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Questa sera avevo voglia di scrivere.  Così, semplicemente.  Avevo voglia di parlare di qualcosa... e l'unico posto in cui mi è venuto in mente di dar libero sfogo a me stesso è proprio questo.  Voi non avete mai avuto quel timore di crescere? Quella paura quasi patetica, in grado di paralizzarvi ogni volta che dovete prendere una decisione?  Quel desiderio di isolarvi dal mondo esterno, fermare il tempo, smetterla di pensare ad un futuro non ancora scritto e che forse mai si scriverà come vorreste? In questo periodo mi sento leggermente spaesato, come se non sapessi davvero che strada prendere... come un piccolo usignolo che non si sente pronto a volare sul serio.  Mi meraviglio sempre, sentendo i miei nonni raccontare di quando avevano la mia età; dell'immenso coraggio che hanno avuto prendendo la loro vita in mano ed iniziando veramente a lavorare, anche se il loro lavoro non gli piaceva affatto.  Mia nonna voleva essere un'infermiera... e invece è andata a lavorare in fabbrica per aiutare con i debiti in famiglia. Un lavoro che odiava, che ha sopportato per anni e anni senza mai lamentarsi, portandola così alla pensione.  Ecco... se io dovessi mettermi nei loro panni, a prendere decisioni come quelle, a scegliere di mollare gli studi per aiutare la mia famiglia... non so se avrei lo stesso coraggio.  Ecco, per descriverla con più precisione, in questo momento mi sento un po' un bambino. Un bambino che non si sente in grado di scegliere, e che ha bisogno di  fare i capricci, di piangere e di sentirsi protetto dalla sua famiglia.

Diario di un disastro Where stories live. Discover now