5. Capitolo 5: Seratine

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Capitolo 5 Seratine (Pro Alec)

Quando la sveglia suona sbadiglio per poi sbuffare e allungare una mano per spegnerla. Ieri sera ho fatto tardi, Magnus mi ha tenuto occupato con i suoi messaggi dolci, divertenti e maliziosi. La mia famiglia si è accorta che sta succedendo qualcosa e che ho sempre il cellulare in mano, dalla scorsa settimana infatti non ho fatto altro che messaggiare con lui rivedendoci poi anche sabato scorso per un'altra cena, ma questa volta sono tornato puntuale poco prima di mezzanotte anche se le poche ore insieme sono bastate per ricominciare a baciarci dolcemente come la prima volta che è successo. Non riesco neanche a credere che in così poco tempo sia riuscito a farmi fidare abbastanza di lui da farmi sciogliere in quel modo. Mi prende completamente il cervello e lo manda in blackout facendomi ragionare solo secondo l'istinto. Sorrido ancora mezzo addormentato per questi pensieri prima di decidere di alzarmi e stiracchiarmi un po', apro l'armadio e mi infilo le prime cose che trovo. Magnus impazzirebbe, mi ritrovo a pensare sorridendo. Esco dalla stanza andando verso il bagno, ma lo trovo chiuso "Un attimo ed esco!" sento Jace dire, così mi appoggio alla parete affianco alla porta e ne approfitto per mandare un messaggio a Magnus
A: -Buongiorno <3
Appena mio fratello esce ci guardiamo in faccia "Che giornata di merda" mormora lui in un sospiro "E non è ancora iniziata" concordo io prima di chiudermi la porta alle spalle. La doccia l'ho fatta ieri sera e ora non ne ho proprio voglia di farmene un'altra perciò mi svuoto solo la vescica, mi lavo le mani e scendo in cucina. Non mi sono ancora ripreso del tutto da sabato e mi sento un po' frastornato se ripenso a tutti quei baci. "Buongiorno tesoro" mi saluta mamma alzandosi dalla sedia per prendere del caffè "Avete delle facce orribili, che cos'è successo?" ci chiede apprensiva a me e a Jace che sta sonnecchiando sul tavolo "Nulla" mormoriamo in sincronia per poi sbadigliare. Inizio a sorseggiare la mia adorata tazza di caffè mentre Izzy ci raggiunge quasi saltellando "Buongiorno famiglia!" esclama felice. È in questo stato d'animo da due settimane perché il suo appuntamento è stato fantastico, a detta sua. Le faccio un cenno, gli unici a rispondere sono mamma e papà "Mamma mia che vitalità" si lamenta lei versandosi una tazza di caffè prima di sedersi al mio fianco "Dovrei bruciarveli quei cellulari!" ci sgrida scuotendo la testa. La guardo malissimo e Jace fa lo stesso "Perché siamo noi che a mezzanotte parliamo tutti cuci-cuci con un nerd" l'affronta lui alzando la testa dal tavolo per refilarle un'occhiataccia "No, sono io e non mi vergogno a dirlo" gli fa la linguaccia lei. "Io stavo parlando con Clary, come la mettiamo?" continua lui sempre più indispettito "Tanto non te la dà. Lei è una ragazza seria. Cercatene un'altra" scherza mia sorella ridendo di nascosto. Io rido forte "Forse Izzy è proprio per quello che è così rincretinito per lei" lui si volta verso di me incenerendomi con uno sguardo "Non ti dirò più niente, sappilo" mi minaccia puntandomi anche il dito contro "Che antipatico" mi lamento facendogli il verso. "Dimmi con chi messaggi e magari ne riparliamo" ne approfitta lui sorridendo furbo aspettando che io vuoti il sacco, con calma bevo l'ultimo sorso, mi asciugo le labbra con un tovagliolo, poi lo degno di una mia occhiata superficiale "Cercati qualcun altro a cui chiedere consigli fratello" mi alzo tranquillamente da tavola per salire le scale con l'intento di finire di prepararmi "Prima o poi te lo dimenticherai il telefono" mi urla dietro facendomi scoppiare a ridere. Mi chiudo in bagno per lavarmi i denti, la faccia, mi passo le mani tra i capelli tentando di sistemarli un po' ed esco permettendo ad Izzy di finire di truccarsi. Vado in camera per infilarmi le scarpe e prendere lo zaino, però decido di aspettare a scendere, tanto non sono ancora pronti. Mi siedo quindi sul letto e recupero il cellulare dalla tasca entrando nelle impostazioni per inserire un pin. Penso a mille combinazioni diverse, ma ho paura che mettendo numeri a caso me la dimentichi perciò ci ragiono ancora fino a quando non mi decido: 25.02.18. è la data in cui ho incontrato Magnus per la prima volta nel suo locale. Soddisfatto scendo in salotto dove trovo solamente Jace seduto sul divano a occhi chiusi, non ce la farà mai oggi! Sento i passi di mia sorella dietro di me e mi affretto a dirigermi alla porta "Eterno innamorato muovi il culo" lo richiamo prendendolo in giro mentre esco di casa. Apro la macchina e salgo seguito da Izzy che ride a crepapelle, quando Jace ci raggiunge mi guarda malissimo, ma non dice nulla. Isabelle impegna il tempo del tragitto raccontando, per l'ennesima volta, la sua uscita di due sabati fa "Era troppo dolce, balbettava e ogni tanto si incantava a guardarmi. Un tenerone! Poi ha pagato tutto lui e mi ha portato in un pub dove suonava una band emergente davvero brava e mi ha chiesto di ballare. In macchina mi ha fatto ascoltare anche un pezzo della sua band, suona la batteria" Jace al mio fianco sbuffa alzando gli occhi al cielo. Io cerco di non ridere della sua espressione "Ci siamo baciati, o meglio, l'ho baciato io. Bacio a stampo così non si fa strane idee e le mani il più lontano possibile perché non bisogna..." io e Jace la interrompiamo esausti di sentire sempre le stesse parole "Mai farsi toccare al primo appuntamento" recitiamo in coro. Lei ci guarda malissimo interdetta "Lo stavo dicendo io" si lamenta. Non posso far altro che pensare, per brevissimo tempo, al mio primo appuntamento e alle sue regole del quale mi sono altamente fregato. "Sembri un disco rotto" borbotta lui a occhi chiusi "Dici tanto di me, ma io non parlo in continuo di Clary come fa questa con il nerd" dice poi rivolto a me "Lo so, ma tu dai più soddisfazioni" rido scrollando le spalle. Parcheggio nel primo posto libero una volta varcato il cancello della scuola mentre mio fratello si finge offeso provocando anche le risate di Izzy. Quando scendiamo dalla macchina le solite ragazzine si avvicinano a Jace che, per la prima volta, le ignora. Rimango a bocca aperta per poi guardare mia sorella che ha la stessa espressione "Cazzo è proprio innamorato!" esclama esterrefatta "Oh dio mi si è rincretinito per una ragazzina" esclamo decisamente incredulo "Smettetela voi due, è suonata" ci richiama lui prima di incamminarsi. Io ed Izzy ci guardiamo e scoppiamo a ridere come dei cretini "Mi divertirò" dico pregustandomi già tutte le battutine che gli farò durante le lezioni. Salutiamo Isabelle, visto che, essendo di un anno più piccola, non segue le nostre lezioni e noi ci dirigiamo in classe. Prima ora matematica, che palle! Prendiamo posto ai nostri banchi "Perché non mi vuoi dire con chi ti senti?" mi chiede Jace improvvisamente mentre aspettiamo la prof, scollo le spalle aprendo lo zaino "Non ti fidi di me?" mi chiede poi sorpreso. Alzo lo sguardo sorpreso e noto la sua espressione un po' ferita "No, ma che dici?! Certo che mi fido, è solo che per ora non c'è nulla. Tutto qui" mi guarda serio per poi sbuffare poco convinto "Ok, ma se diventerà importante me lo dirai?" insiste con una voce un po' lamentosa, vorrei dire di no. Che lo dirò quando sarò pronto, ma non voglio che ci resti male. Per fortuna entra la prof che sbatte la porta "Oggi interroghiamo!" esclama camminando svelta verso la cattedra. Sbuffo pregustando una noiosissima lezione, ma almeno mi eviterà di sorbire le domande di mio fratello. La prof apre il registro sistemandosi gli occhiali sul naso "Chiamiamo...chiamiamo...Reed" una mia compagna abbassa in capo mimando un "Cazzo" con le labbra mentre lentamente si alza e si avvicina alla lavagna. "Meno male" ridacchia mio fratello tirando un sospiro di sollievo, la prof detta un esercizio e io lo copio su quaderno. Mentre la mia compagna pensa a come risolverlo, io lo completo velocemente "Non mi hai risposto" mi ricorda appena vede che lascio la penna e ritorno a guardare la lavagna "Jace è...complicato. Quando sarà il momento, se lo sarà, lo saprai" mormoro a disagio "Si può sapere che hai in sti giorni? Sei diverso" sbotta all'improvviso, sbuffo della sua teatralità melodrammatica "Non ho niente, mai stato meglio" borbotto leggermente indispettito. "Beh non mi pare. Esci, sbuffi per la scuola, fai il misterioso" lo interrompo decisamente più innervosito "Mi hai costantemente rotto dicendomi che dovevo uscire e ora che lo faccio non ti va bene? E se sbuffo è perché mi faccio un culo così da settembre e sono stanco. Tra l'atro avremo l'esame e sono stressato posso? O è troppo strano?" lo attacco mantenendo un tona basso, ma guardandolo malissimo. Giuro che non lo sopporto quando fa così, ha ragione Magnus dovrei mandare a fanculo qualcuno qualche volta. "Mi sembra un po' presto per l'ansia pre-esame" mormora lui convinto di aver ragione "Per te forse, non per me" ribatto piccato deciso a chiudere il discorso. Sbuffa rumorosamente "Herondale qui davanti" lo richiama la prof con un urlo "Non ho detto niente!" si lamenta lui "Davanti!" dice categorica. Lui si alza e va in prima fila dove gli aveva indicato la prof, io appoggio un gomito sul banco e appoggio la testa sulla mano. Odio discutere, soprattutto con lui ed Izzy. Mi distrae la vibrazione del mio cellulare, lo prendo dalla tasca nascondendolo nell'astuccio mentre lo sblocco
M: -Buongiorno pasticcino, come va a scuola?
Sorrido automaticamente, fortuna che c'è lui a sollevarmi il morale
A: -Una noia. Come mai già in piedi?
M: -Devo andare in banca con Ragnor, vuole una consulenza
A: -Allora non è solo la mia giornata che è una noia
M: -No, la mia è decisamente peggio. Mai ascoltare le idee di quello stupido
A: -Magari può portare ancora più clienti al locale
M: -Come minimo! Non vorrei essermi alzato per niente. Comunque posso chiamarti un attimo o sei troppo impegnato e non puoi uscire dalla classe?
Alzo lo sguardo e la prof sta ancora aspettando il risultato, alzo la mano attirando la sua attenzione "Si Lightwood?" mi chiede con un sorriso, so che mostra una preferenza nei miei confronti, ma solo perché cerco di impegnarmi nella sua materia "Potrei andare al bagno?" chiedo semplicemente. Guarda un attimo la lavagna rassegnata "Se mostri l'esercizio alla classe puoi stare fuori anche tutta l'ora" mi propone concludendo con un gesto veloce della mano invitandomi ad avvicinarmi, quindi mi alzo infilando il cellulare in tasca. Mi avvicino alla mia compagna "Scusa" le sussurro prendendo un gesso. Velocemente scrivo e in cinque minuti ho completato l'intero esercizio "Perfetto, grazie. Ora puoi andare" mi concede lei, mi pulisco le mani dalla polvere bianca strofinandole insieme mentre esco dall'aula. Prendo il cellulare e faccio partire la chiamata, intanto mi incammino fino ai gradini dove mi accomodo su un gradino in cemento freddo "Ehi pasticcino" sorrido sentendo la sua voce rassicurante "Ciao, cosa devi dirmi?" gli chiedo subito curioso "Giusto! Allora, i ragazzi mi hanno detto che vogliono conoscerti e siccome oggi è il giorno di chiusura vanno al locale dove ti ho portato lo scorso sabato e mi hanno chiesto di se potevi venire anche te. So che domani è mercoledì e hai scuola perciò se non vuoi non è un problema" mi spiega in modo pratico, ma percepisco comunque quel briciolo d'aspettativa che nasconde tra le righe. Ci penso velocemente e cerco di valutare tutte le possibili idee "Ehm no, va bene" mormoro un po' insicuro sorprendendomi da solo "Davvero? Se non vuoi fa niente, sul serio" esclama cercando però di nascondere la felicità che gli hanno provocato le mie parole, sorrido divertito "No, è ok davvero! Spero solo che i miei non mi creino problemi. Comunque a che ora sarebbe?" gli chiedo, speriamo davvero che mamma e papà non facciano troppe storie per la mia uscita notturna! Lo sento ridere di gioia "Potremmo mangiare insieme"

Noi e nessun altro || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora