2; Tradimento dal migliore amico.

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È notte fonda, fuori sta piovendo ed io ho un'immensa voglia di baciarti

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È notte fonda, fuori sta piovendo ed io ho un'immensa voglia di baciarti.

Devo ammettere che sono ancora arrabbiato con te a causa degli avvenimenti del ventitré febbraio: Odio Jeon Jeongguk, con tutta la mia anima, questo è sicuro.

Ultimamente eravate molto affiatati entrambi e il primo ad essere escluso dalle vostre chiacchiere alla marmellata e un pizzico di allegria, era sempre il ragazzo farina.

Già dimenticato di me? Eppure nonostante il mio continuo faccino contrariato all'idea di voi due assieme a sorridere e divertirvi, mi guardavi mentre le parole che volevi dirmi, venivano mangiate, risucchiate, dalla lingua del mio migliore amico.
Da amici si bacia. Ah, ora funziona così.

Con i capelli fradici, bagnati per aver dimenticato di aprire l'ombrello che tenevo nella mia cartella un po' hippie, presi l'autobus, tirai su col naso e l'ultima fermata prima dell'arrivo predestinato, una lacrima rigò il viso pallido, farinoso, del tuo e dico tuo, ragazzino preferito; eppure ero solo un anno più piccolo di te, ma a fianco a quello che consideravo una crush infantile, diventavo piccolo piccolo quanto una briciola di pane.
Ho sempre adorato quando ti avvicinavi a me, sotto lo sguardo attento di tutti gli studenti, sorridevi quadrato, stringendo le tue braccia al fragile corpicino che possedevo, sentendo l'aria mancare ad ogni frazione di secondo: troppo speciale, golden boy.

L'intento del quindicenne qui presente, era quello di dimenticare tutti i momenti passati con te, andando a vedere l'uscita di quello che pareva il film dell'anno, con tre della nostra classe.
Che dire, fu una giornata abbastanza stravagante quando per mezzo di una scommessa bambinesca, mi ritrovai nella sala numero due con Hoseok a baciarmi le labbra:
quelle dove solo tu avevi il diritto di morderle, di assaporarle ma il tempo era più veloce del pensiero, così esattamente alle 10:36 di un dolce giovedì sera, buttai al vento il mio primo bacio alla francese.

Il giorno dopo, mezza scuola -piccola com'era- parlò del bacio e di quanto fossi un finto fesso, dall'aria innocente mostrandosi subito dopo un vero pezzo di diavolo nel cuore.

Hoseok, potevi evitare di dire tante di quelle bugie perfino all'amore mio;
Non ero stato io a baciarti.
Non ero stato io a ficcare la lingua nella tua bocca.
Non ero stato io a mettere la mano sul cavallo dei pantaloni tuoi.

Il tuo ex, Namjoon, era da un paio di giorni che puntava gli occhi al ragazzo nuovo con un'evidente cotta per il sottoscritto:
Jin, avevi scelto proprio la persona sbagliata, perché il mio cuore apparteneva a qualcun altro.

Nonostante i suoi capelli biondo platino, caratteristica sempre piaciuta ma che non hai mai tinto per il semplice motivo:
«Min Min, potrebbero rovinarsi con la decolorazione. Non ti piaccio da naturale?» dicevi, prendendo una ciocca di capelli nocciola, mi guardavi e le mani affusolate del mio amato, finivano come per magia sulle guance: adoravi strizzarle.

A volte, tornando da scuola mi buttavo sul letto pensando a me e te in una possibile coppia senza occhi indiscreti; volevo essere toccato da te, però mia madre con tono barbaro diceva che ero troppo piccolo per avere rapporti sessuali, allora dovevo per forza chiudermi in camera mia, a chiave, aprire la galleria del cellulare vedendo tutte le foto che ti scattavo negli ultimi mesi di nascosto, quando piano piano la mano cadeva in basso e lì sì, avevo voglia di toccarmi per merito tuo: fortunatamente riuscivo a contenere i miei orgasmi mordendo il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, però poi succedeva che mi scappava di urlare il tuo nome e lì erano guai.

Ti ricordi del cinque marzo? Quando presi per la prima volta la metropolitana, solo per stare un po' di tempo con te.
Alla fine, sbadatamente scesi nella tua stessa fermata e dovetti farmela a piedi, per fortuna in compagnia tua e di tuo cugino:
un tipo veramente simpatico, tant'è che ci scambiammo i numeri di cellulare.

Erano passati venti minuti dall'uscita di scuola e la fame iniziava a farsi sentire, però avevo zero spiccioli con me e cazzo, ti venne la brillante idea di escogitare un piano per rubare un pacco di Pringles e tre lattine di Coca Cola Light.
Come previsto, il piano fallì non appena suonò l'allarme del supermercato, così tuo cugino dovette sganciare i soldi dal suo amabile portafoglio in pelle finta, pagando tutto quando tranne una lattina per la mancanza monete:
Tu ed io, ci scambiammo un bellissimo bacio indiretto quel giorno.
Gettare le lattine e la busta di patatine vuota, a terra, era un gesto davvero meschino:
«Signorino Kim, è pregato di alzare assieme a suo cugino, ovviamente, questa robaccia e di buttare ogni cosa nell'apposito contenitore. Sono stato chiaro?» presi il tuo orecchio tirandolo:

Sembravo un ragazzo mafioso ma sappiamo tutti del mio essere tutto fumo e niente arrosto.

Ti auguro di dormire bene questa notte con il respiro del ragazzo farina accanto a te.
Buonanotte, xoxo.

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Ragazzi, la breve storiella finisce qui.
Spero vi sia piaciuta nella sua piccola forma.

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