2.

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Manny aprì gli occhi. Sembrava tutto in ordine, eppure sentiva che qualcosa non andava. Guardò Pete. Dormiva beato. Aveva il sonno di un morto. Neanche le cannonate lo disturbavano.

Si alzò a sedere, poggiò i piedi sul pavimento in terra battuta e avvertì una vibrazione. Era debole ma c'era. Stava cercando di capire cosa la provocasse quando la botola si aprì. Ripper si calò in tutta fretta, richiuse la botola e li raggiunse.

«Che succede?» chiese Manny.

«C'è un Guardiano, di fuori», disse Ripper.

«Un che?»

«Uno di quei figli di puttana dalla pelle grigia e gli occhi a palla.»

Manny si svegliò del tutto. «Dobbiamo filarcela.»

«Troppo tardi. È sopra la casa.»

«E allora?»

«Allora ce ne restiamo buoni finché non si leva dai coglioni.»

«E se non se ne va? Se decide di entrare e dare un'occhiata in giro?»

«Non lo farà, se non gliene diamo motivo.»

«Sei sicuro?»

«A-ha. Ora chiudi il becco. Quei figli di puttana hanno l'udito di un pipistrello con un apparecchio acustico.»

Tacquero mentre la vibrazione aumentava di intensità. Un ritmico wuuuu si fece strada nel cubo sotterraneo. Manny guardò Ripper, che si portò un indice alle labbra. La vibrazione aumentò, e con lei quel rumore simile al mormorio di un gigantesco ventilatore.

In quel mentre Pete si svegliò e chiese: «Che succede?»

Ripper corse a tappargli la bocca. Il cubo sotterraneo vibrò per diversi secondi come se scosso da un terremoto e di colpo tutto tacque. Una serie di suoni e sospiri meccanici ovattati seguiti da un gemere di cardini. Poi dei tonfi.

Ripper fissò Pete e si portò l'indice alle labbra, poi si rivolse a Manny e indicò il soffitto: è di sopra.

Manny trattenne il fiato mentre i tonfi si spostavano. Immaginò l'essere che stava di sopra. Lo vide aggirarsi per casa e tendere l'udito. La passeggiata durò un'eternità, e solo quando i tonfi si allontanarono Manny riprese a respirare. Ripper le fece segno di non fiatare. La piccola si accigliò ma tenne la bocca chiusa. Dopo un minuto, udirono nuovi tonfi che si spostavano e infine lasciavano la casa. Di nuovo quel ritmico wuuuu seguito da una vibrazione tale da far saltare le otturazioni dai denti, un boato e poi più niente.

Ripper liberò la bocca di Pete.

«Che cos'era?» domandò Pete.

«Un Guardiano», rispose Ripper.

Pete lo guardò senza capire.

«Un Grigio», disse Manny, e Pete sbiancò. «Noi li chiamiamo così», spiegò a Ripper.

«Comunque li chiamate, restano dei gran figli di puttana», disse Ripper.

«Come sapevi che erano in due?»

«Non è la prima volta che ci provano. Usano sempre lo stesso trucchetto. Saranno anche dei cervelloni spaziali, ma non hanno una gran fantasia.»

«Però sono forti», disse Pete.

«Altroché», fece Ripper. «Al confronto i succhiasangue sembrano gattini appena nati.»

«Ne abbiamo visto uno sbriciolare una casa con un cazzotto», raccontò Manny.

La Compagnia degli SpiantatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora