9. Capitolo 9: Oh no!

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Capitolo 9 Oh no! (Pro Alec)

Una luce forte mi costringe a girarmi dall'altra parte e tirare su il lenzuolo fino alla fronte. Rimango fermo rilassato nell'oblio del dormiveglia mattutino fino a quando non sento il letto muoversi sotto il peso di qualcun altro, perplesso apro gli occhi. Possibile che Max sia venuto a svegliarmi? Improvvisamente però mi accorgo di non essere in casa mia, nel mio letto, ma in quello di Magnus. Oh no! Oh cazzo! Come ho fatto a essere così stupido! Merda! Scatto in piedi in un lampo "Cazzo! Merda! Fanculo!" esclamo recuperando i boxer "Buongiorno anche a te pasticcino" sento la sua voce roca e bassa "Ci siamo addormentati Mag!" esclamo infilandomi i jeans mentre saltello in giro per non perdere l'equilibrio, non lo guardo troppo perso dal panico, ma lo sento mettersi a sedere "Merda" mormora assonnato "Hai bisogno di un passaggio?" mi chiede scostando le lenzuola dal suo corpo "No grazie prendo un taxi, faccio prima!" lo avviso recuperando in fretta i miei vestiti. "Non ucciderti per strada" urla quando esco con le scarpe in mano dalla stanza, le infilo alla cazzo lasciandole slacciate e prendo la prima maglia che trovo "Mi servi ancora intero" continua cercando di sdrammatizzare "Ciao!" urlo in risposta chiudendomi la porta alle spalle. Dio non l'ho neanche salutato decentemente! Corro giù per le scale mentre cerco di finire di vestirmi e fermo il primo taxi che trovo. Oh cazzo! No! No! Fa che dormono tutti!  Ti prego fa che dormano tutti quanti! L'autista corre per le strade incoraggiato dalle mie parole intrise di panico e in meno di dieci minuti sono davanti alla mia via. Scendo e allungo qualche banconota fregandomene se è troppo o troppo poco, non ho tempo di curarmene oggi. Corro a per di fiato per la strada fino al mio cancello. Ti prego, ti prego! Cerco di fare piano ad entrare prendendo le chiavi dalla tasca dei jeans, ma quando apro una serie di voci mi accoglie. Oh no! Tutti svegli! MERDA!  Chiudo il più piano possibile la porta alle mie spalle per riuscire a scappare di sopra, ma mia sorella esce improvvisamente dalla cucina "Alec!" esclama correndomi incontro, mi stringe in un abbraccio molto forte "Ci siamo preoccupati tutti!" mi sgrida. Cazzo Izzy perché non collabori?! "ALEXANDER GIDEON LITGWOOD! PRETENDO DELLE SPIEGAZIONI!" urla mia madre marciando svelta verso di me con la fronte aggrottata dalla preoccupazione, ecco appunto! "Siediti" dice perentorio mio padre subito dietro di lei. E che cazzo! Sono finito! Non rivedrò mai la luce del sole.  Mi siedo sul divano rimanendo rigido totalmente nel panico "Dove cazzo sei stato?!" sbraita lui incazzato come poche volte ho visto, è molto strano che lui perda la pazienza a causa del suo carattere mite "Scusatemi, mi sono addormentato" cerco di salvarmi in extremis cercando di sembrare molto dispiaciuto di quello che è successo, anche se la verità è che ne sono dispiaciuto in parte perché è stata la conseguenza di qualcosa di bellissimo. "Potresti almeno dire dove vai, ultimamente prendi ed esci" dice mamma incazzata alla pari, ma la sua rabbia è dettata soprattutto dalla preoccupazione "Mi sembra il minimo sapere dove va mio figlio" deglutisco forzatamente, cosa le dico ora?  "Ero a casa di alcuni miei amici" mento cercando di sembrare credibile "Smettila Alec! Come mai non li conosco questi amici?" interviene Jace che aveva assistito alla scena affianco a Izzy tenendo in braccio Max "Forse non esistono? Perché semplicemente non puoi dire che eri con la tua ragazza?" mi provoca lui, con effetto immediato mi innervosisco, ecco che ci risiamo! Sempre la stessa storia! "Sai ho una vita al di fuori di queste fottutissime mura e ho degli amici e so benissimo che sai che non ho una ragazza" gli dico gelido all'orlo di una crisi di nervi. Jace non costringermi a farlo, non ora! Prego mentalmente che mio fratello non abbia pessime intenzioni "Ah sì? Da quando hai una vita fuori di qui? E poi no, non posso saperlo perché queste cose ti ostini a tenerle nascoste a tutti" urla lui spaventando Max che mi guarda con gli occhioni lucidi "Jace basta!" interviene Izzy appoggiando una mano sul suo avanbraccio "No! È così!" le urla contro lui facendola sobbalzare spaventata. Alec calmati, non perdere la pazienza! Te ne pentirai! Ripeto nella mia mente cercando di prendere dei respiri profondi, abbasso lo sguardo chiudendo gli occhi per calmarmi. Sono sempre stato razionale, posso risolvere questa situazione parlando con calma a mamma e papà, ce la posso fare. "Cos'è adesso non sai che dire? Stai pensando a inventarti i nomi di questi fantomatici amici? Andiamo Alec non essere ridicolo!" sputa lui con cattiveria dopo lunghi attimi "Basta!" urla mio padre, ma io non riesco, non ce la faccio a trattenermi, infatti in un attimo mi alzo dal divano ritrovandomi faccio a faccia con mio fratello "Ho la mia vita Jace, pensi di sapere tutto, ma non è così. Tu non sai cosa ho passato e non puoi venire da me a fare lo stronzo, vuoi sentirtelo dire? Fantastico! sono gay! Ora sei contento?!" urlo con rabbia prima di riuscire a frenare la lingua. Tutti rimangono immobili, nessuno parla ne dice nulla. Oh no! COSA CAZZO HA FATTO?! Abbasso il viso arretrando piano da Jace, il mio cuore accelera, mi guardo attorno mentre tutti mi fissano basiti senza dire una parola. Oh no! Oh no! No! No! Li supero salendo in fretta di sopra in camera mia chiudendomi con forza la porta alle spalle, mi sfilo la maglia accorgendomi solo ora che non è la mia. Faccio varie volte avanti e indietro passandomi le mani nei capelli. Che cazzo ho fatto!? Merda santa! Perché mi rovino la vita da solo?! Perché non mi sono trattenuto! Prendo il cellulare e compongo il suo numero, mi risponde dopo qualche squillo "Ehi sei vivo?" mi chiede entusiasta "No, sono nella merda" dico completamente nel panico "Che cos'è successo?" mi chiede subito preoccupato "Sono scoppiato, sai la solita storia di Jace, e quindi l'ho ammesso" gli dico in fretta portando una mano sul cuore per cercare di calmare i battiti e non farmi venire un attacco isterico "Frena, frena! Gli hai detto che sei gay?!" mi chiede incredulo alzando la voce "Si, l'ho detto davanti a tutti" dico sconsolato prendendo respiri profondi "Ah...ma ieri sera avevi..." lo blocco spostando la mano libera tra i capelli "So cosa ho detto ieri, è che sono stufo, frustrato, rincretinito e assonnato. Mi sta per venire un attacco di panico" dico subito sentendo il fiato mancare, mi accascio a terra appoggiando la schiena al letto mentre chiudo gli occhi "Ok, ok. Stai calmo amore. Ascoltami bene, non è successo nulla. Prendi dei respiri profondi e cerca di guardare il lato positivo, ora puoi essere te stesso anche in casa, il tuo fegato starà molto meglio" scherza facendomi sorridere appena mentre seguo i suoi consigli "Si, ma poi tutte le domande e..." stavolta è lui a bloccarmi dolcemente "Prima o poi doveva succedere no? Ti prometto che tutti i nostri momenti rimarranno così anche da ora in poi. Non sei costretto a dire che stai con me e a presentarmi ai tuoi subito, no? Possiamo spassarcela per un po' ancora" mi rassicura trasmettendomi un po' di fiducia, mi sposto sul letto sentendomi un po' meglio, il cuore sta rallentando i battiti e sembra che i polmoni abbiano riacquistato aria "Te lo prometto pasticcino" mormora con un tono estremamente zuccheroso che mi arriva dritto dritto al cuore "Ok" sussurro decisamente più calmo "Oggi non ci sono cazzo, altrimenti potevi venire da me. Altrimenti potrei annullare tutto e venire io da te! Salgo dalla finestra!" continua parlando a raffica strappandomi una piccola risatina "Fa nulla davvero, dovete preparare la nuova coreografia. Ci sentiamo quando hai finito" mormoro un po' triste per non averlo accanto ora "Certo pasticcino. Piuttosto come stai?" mi chiede con voce più maliziosa "Bene, più o meno" arrossisco nascondendo la testa tra i cuscini "Beh non mi sembrava stamattina. Sembravi Flash" scherza e io non poco che ridere divertito "Adrenalina, comunque ho la tua maglia" lo avviso ricordando questo piccolo particolare "Ho notato, dillo che la preferisci" scherza ridendo mente io scuoto la testa "Erano entrambe bianche" ribatto semplicemente con una scrollata di spalle che lui non può vedere "Comunque sappi che ti devi fa perdonare perché sei uscito senza darmi neanche un misero bacio" cambia discorso facendomi sorridere "Mi farò perdonare" mormoro in imbarazzo e un po' dispiaciuto per come sono corso via questa mattina "Bravo pasticcino, ora riposa e rilassati. Andrà tutto bene" mi tranquillizza "Grazie amore, ti scrivo appena mi sveglio" sospiro chiudendo gli occhi "Va bene. Ciao pasticcino" mi manda un bacio "Ciao glitter" ridacchio prima di chiudere. Parlare con lui mi ha messo decisamente più tranquillità, il suo cercare di cambiare sempre discorso per strapparmi un sorriso o una risata me lo fa amare ancora di più. Sospiro ripetendomi mentalmente che le cose andranno bene, non sarò solo e forse...forse la mia famiglia non reagirà poi così male. Con questa speranza nel cuore mi stendo in una posizione più comoda, non ci vuole tanto prima che crolli, sono davvero stanco sia fisicamente che mentalmente.
**
Un incessante rumore mi sveglia, qualcuno sta bussando alla porta con decisione. Decido di ignorare e riprendere il sonno, non voglio vedere nessuno, non sono ancora pronto, ma questa si apre e qualcuno entra senza il mio permesso "Alec?" fantastico è Jace! Non sono mai stato meno felice di parlare con mio fratello! "Alec" mi scuote leggermente prima di accorgersi che sono sveglio "Mi stai ignorando vero?" chiede sospirando, non ottenendo risposta sbuffa stendendosi sul mio letto al mio fianco. "Senti mi dispiace ok" mormora e dal tono di voce sembra davvero afflitto. No Alexander devi resistere e non farti impietosire, è tutta colpa sua! "Voglio solo che ti accetti per quello che sei, non voglio che tu sia qualcun altro in casa tua" istintivamente scoppio a ridere incredulo, quasi istericamente. Mi alzo troppo incazzato per sopportare la sua vicinanza "Pensi veramente che non mi accetti Jace? Io so chi sono e mi vado benissimo così e se credi che io sia qualcun altro in casa si è decisamente così e vuoi sapere perché?" dico in fretta, nervoso e con tono gelido "Mamma e papà si sono costruiti un'immagine perfetta di me e non volevo deluderli, lo avrei detto, ma con i miei tempi e di certo avrei parlato con loro seriamente non come mi hai costretto a fare tu. Pensi di averlo fatto per il mio bene? Non è vero, l'hai fatto per te, per far vedere che avevi ragione e compiacertene, se veramente avessi pensato a me l'avresti fatta finita quando più volte ti ho chiesto di farti gli affari tuoi. Non ero pronto, ma te ne sei altamente fregato il cazzo. Perciò sai che c'è vattene a fanculo!" concludo incazzato nero liberandomi di tutta la frustrazione di queste ore. Lui mi guarda un attimo per poi abbassare lo sguardo, alzarsi e andarsene. Mi lascio cadere un'altra volta sul letto sconvolto del fatto che sia appena riuscito a zittirlo, ma non me ne pento per niente. Ha sbagliato, deve capire che non può pensare sempre a se stesso. Sospiro portandomi le mani alla faccia per strofinarmi il viso con forza poi recupero il cellulare aprendo la chat del nostro gruppo:
A: -Qualcuno che si annoia e che ha voglia di tirarmi su il morale?
Poi apro la chat di Magnus
A: - Ciao, io e Jace abbiamo discusso ancora e sarai felice di sapere che l'ho mandato a fanculo e non me ne pento. Mi manchi <3
Visto che nessuno risponde sospiro bloccando il cellulare rassegnandomi a rimanere in camera per il resto dei miei giorni per non dover affrontare le persone oltre la porta. Dio non ce la farò mai! Odio questa situazione del cazzo!

Noi e nessun altro || MalecWhere stories live. Discover now