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Caro Taehyung, nei miei pensieri ci sei solo e soltanto tu.
Di notte, riesco ancora a sentire sulle bianche lenzuola del mio letto a baldacchino, -che tu trovavi decisamente troppo scomodo e spigoloso- il tuo dolce profumo al mango che mi piace da impazzire ma che non ti dirò mai.
Il nostro incontro non era stato programmato, nemmeno da Dio: nell'aula formata da diciassette studenti ben precisi di sesso esclusivamente maschile, c'eravamo io, tu e nessun altro, il tre dicembre del 2009 intenti a guardarci a vicenda.
Le conversazioni non sono mai state un mio forte e subito te ne sei accorto, credendo che all'inizio fossi sordomuto e lì ti stavi sbagliando perché non avevo mai perso la lingua.
il tuo viso era più candido del mio: Ho notato da subito la passione per il makeup, tant'è che passavi minuti interi a picchiettare i dolci zigomi ben delineati, con chili di illuminante color oro e diamine, sembravi tempestato da polvere di stelle su tutta la pelle ambrata. Parlerei in continuazione dei capelli scombinati, apparentemente disordinati e morbidi, non avendo la possibilità di toccarli e sentirli al tatto: ero e sono troppo timido per allungare la mano pallida in direzione di qualcosa palesemente irraggiungibile e impossibile;
Tu eri troppo per me ed io il nulla per te.
Dopo essermi presentato all'intera classe con un cipiglio di noia e disinvoltura, il primo che mi parlò fu proprio un certo Kim Taehyung.
Paragonato a te, ero proprio un mostro durante la pubertà: guance paffute simili a due melonpan avariati, labbra sottili da far invidia a praticamente nessuno perché tutti tranne te, preferiscono quelle carnose e rosee e la pelle troppo lattea tant'è che mi chiamavi farina per una ragione ben precisa ma quando io tiravo il labbro inferiore all'infuori e incrociavo le braccia come un piccolo bambino di prima elementare, davi una pacca sulla spalla in modo cauto, credendo fossi fragile quanto un fiore appena sbocciato e provavi a farmi sorridere con: «Devi sapere, Yoongi, che la farina è utile a preparare tantissimi dolciumi oppure la pizza o la pasta, il pane...» dicevi ogni giorno contando con le dita tutti i possibili alimenti con l'uso della polverina magica ed a dirla tutta, come facevi a definirla magica? «E per tua informazione, non sono intollerante al glutine».
Grande frase per rimorchiare, Taehyung. ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬ Devo ammettere che questa all'inizio doveva essere una one shot ma ho deciso di trasformarla in una storia vera e propria, con capitoli di lunghezza media, per il semplice motivo delle troppe cose da raccontare. Spero non sia un problema.