1; Bacio spinato.

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Buonasera, Gelsomino

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Buonasera, Gelsomino.

Il tredici febbraio del 2009 fu uno dei giorni più belli della mia vita;
Il signorino Farina e viso laccato in oro, andarono a perlustrare una zona della piccola cittadina.

Taehyung raccontava sempre di una fabbrica abbandonata dove si pensava fosse infestata da spiriti.
Mio dolce Kim, la curiosità su tutto ciò di paranormale, era talmente enorme da poter raggiungere la Luna assieme ad Urano: il mio pianeta preferito.

Sin da piccolo, ho ascoltato attento e preciso, le storielle raccontate da mia nonna e le sue amiche di viaggio. Quando mio padre era piccino, aveva il vizio di mettere in naso dappertutto perché si credeva Peter Pan e non aspettava altro se non trovare il tesoro perduto.
Un giorno, sentì strani rumori provenire dalla camera chiusa rigorosamente a chiave da parte del proprietario di casa e con tutto il coraggio e la curiosità sovrumana, avvicinò il suo bulbo oculare all'occhiello vedendo come la luce fosse accesa: cosa parecchio strana. Insomma, papà doveva e deve smettere di essere il ficcanaso di turno.

Taehyung, ho dimenticato di dirti questo segreto: per sbaglio, ha visto le nostre videochiamate di Skype + la cronologia piena di porno, per di più gay. Lo so, non dovevo registrare niente mentre facevamo del sesso virtuale con tanto di orgasmi e parole spezzate, ma non sono riuscito a contenermi: eri bello da morire grondante di sudore sulla fronte e le guance arrossate per colpa mia.
Io mi vergognavo troppo a mostrare il mio corpo, sai, quando hai addentato i canini nel mio collo bianco, ho sentito le stelle e non era l'illuminante, bensì dolore vero e proprio; non sono masochista, ricorda.

Ritornando al discorso di prima: aspettando una quindicina di minuti tra l'arrivo del tram e la camminata a piedi con le gambe più pesanti dei mattoni, raggiungemmo la vetta: la destinazione.

Ci tengo a precisare del nostro essere perennemente vandali, scavalcando le barriere e di un tuo tocco celestiale sulla mia natica destra per aiutarmi, mentre tu da perfetto damerino del cazzo eri riuscito a cavartela da solo. Intanto quello pieno di brividi lungo tutta la schiena ero io e basta.

«Se senti un cane abbaiare o il suono della sirena, andremo subito via di qui, hai capito? Questo è un luogo non accessibile a quelli per l'appunto, non autorizzati ad entrare e se i poliziotti ci scoprono, siamo fritti Yoongi. Letteralmente».
Ah ah ah, grazie Kim Taehyung per riuscire in pochi secondi a farmi venire un ansia colossale. Eri davvero un marmocchio a quei tempi.

Devo ammettere che il tuo migliore amico, quel Park Jimin, non era male ma il mio superava di gran lunga ogni essere vivere presente sul pianeta Terra, tranne quando successe il finimondo e lì i problemi che avevo nascosto sotto al letto, steso sul pavimento, mi caddero addosso;
ora ti spiego. Seduti quattro perfetti idioti in semicerchio a contatto con l'erba bagnata e poco curata del presunto "posto abbandonato", Jimin disse ad un tratto: «Voi dovete uscire, noi rimaniamo qua», ammiccando verso Taehyung.
Qui credevo veramente ad una specie di giochino e più o meno fu così: fai schifo ad improvvisare.

C'erano dei vetri per terra e sassi, per l'appunto tu non tolsi occasione di lanciarli contro la finestra della fabbrica, creando un suono che mi piaceva tantissimo.
Da piccolo, quando facevo la raccolta differenziata, ero sempre il primo a buttare le bottiglie di vetro nell'apposito contenitore, esultando con un gridolino di gioia, ogni qual volta che toccavano il fondo: eccitante.

Uscimmo da lì per dirigerci verso un tutto-verde e parlando del vuoto, le tue labbra erano come per magia spiaccicate alle mie.
Ero decisamente abituato ai baci casti che mi davi soprattutto in classe, forse per attirare l'attenzione del tuo ex o forse per qualcosa di più.
Cazzo, sapevo benissimo della tua presa in giro ma non riuscivo a mettere fine alla nostra amicizia, al nostro noi.

Ed ecco il colpo inaspettato; qualcosa di caldo e ruvido si insinuò nella mia bocca. Le farfalle nello stomaco cominciavano a salire fin contro il petto perché volevano uscire e smettere alle false allusioni. Fortunatamente, non ti diedi la meglio e mi allontanai da ciò che stava iniziando a piacermi, abbassando lo sguardo verso i talloni delle scarpe consumate da ginnastica. «Sai baciare con la lingua?» le mie guance si tinsero subito di rosso; no, non avevo mai baciato nessuno. Mai mai. Ritenevo il bacio più importante tra tutti perché era quello passionale e dolce allo stesso medesimo tempo. «Ti sembrano domande da fare, ragazzo glitter?» balbettando, risposi con un'altra domanda, cosa che odiavi da morire però invece di controbattere, un sorriso comparve sul tuo volto:

Eri una tela ed io avrei voluto tanto essere il pennello che dava forma e vita ai tuoi tratti principeschi.

Passammo il tempo a guardare il lato opposto alla visuale dell'altro, rimanendo in silenzio senza proferire parola.

Ti odiavo da morire perché volevo ancora del contatto fisico anche se non nel modo rude e cattivo, come eri solito fare, anzi, romantico.

Sei una persona romantica, Kim Taehyung?

Tuo, Yoongi.
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Ho seriamente bisogno di un vostro parere; innanzitutto, vi sta piacendo?
E cosa ne pensate della personalità di Taehyung e Yoongi.

Il ragazzo farinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora