1. Un giorno tra agosto e settembre

608 63 121
                                    

Jungkook's pov

Ci trasferiamo.

Queste sono le uniche parole che riesco a sentire. Ci trasferiamo una volta per tutte. Guardo Jimin negli occhi ed esclamiamo:<<FINALMENTE CE NE ANDIAMO DA QUI!>>

Già, siamo felici tutti e due di lasciare finalmente Busan. Questa città ha fatto del male a tutti e due e ci ha segnati in particolar modo.

<< Dove andremo mamma? >>chiedo già eccitato per la partenza imminente.

<<Andremo a Seoul, piccolo kookie e arriveremo giusto per il tuo compleanno. Sono felice quanto voi di poter lasciare Busan grazie alla promozione avuta da tuo padre >>

Lei sa meglio di me quanto odiassimo tutto questo. Jimin mi sorride e dice: <<Sento che a Seoul incontreremo delle persone importanti. OCCHI BEN APERTI E CULO BEN IN FUORI JUNGKOOK, POTREMMO INCONTRARE UN FIGO IN QUALSIASI ANGOLO DELLA CITTA!>>

<<Calma i bollenti spiriti giovanotto, non vorrei trovarmi la casa piena di ragazzi già il primo giorno >> dice mia mamma prima di iniziare a ridere e a tirare pacche sulle spalle a mio papà che sospira e la guarda amorevolmente.

La mia famiglia. Avrei tanto voluto essere davvero figlio loro. Giá, perché non sono loro figlio biologico. Sono stato adottato all'età di sette anni dalla famiglia Park. Mia madre biologica morì per una grave malattia e chiese alla sua migliore amica, la signora Park, di prendersi cura di me come se fossi suo figlio biologico. E ha mantenuto la promessa alla grande direi.

Lei e suo marito mi hanno sempre trattato come loro figlio biologico, non facendomi mai mancare nulla e aiutandomi sempre. Li considero come i miei veri genitori, non togliendo nulla alla mia madre biologica che vado a trovare periodicamente per raccontarle ciò che mi accade e alcune delle mie serate con Jimin.

Ah, Jimin, lui mi ha voluto bene fin dal primissimo istante. È il mio migliore amico e anche se abbiamo cognomi diversi, ci reputiamo fratelli di sangue. Lui mi ha fatto scoprire l'amore per la danza e il canto.

Ridiamo insieme, piangiamo insieme, soffriamo insieme, dormiamo insieme e ci coccoliamo spesso. Non c'è mai stato nulla che è andato oltre all'amore fraterno che ci lega, anzi io non so neanche se sono gay.

Jimin, invece, ha fatto coming out in terza media, svelandomi poco dopo il modo strambo con cui scoprì di essere gay. Salgo in camera velocemente venendo sorpassato da un tornado con i capelli rosa scoloriti.

<<Kookie, questa sarà un'ottima opportunità per rifarci una vita migliore e lasciarci il nostro passato alle spalle. Tutto ciò significa solo una cosa... NUOVO COLORE DI CAPELLI!>>

<<Jiminie, per favore, non tingerteli di nuovo di quell'arancione carota perché non sopporterei di svegliarmi alla mattina e vedere un semaforo vicino a me>> dico ridendo e ripensando a quando lo vidi per la prima volta con i capelli arancioni e pensai di essere diventato cieco.

Finisco di salire le scale e entro in camera mia. Mi mancherà questa camera, colei che mi ha tenuto al riparo dal mondo esterno e dalle persone per molti giorni. A prima vista sembra una semplice camera, con le pareti bianche, un letto sfatto, una scrivania piena di fogli e libri, una libreria piena di fumetti e romanzi e il mio armadio dal quale tiro fuori la valigia. La posò sul letto e inizio a riempirla con i miei maglioni, le mie felpe, i miei pantaloni e tutti gli indumenti che riesco a far entrare nella mia carissima valigia blu. Scesi le scale per raggiungere mamma e papà, che stavano già iniziando a portare e sistemare gli scatoloni, che serviranno per il trasloco. Mi avvicino e mia mamma inizia a porgermi degli scatoloni sorridendo. Io sorrido nascondendo la mia preoccupazione che stava iniziando a crescere.

Somewhere only we know ~Vkook~ 🌌       IN PAUSADonde viven las historias. Descúbrelo ahora