ci sei abituata.
Ti dico che ci farai pian piano l'abitudine.
Sorridi di più.


Facciamo altre storie.
Tu che ti metti in mezzo alle mie.
Io in mezzo alle tue.
Sembriamo due bambini.
Poi ne faccio una io.
Ti stringi appoggiando la tua testa sulla mia spalla.
Appoggio la mia testa alla tua.
'Quanto siamo belli'
Dico sapendo di farti ridere.
Ridi.
Ridi forte.
Ridi e scuoti la testa.
Ridi e mi sfili la sigaretta dalle dita.
'Che fai?'
'Voglio finirla io'
'E chi t'ha dato il permesso?'
'Io non ne ho bisogno'
E sorridi vittoriosa.


Rimetto nelle tasche i nostri telefoni.
Basta.
Basta perché voglio continuare a viverti senza tutti 'sti cosi.
All'improvviso la luce va via.
Un tuo urlo.
Una mia stretta attorno al tuo corpo.
Ti stringi, di più.
Ti tengo, più forte.
La luce ritorna.
La tua testa ancora tra il mio collo e la mia spalla.
Respiri piano, lenta.
'Amò guarda che i mostri con la luce non escono'
Ti sfotto.
Tu ti allontani.
Mi guardi male e mi fai il dito medio che mordo leggermente.
Mi dai un colpo sulla spalla con l'intento di farmi male.
Rido.
Quanto sei stupida.


Ti dico che ho fame
Mi rimproveri di pensare sempre al cibo.
Mi sfotti.
Ti dico che oggi non mi hai fatto mangiare.
'Non è vero! Tu non hai voluto farmi cucinare perché volevi restare nel letto, cosa vuoi da me ora?'
Ti stringo la vita e ti bacio la guancia.
'Si si, fai il paraculo fai'
Rido.
Da quanto non mi chiamavi così?
Ti bacio il collo e lascio la testa sulla tua spalla.
Ti guardo mentre parli con la tua amica del perché io non abbia voluto mangiare con la tua solita espressione severa.
Rido nel tuo collo.
'Mattia, smettila'
'Perché? Ti solletichi?'
So che ti faccio il solletico senza volerlo.
Ti pizzico i fianchi nella speranza di convincerti ad andare a mangiare.
Ti infastidisco.
'Sembri un bimbo viziato'
Sbuffi irritata consapevole che lo abbia fatto di proposito.
Cedi rassegnata.
'Come sarà il nostro?'
'No, sogna che sarà così. Ma proprio non esiste'
'Ma come no amò, con due genitori così non potrà non essere viziato da tutti su'
E sai che ho ragione.
Sai che chiunque lo vizierà, tu per prima.
E sorridi rassegnata all'idea che questo prima o poi succederà.
Sorridi immaginando, probabilmente, quella scena.
E per un attimo ti vedo mentre dai tutte le attenzioni a Samuel o ad Aurora.
Ti vedo mentre ti prendi cura di loro nei minimi dettagli, con i piccoli gesti.


Scegli Me|| Mattia&EmmaWhere stories live. Discover now