C445: Perché non si dica mai che uno straniero è stato nostro comandante.

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Fracassa stava seguendo Ranuccio da Marciano ad Arezzo, ma aveva avuto l'accortezza di far sapere alla Sforza di non essere intenzionato del tutto ad abbandonarla, e che, in caso di necessità, sarebbe tornato dritto e filato a Forlì a darle man forte. Nel frattempo, aveva aggiunto, lasciava quel compito a Giovanni Pirovano che, a suo dire, pareva impaziente di tornare al fianco della Tigre al solo scopo di difenderla dai veneziani.

Caterina stava vivendo momenti difficili, sia perché le lamentele scritte con una certa insistenza al Moro non stavano dando frutti, sia perché nessun messo del Doga pareva intenzionato a incontrarla.

Aveva preso, quasi di impulso, la grave decisione di rimandare Ottaviano dai suoi soldati nel pisano. Il ragazzo, contrariamente a quanto si era aspettata, non aveva fatto una piega e aveva accettato di partire il giorno stesso della decisione della madre.

La Leonessa, a quel punto, aveva già cominciato a ragionare sul da farsi e aveva preparato un paio di piani di riserva, nel caso in cui suo figlio si fosse dimostrato ancora una volta inadatto alla situazione. Anche se gli aveva detto chiaramente di non mettersi in ridicolo e di non scendere in campo, salvo che ve ne fosse stato un reale, bisogno, avrebbe comunque preferito saperlo con accanto qualcuno di davvero valido, com'era stato pochi mesi prima il suo Giovanni.

A sommarsi all'inquietudine portata da quella nuova partenza, la Contessa si trovava ancora immersa in una serie di paludi diplomatiche da cui non sapeva come uscire in modo indolore.

Siccome l'ambasciatore fiorentino aveva riprovato a fare con lei la voce grossa, la donna si era spinta a scrivere di suo pugno di nuovo a Lorenzo Medici, provando a parlare solo di politica e guerra, ma la risposta che aveva ottenuto era stata tutt'altro che soddisfacente.

Avrebbe voluto chiedere a Ridolfi qualche consiglio per poter contattare il cognato in modo molto più ufficiale, facendo sì che la Signoria sapesse quello che lei stava minacciando di fare – in sostanza, ritirare il proprio appoggio e far anche rientrare a Forlì Giovanni Corradini – e che quindi il Popolano si sentisse calcare la mano dal Gonfaloniere di Giustizia.

Si limitò, dunque, a scrivergli una serie di lettere abbastanza corpose, sperando che la pressione messa da lei bastasse se non altro a smuoverlo, dato che le risposte che fino a quel momento le aveva mandato erano pallide e smorte, per quanto spesso aggressive.

In una, che scrisse alle undici di sera del 18 ottobre, dopo aver riassunto la sua situazione politica, gli fece presente di aver bisogno soldi – perché un esercito come il suo, ingrandito solo per compiacere Firenze, non costava poco – e gli fece capire di non essere comunque intenzionata a riversare le proprie attenzioni verso Venezia, soprattutto per evitare di dover lasciare realmente Bianca nelle mani di Astorre Manfredi.

'Io non facio conto havere a dare più la mia fìola a quello putto et per la etate tropo tenera, et per sapere che per megio di messer Ioani non me ne poterla mai retrovare consolata' scrisse, facendo rientrare nei carichi a sfavore di Astorre anche la parentela con Giovanni Bentivoglio, uomo che, per quanto in passato abbastanza legato in modo favorevole agli Sforza, si stava dimostrando un pericolo ambulante per tutti.

Si permise anche di far notare come pure il Conte di Caiazzo avesse chiesto la mano di Bianca, sperando che quella notizia facesse ravvedere un po' Lorenzo. A nessuno, a Firenze, sarebbe convenuto sapere che la Sforza avrebbe potuto avere come genero un comandante della ferocia di Giovan Francesco Sanseverino.

Già il giorno dopo, poi, Caterina redasse una nuova missiva, in cui informava il Popolano di aver inviato Giuseppe Colombini al campo pisano, per dare manforte a Ottaviano e per guidare i balestrieri di Firenze, che, a quel che aveva sentito dire, erano rimasti senza comandante, dopo l'ultimo scontro.

Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo. (parte III)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant