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Un piccolo appunto prima della storia: questa è la seconda parte della trilogia, potrebbe capirsi anche senza aver letto la prima storia, ma credo che molte cose - soprattutto battute e dinamiche tra i personaggi - potrebbero risultare poco chiare. Vi lascio il link nei commenti, in modo che se siete stati incuriositi da questa potete leggere prima l'altra. La scelta finale, ovviamente, è vostra.

Operatio Mortis: opera di morte o atto di carità della morte – la traduzione è valida in entrambi i casi, non so quale sia più adatto. Alla fine di questa storia sono curiosa di sapere qual è la vostra interpretazione. 

Ho iscritto la storia al concorso di Pagine_al_vento :)

Buona lettura!

Buona lettura!

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«Cosa sarebbe... quello?»

Erix e Aesta si stanno fissando, lei sembra quasi sul punto di saltargli addosso e strozzarlo per aver fatto una tale domanda quando la risposta è ovvia: è il regalo per Sayth da parte loro. Lancio un'occhiata alla piccina che per ora sta dormendo in braccio ad Axel, stravolta da tutta la giornata; tuttavia, non credo possa stare buona ancora per molto: conoscendola si sveglierà presto reclamando del cibo. È vero che c'è anche da considerare che oggi è stata una giornata stancante: è il suo compleanno e non ha fatto che correre da tutte le parti per guadagnarsi quante più attenzioni possibili e quindi potrebbe continuare a dormire beata... ma ci spero poco.

«Un robot?» chiede l'Orlan alzando entrambe le sopracciglia. «Sei davvero cretino a non capirlo».

«Stai zitta te» sibila lui spostando una ciocca di riccioli neri dagli occhi.

Alzo gli occhi al soffitto, arriverà il momento in cui userò di nuovo le armi della Starfall, sì, ma contro di loro due. La situazione politica si è stabilizzata, ormai siamo in un periodo tranquillo e Minerva tace.

«E cosa dovremmo farcene?» incalza Erix. Mi passo una mano sul volto. Una mano in più – anche se di un robot – potrebbe farci comodo con un terremoto come Sayth. Ma tanto a lui non serve... riesce a tenerla buona imboccandola.

«Erix, è un regalo» gli risponde Aesta mentre cerca di afferrare un cuscino da dietro la schiena dell'Orlan per tirarglielo in testa. «Per tua figlia» aggiunge guardando la bambina.

«Ha due anni» ribatte lui. «Cosa se ne fa di un robot?»

Aesta alza le spalle. «Può fare qualsiasi cosa, abbiamo creato un software apposito. L'altra idea era una bomba giocattolo, ma Vivi me l'ha vietato».

«Ti ho solo detto niente esplosivi finché non ha almeno dieci anni. Hai altri otto anni da aspettare, poi puoi fare quel che vuoi» protesto.

Erix si volta, mi guarda storto. «Tu e la tua mania di far esplodere le cose mi farete finire male». Alzo le spalle, sistemandomi meglio sulla poltrona.

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora