Capitolo 28

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POV'S FEDERICA

Mi sembrava di vivere una favola. Eravamo dentro una favola, immersi nelle spiagge della Grecia e senza troppi occhi ad osservarci. Una normale coppia che trascorre una vacanza per staccare da tutto. Niente fotografi, interviste e fan. Il paradiso per tre giorni. Mi sentivo rilassata ed avere Riccardo al mio fianco mi faceva smettere di pensare a qualunque cosa. Per fortuna l'incontro con i miei genitori era andato bene e mamma lo aveva accolto in un caldo abbraccio. Mio padre invece non si fidava del tutto, ma nonostante ciò gli aveva stretto la mano assicurandosi che non mi avrebbe fatto più del male e Riccardo aveva giurato. Mi fidavo delle sue promesse e papà aveva fiducia in noi, perciò avevamo scampato un pericolo. 

Questa vacanza ci avrebbe sicuramente aiutati a rafforzare il nostro rapporto e ne ero entusiasta. Non smettevo di sorridere e Riki non mollava un secondo la mia mano. Mi teneva stretta al suo fianco, dove avrei voluto restarci per molto, molto tempo.

«Fede, se non ti metti un po' sotto l'ombrellone ti ustionerai!» disse il mio ragazzo attirando la mia attenzione. Eramo coricati su una sdraio con il suono del mare a rilassarci da tutta la mattina. Avevamo pranzato sulla spiaggia e dopo un bagno veloce, eravamo tornati sulle nostre sdraio al sole.

«Devo abbronzarmi!» esclamai osservando la mia carnagione chiara. Mi tolsi gli occhiali da sole e mi voltai verso la sua direzione osservando il suo corpo perfetto. Riccardo era un ragazzo bellissimo, era impossibile non guardarlo. I suoi occhi si posarono su me, nonostante alle nostre spalle si presentò una ragazza per portarci le nostre bibite.
«Grazie.» dissi osservando quanto fosse in forma e bella. Guardava Riccardo in attesa di una sua attenzione, che però non le concesse ed io risi di nascosto.

«Federica, ascoltami per una volta!» disse il mio bellissimo cantante sorridendo e la ragazza sentendosi di troppo girò i tacchi e si allontanò sculettando. Feci una smorfia e tornai a posare gli occhi su Riki.
«Hai visto quella?» chiesi sarcastica e lui scosse la testa afferrando fra le sue mani la mia.
«Ho occhi solo per te, le altre non esistono.» rispose con voce calma e suadente. Mi attirò facendomi alzare dalla mia sdraio e mi fece distendere sulla sua. Con i nostri corpi caldi e sudanti a contatto, non riuscii a trattenere un sospiro. Era una calamita per me ed era troppo bello per essere vero.

«Cosa vuoi fare stasera?» mi chiese lasciandomi un bacio sulla fronte. Ci pensai per un attimo e poi sollevai la testa per incrociare i nostri occhi. Mi sporsi e posai le mie labbra sulle sue in un bacio lento e profondo. Riccardo mi strinse per un fianco e fece attaccare il più possibile i nostri corpi.
«Cazzo, quanto sei bella.» sussurrò dopo avermi morso il labbro inferiore. Sorrisi con la testa fra le nuvole e gli accarezzai il petto muscoloso.
«Se vuoi restare in camera, ogni tuo desiderio sarà esaudito!» continuò ammiccando malizioso ed io scossi la testa ridendo.

«Andiamo a ballare!» esclamai alzandomi per andare a fare un tuffo. Lui sbruffò cercando di attirarmi ancora a sé, ma riuscii a sfuggire alla sua presa.
«Non sarebbe più bello fare un bagno con tanta schiuma?» chiese alzandosi a sua volta. Corrucciai le labbra e sollevai lo sguardo verso il cielo fingendo di pensarci. In realtà l'idea non era male, ma non ci trovavo in Grecia per stare chiusi in una stanza, quello avremmo potuto farlo in Italia nascosti al mondo.

«No, Marcuzzo!» dissi voltando le spalle per correre verso il mare. Lo sentii dire qualcosa di incomprensibile e poi mi raggiunse prendendomi per le gambe e sollevandomi da terra. Iniziai a strillare e smisi solo quando mi fece tuffare in acqua. Emersi tossendo per via del sale che mi era entrato dal naso e lo guardai malissimo quando comparve al mio fianco.

«Ti affogo!» urlai avanzando velocemente verso di lui, ma mi prese per i fianchi e afferrò l'elastico del mio costume sulla schiena.
«Se lo farai, il tuo costume affonderà con me.» disse scostandosi i capelli bagnati dalla fronte con un sorrisetto malizioso.
«Mi stai ricattando? Vorresti che tutti mi vedessero nuda?» chiesi facendo leva sulla sua gelosia, Riki in tutta risposta trattenne l'aria e scese sott'acqua avvicinandosi al mio fianco per lasciarci un bacio. Accarezzai i suoi capelli sospirando e lo tirai verso l'alto. Emerse e passò la lingua sul labbro superiore. Non persi tempo ad attaccarmi a lui e assaporare il sale dalle sue labbra. Riki mi strinse per i fianchi ed io intrecciai le gambe intorno al suo bacino. Mi sentivo un fuoco dentro e probabilmente poco c'entrava l'ustione che avevo preso.

«Forse, ci sto ripensando.» dissi riferendomi ai piani della serata. Riccardo piantò il suo viso nel mio collo per baciarlo e mi aggrappai alle sue spalle cercando di trattenere i gemiti che mi provocava.
«Nah, sarà bello andare a ballare!» disse staccandosi velocemente da me per spostarsi a largo. Scoppiai a ridere e lo vidi allontanarsi velocemente schizzando qua e là acqua. Avevo completamente perso la testa per quel ragazzo!

Quella sera perciò ci ritrovammo in un locale non poco distante dal nostro albergo, con quaranta gradi di ustione addosso e la voglia di divertirci. Forse, avevo un po' esagerato con il sole. Riccardo non aveva fatto altro che ricordarmi di quanto fossi stata testarda a non ascoltarlo, ma non mi importava. Quindi, seduti sugli sgabelli del bancone del bar, sorseggiavamo dei cocktail niente male. Ad un tratto però mi alzai prendendolo per mano.

«Andiamo a ballare?» chiesi riferendomi alla massa di gente, che si muoveva a ritmo della musica.
«Fede, sono tremendo a ballare!» rispose scuotendo la testa per spostare i suoi capelli. Sospirai e lasciai il mio bicchiere al bancone allontanandomi dal mio ragazzo.
«Dove vai??» urlò per sovrastare la musica. Sollevai le spalle e indicai la folla. Riccardo assottigliò gli occhi ed io mi lasciai andare muovendo il mio corpo. 

Mi sentivo bene, libera e leggera. Forse l'alcool aveva aumentato la mia dose di euforia, ma nonostante ciò mi rendevo conto di quello che facevo. Muovevo i fianchi per provocare Riccardo, perché sapevo bene che non smetteva di osservarmi. Alzai le braccia in aria e le feci scendere lentamente giù per il mio corpo. Poi spostai lo sguardo verso Riki e notai quanto fosse rigido seduto sullo sgabello, si leccava le labbra e non smetteva di guardarmi come se fossi la cosa più bella del mondo. Sorrisi compiaciuta e girai su me stessa, andando a sbattere contro un corpo duro. Sollevai lo sguardo e un ragazzo moro con gli occhi azzurri mi sorrise. Sorrisi a mia volta e questo lo incentivò ad attirare il mio fianco verso il suo e sollevai le braccia per potermi allontanare. Un attimo dopo, il ragazzo era a terra e Riccardo scuoteva in aria la mano chiusa a pugno dolorante.

«Riccardo!» urlai in preda al panico. Il ragazzo per terra aveva il labbro spaccato ed era pronto ad alzarsi per iniziare una rissa, così prontamente afferrai la mano di Riccardo e lo trascinai via il più velocemente possibile.
«Sapevo che non dovevamo venire! Ma tu non mi dai mai ascolto, cazzo!» imprecò una volta arrivati al nostro hotel. Ed ecco che l'ira di Riccardo Marcuzzo prendeva piede. Racchettai la chiave della nostra camera ed una volta dentro Riki si mise seduto sul letto.

«Ti sei calmato?» chiesi ridendo e lui mi guardò ancora più incazzato
«Non c'è niente da ridere! Avrebbe potuto farti chissà cosa quello!» disse spazientito e si distese sul letto con le mani davanti al viso. Mi misi al suo fianco e gli accarezzai la pancia da sopra il tessuto della sua camicia.

«Per fortuna c'eri tu...» sussurrai e spostò le braccia per guardarmi. Sorrise scuotendo la testa e si avvicinò per far sfiorare le nostre labbra.
«Mi farai impazzire, ma ti amo Federica.» disse pressando le labbra. Sorrisi contro il bacio e annuii perché lo amavo allo stesso identico modo.

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Ma quanta dolcezza sono?? Mi sciolgo ogni volta che scrivo queste cose! Voi cosa ne pensate?

Lasciate commentiiii suuu♥

Alla prossima,
elusivelook♥

Quanta vita serve per innamorarmi || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora