•The Devil Wears Gucci| Kim Taehyung|🦋

34장~ Visita

🌙34.방문🌙

"I'm the one I should love in this world."

Rimasi di ghiaccio, mentre guardavo Park Jimin sulla soglia della porta a guardare Oh Sehun fuori. Che ci faceva a casa di Taehyung? Era venuto per me? La paura mi martellò dentro lo stomaco, non riuscii a muovere un solo muscolo, e il terrore che lui entrasse all'improvviso e mi vedesse lì in salotto mi lampeggiò in testa, mettendomi ancora più paura.

E aumentò ulteriormente quando una mano mi tappò forte la bocca e un'altra mi cinse la vita, trascinandomi dall'altra parte della casa, mettendomi in una stanza che non avevo mai visto prima in quella casa e chiudendosi la porta alle spalle.

Hoseok sospirò grattandosi la testa e io lo guardai con il terrore negli occhi. Che stava succedendo e che sarebbe successo? «Fa silenzio.» bisbigliò di fronte a me.

Io e Hoseok ci trovavamo in una specie di ripostiglio. Era molto spazioso, come il resto della casa di Tahyung, pieno di scaffali e con un forte odore di detersivi dentro. Ed effettivamente era di questi che gli scaffali erano pieni. Era la stanza dove Taehyung teneva le cose per la pulizia.

Il moro davanti a me continuò a stare davanti alla porta, con l'orecchio appoggiato su di essa, poi si spostò e sorrise. Mimò un "stai tranquilla", per poi avvicinarsi ad uno degli scaffali che c'erano dentro quella stanza ed aprirlo silenziosamente. Odiavo quando mi dicevano di "stare tranquilla", perché semplicemente non potevo! Non potevo esserlo quando due maniaci ce l'avevano con me.

Sospirando passai una mano tra i capelli, mentre guardavo Hoseok aprire uno sportello posto sotto lo scaffale ed uscirne una pistola. Rimasi sbalordita. Anche lui sapeva usarle? Che ci faceva con tutte quelle pistole Taehyung? A cosa gli servivano?

Hoseok sorrise ammiccando e si avvicinò di nuovo alla porta. Chissà quante altre ne aveva dentro quella dannata casa!

«Yoongi hyung!» la voce di Jimin mi fece sobbalzare all'improvviso. Sentii il cuore iniziare a battere di più alla paura che Sehun sparasse anche ai due fuori da quello sgabuzzino, ma la voce calma del biondo mi fece rilassare. «Jimin-Ah, Oh Sehun. Che ci fai qui?» gli chiese. «Min Yoongi.» rispose lui calmo. Sentii i passi di Yoongi entrare in salotto, come per assicurarsi che non fossi lì, poi giocò con le chiavi e le posò sul tavolo. «Puoi entrare! Non ti mangio mica.» sentii ridere il biondo. Ma che faceva? Stava facendo entrare il nemico in casa?

La porta si chiuse con un leggero suono, poi i passi di Jimin e Sehun raggiunsero Yoongi. «Allora?» gli chiese di nuovo il biondo. Ci fu un minuto di silenzio, poi la sua voce vibrò forte e chiara. «Sono venuto a trovare Iseol. Taehyung me l'ha fatta conoscere e siamo diventati amici.» rispose semplicemente. L'ansia mi pervase. Voleva me. «Iseol-sshi? Non è qui, lei è da Taehyung. » mentì calmo Yoongi. «Taehyung? Oh, a proposito! In che ospedale è ricoverato? Volevo andare a trovarlo, mi dispiace avergli sparato.» disse, facendomi arrabbiare sempre di più. Come poteva dire una cosa del genere? Voleva toglierselo dai piedi e adesso stava dicendo che gli dispiaceva? «Davvero? Uh be', sappi che non ti dirò comunque in quale ospedale è ricoverato. Lui non vuole vederti e sta male per l'operazione a cui è stato appena sottoposto per colpa tua, quindi ora va.» disse Yoongi. Nessuno parlò per pochi secondi. Vidi Hoseok stringere tra le mani la pistola e si mosse in avanti, come se stesse aspettando di uscire allo scoperto e sparare a Sehun, prima che lo facesse lui per primo. «Mi dispiace davvero, non sto scherzando.» ripose con la voce dura e preoccupata il ragazzo dai capelli arancioni. «Sehun, o te vai o chiamo la polizia e li informo di quello che hai fatto ieri. A te la scelta!» esclamò arrabbiato il biondo.

Hoseok aumentò la presa sulla pistola. Sentii dei passi avvicinarsi, ma si fermarono poco più in là da dove eravamo nascosti io e Hoseok. «E un'altra cosa! Meglio se ti nascondi, perché non appena Taehyung si sarà ripreso, be', non augurerei mai a nessuno di trovarsi nella tua situazione.» continuò il biondo. Sentii la risatina nervosa di Sehun come un lontano suono, le gambe iniziarono a tremarmi in modo strano, ma riuscii a stare in piedi. Cercai di calmarmi, quando la porta venne aperta in modo brusco.