Capitolo 15

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POV'S FEDERICA

Ero emozionata al solo pensiero che avrei rivisto Riccardo dopo tutti quei giorni. Eravamo pronti per il lancio della data del nostro pezzo e a girare il videoclip. Federico mi aveva rassicurata che sarebbe stato tutto abbastanza tranquillo e che non avrebbero coinvolto troppo come coppia me e Riki, ma dopo tutto quello che era successo mi stava bene abbracciarlo più del dovuto.
Quel pomeriggio arrivai in perfetto orario davanti all'Universal con un solo pensiero fisso in testa: come mi sarei comportata dopo il bacio che ci eravamo scambiati? Per fortuna, il tempo ad aspettarlo lo impiegai a firmare carte e pensai poco a farmi troppi complessi. 

Fino a quando la porta si aprì e rivelò il volto luminoso di Riccardo. Il suo sorriso era magnifico, sembrava essere rinato. I suoi capelli erano tenui fermi da una bandana e la collana a forma di robottino rimbalzava sulla maglia nera a ritmo dei suoi movimenti. Sorrisi spontaneamente alzandomi in piedi e con tutti gli occhi puntati addosso, ci salutammo con la mano a distanza.

«Buongiorno a tutti!» esclamò seguito da Scirè. Si mise seduto al mio fianco ed iniziammo la nostra riunione. Capitava spesso, che mentre scrivevamo sui fogli idee e pensieri, le nostre mani si sfioravano e una scossa percorreva il mio corpo facendomi quasi alzare in piedi. Avevo un'adrenalina incredibile e continuavo e pensare alle sue morbide labbra sulle mie. Lo osservavo mentre parlava, quasi fossi ammaliata, al punto che Federico mi diede un calcio sotto il tavolo e non potei fare a meno di sorridere.

«Raga, dobbiamo accelerare i tempi. Il videoclip dovrà uscire subito, perciò domani si inizia a registrare.» disse il nostro produttore facendo scattare la punta della penna per scrivere sulla sua agenda.
«Federica, che succede? Sembri perplessa!» chiese l'uomo studiando la mia espressione. Scossi la testa tornando al mondo reale e appena aprii bocca, Riccardo prese le mie difese.
«E' stanca, ha viaggiato tutta la notte.» rispose lanciandomi un'occhiatina. Risi, perché in effetti era vero, ma ero più incentrata a perdermi nei suoi sorrisi e nelle sue espressioni allegre. 

«Vero, sono tanto stanca!» esclamai fingendo di sbadigliare. Così la riunione si sciolse e ci alzammo in piedi per salutarci e andare via. Ma sapevo benissimo quale era l'intento di Riki.
«Fede, andiamo?» chiese Federico sistemandosi la tracolla sulla spalla. Scossi la testa e rivolsi lo sguardo a Riki, che senza dire nulla, era appoggiato allo stipite della porta ad aspettarmi.
«Ho capito, a domani!» disse il mio manager scuotendo la testa con un sorriso ed uscii dalla stanza. Guardai Riki e mi avvicinai timorosa. Gli passai accanto per superarlo e poggiò la mano sulla mia schiena per indicarmi la strada. Quel gesto mi fece tremare le gambe e uscii dagli studi con una forza tale che non pensavo di possedere.

«Dove andiamo?» chiesi salendo in macchina, Riki mi guardò con un sorriso e poi mise in moto.
«Ti va di mangiare in quel posto di cui mi avevi parlato mesi fa?» chiese speranzoso e ricordai una delle nostre ultime conversazioni sul cibo, prima della rottura. Annuii e accesi la radio continuando a cambiare stazione, fin quando non trovai una canzone di Riki ed iniziammo a cantare come due matti. Una volta arrivati, dopo aver cercato un parcheggio, ci sedemmo all'interno del locale ordinando.

«Hai intenzione di raccontarmi cosa avete fatto in Sardegna o devo aspettare ancora per molto?» mi chiese mangiando un boccone di pasta.
«Mmm...» sorrisi indecisa e lui scosse la testa leccandosi le labbra. Vederlo mi fece andare a fuoco e distolsi lo sguardo per calmare i miei bollenti spiriti, ma non appena tornai su di lui, notai che mi guardava con un sorrisetto soddisfatto.

«Ho ballato con quel ragazzo, sai il tizio che mi aveva offerto compagnia!» risposi provocandolo.
«Stai scherzando, vero?» chiese tra lo scherzo ed il serio. Prima di rispondere indugiai sul cibo e poi sollevando gli occhi incontrai i suoi di un azzurro acceso, pronti a spaccare il mondo.
«Si, scemo! Però ci ha provato con me.» risposi ridendo e lui sembrò diventare serio.

Quanta vita serve per innamorarmi || RedericaWhere stories live. Discover now