chapter eighteen: her

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Noah.

La fisso li esattamente sopra le mie gambe, dove l'avevo collocata poco prima. In quel suo complesso di bellezza ideale, nella sua imperfezione, e nei suoi mille difetti.

Come l'arte antica greca, nessuna imperfezione nel corpo, i tratti come disegnati con il pennello, come un avatar creato da un'adolescente. Semplicemente perfetta e bellissima, ma senza la consapevolezza di esserlo, perfetta nella sua imperfezione.

È come un segreto di stato, chiusa al mondo, chiusa in se stessa e impossibile da aprire, per quanto tu ci prova; riuscirà a trovare sempre un pretesto per chiudersi ancora di più nella sua corazza e alzare le difese.

Non ho mai conosciuto ragazze come lei, ma penso che ne esistano ben poche. Non posso saperlo, perchè sono come un bambino qui in mezzo alla gente, tutto è così nuovo e interessante, tutto è intrigante come nemmeno nella mia immaginazione, avrei pensato fosse.

Lei è veramente particolare come le ho detto, forse ho omesso qualche particolare, del tipo che mi piace osservare si è vero. Analizzare le cose volta per volta, pensare sempre a una strategia, una logica, ma con lei credo sia più la curiosità di capire che cosa le succede, qual'è il motivo, o i motivi, per cui è così dura con se stessa, e con gli altri. Così irremovibile nelle sue scelte. Dalle voci che sento, molti vorrebbero conoscerla meglio, ma lei non permette a nessuno di avvicinarsi troppo come se fosse spaventata da qualcosa.

Sono sicuro che ci sia un motivo, deve esserci.

L'ho vista come piangeva prima, come se non lo facesse da anni, come se si tenesse tutto dentro da troppo tempo, qualcosa la sta distruggendo e mi procura una certa ansia non sapere che cosa sia. Sarà perchè non voglio che soffra?

Sono sempre stato un bravo ragazzo e fin troppo ingenuo ma me ne sono accorto dopo quando era troppo tardi ma quando si parla di lei? Divento un'altra persona. Sono terribile e non ne capisco il motivo.

Mi cambia, mi rende una persona vendicativa e non mi piace, mi rende seccato, scorbutico, ma allo stesso tempo quando la osservo da lontano e la vedo nei suoi gesti spontanei, mi spunta il sorriso, mi rende ansioso, preoccupato fino all'impossibile e protettivo, ogni volta che sento parlare male di lei.

Non mi capisco. Forse non sono semplicemente abituato?

E ora averla sulle mie gambe, le vedo le domande susseguirsi nella sua testolina, ho un mal di corpo assurdo. Non so nemmeno se sia negativo o positivo, come un grande peso nelle stomaco, che mi rende emozionato e preoccupato allo stesso tempo.

Le ho detto fin troppo ed è una ragazza molto sveglia. Ma sento che non è ancora il momento. È troppo presto.

Ma è vero ciò che le ho detto, lei per me è un segreto che non riesco a capire, a leggere. È sempre nel suo mondo a pensare a Dio solo sa cosa, sorride e pensa, quindi mi chiedo che cos'è che la fa tanto sorridere quando la vedo sul lastrico, mi domando che cosa la faccia essere così triste, cosa la turbi e cosa le succeda, ma ognuno ha i suoi segreti e come io ho i miei, lei ha i suoi.

Lei è l'ennesimo segreto, perchè anche io ne sono uno. Un segreto irrivelato che che non poteva essere mostrato al mondo e io ho creduto di essere speciale per questo ma non lo ero, non lo sono mai stato. Tutt'altro.
Ero solo una pedina, un pezzo di ricambio e quello mi ha fatto sentire speciale per una intera vita. Ero solo uno stupido.

Lo sono ancora probabilmente, in questo momento mi do dello stupido principalmente per un motivo: per oggi.

Il ricordo di oggi pomeriggio quando vidi Chloe in presidenza mi rimarrà per sempre impresso, perchè mai mi sarei aspettato che lei fosse li, se lo avessi saputo non avrei fatto quello che ho fatto... O si?

The sun and the moon.Where stories live. Discover now