Mu.

Fisso il vuoto, non so cosa fare né cosa dire: sono riusciti a passare le difese di nuovo, a far esplodere un pianeta.

Finché si trattava di attentati, potevamo avere il tempo di pensare a come contrastarli proteggendo la popolazione. Tuttavia, Kase ha preferito dimostrare all'intera galassia che c'è qualcosa che tengono nascosto – una flotta in grado di distruggere tutto quel che incrocia sul suo cammino.

Non voglio pensare all'eventualità che Nayla abbia dato loro una specie di Minerva, ma quel pensiero sembra annidarsi nella testa secondo dopo secondo.

Mi porto una mano alla bocca, al solo pensiero che avrei potuto farlo io, durante la guerra, con la Starfall mi viene da vomitare. In quanti sono morti? Con quante vite avrei potuto macchiarmi le mani?

Non sono più la Vivi di un tempo, forse è la pace ad avermi annebbiato la mente, forse Erix, forse Sayth...

Il messaggio annuncia solo la distruzione, ma è certo che non sia rimasto nessuno: gli Altri non hanno minacciato, sono passati ai fatti senza pensarci due volte.

Forse la nostra fuga non è mai andata loro a genio, forse è stato il loro modo di avvertirci... ma adesso questa è una grossa perdita in fatto di vite umane e un duro colpo al cuore della Lega. E noi non possiamo più trattare, possiamo solo combattere. Da dopo l'annuncio dell'attentato su Lemuria, abbiamo mantenuto la flotta schierata in tutta la galassia e l'unica nave dell'Astrea rimasta sull'Atlantis è la Starfall, ma finché Axel non è guarito del tutto non vogliamo decollare. In un'eventuale battaglia ci serve lui ai comandi.

Dobbiamo anche trovare Aesta e l'Orlan, ma non sappiamo come tornare su quel pianeta: l'equipaggio catturato dalla Venus non parla, Kase non risponde a qualsiasi messaggio venga inviato dal governo. 

«Che facciamo?» chiede Axel stringendo la presa sulla tazza di caffè.

«Torniamo al lavoro, dobbiamo decrittare quel file, trovare un punto debole negli Altri! Non possiamo dargliela vinta... non dobbiamo...»

Ogni tentativo di decrittazione del progetto negli ultimi due mesi è fallito

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Ogni tentativo di decrittazione del progetto negli ultimi due mesi è fallito. Nel frattempo, io mi sono riappropriata del laboratorio cinquantotto: preferisco cercare di trovare una soluzione ai calcoli per trovare un altro portale piuttosto che girovagare per la città con le mani in mano. Per me è quasi strano lavorare qui: per anni ho curiosato in giro in silenzio, mentre mio padre lavorava a Minerva. Di mia madre, purtroppo, ricordo poco – non so nemmeno che lavoro facesse. So solo che spariva per lunghi periodi, lasciandomi da sola con papà... il cui modo di crescere figli consisteva nel fornire loro libri di matematica al posto delle favole. 

Mi tolgo gli occhiali, stropicciandomi le palpebre: gli occhi mi bruciano, non so nemmeno da quante ore sto lavorando al pc per trovare quel pianeta. Forse dovrei usare Minerva.

Ai confini del vuoto 2 - Operatio MortisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora