chapter sixty: broken heart

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Noah.

Studiare letteratura sta diventando sempre più difficile. Dicono che con il tempo le ferite si rimarginano ma fino ad ora le mie si sono solo aperte di più, mai chiuse, nemmeno per un'attimo.

Ora stare qui nella mia stanza, con il libro che contiene le poesie che hanno unito me e Chloe fin dal primo momento mi distrugge, ancora e ancora.

Butto il libro per terra preso da un impeto di rabbia e un vaso, poi tutti i libri della libreria. Sul mio comodino ho una cornice che raffigura me e la mia famiglia. Io e Christopher che ci abbracciamo.

E ora che sono libero, sono nella mia stanza a studiare.

Lancio la cornice contro il muro che va in mille pezzi creando un rumore assordante.

Mia madre bussa alla porta «Caro tutto bene?» domanda e cerco di calmarmi respirando affondo.

Le sue dita leggere come piume percorrono tutta lunghezza del mio braccio provocando brividi per tutto il corpo e un senso di piacere mai provato, mi sento amato, i suoi occhi viaggiano su di esso estasiati, fino ai tratti del mio viso, entro di nuovo in lei e l'unica cosa che riesco a pensare è che lì sotto di me che mi implora, geme e sussurra contro la mia pelle che mi ama, è così bella, ed è mia adesso e per sempre.

«No, mamma non va bene» non sono uno di quelli che parla dei propri problemi con la mamma e nemmeno ora ho intenzione di farlo.

Metto le scarpe da ginnastica, la lettera di Chloe in tasca, e il telefono e le cuffiette nell'altra.

«Tesoro dove vai?» chiede mia madre allarmata dal casino che ho lasciato nella mia stanza.

«Rimetto a posto dopo» ora sono scorbutico anche con mia madre. Come mi sto riducendo.

L'unica cosa a cui riesco a pensare è quella maledetta sera, è passato del tempo ma è sempre rimasta nei miei pensieri, nei miei sogni. Per me era tutto così nuovo, proprio per questo è stato così bello.

So che per lei non era la prima volta ma come ha detto lei nessuna delle sue prime volte con Jace sono state vere, ma solo delle sceneggiate. Credeva di essere innamorata ma in realtà non era così. Semplicemente infatuata dall'idea del cattivo ragazzo.

Avevo avvertito quel coglione che se avesse osato pubblicare uno solo di quei video lo avrei ammazzato, l'ho minacciato e cavolo, quel ragazzo è dannatamente bravo a fingere.

Se ne è andato e prima di scomparire ha pubblicato uno di quei video facendo diventare Chloe lo zimbello della scuola. Quel maledetto.. see lo trovo giuro che lo rovino.

Corro cercando di scaricare l'adrenalina ma riesco solo a pensare di più.

Non ci credo che Malcom e Rick sapevano tutto. Loro sapevano del piano di Chloe e non me lo hanno detto. Non ci hanno davvero pensato che tutto questo stupido piano poteva peggiorare solo le cose?

Perchè sono assolutamente peggiorate. I miei nervi sono continuamente stressati. Non riesco nemmeno a guardare in faccia uno dei miei amici e mi limito ad andare a scuola - trascinarmi - andare agli allenamenti e tornare a casa.

Ho capito che Hope e Becky mi stiano tenendo d'occhio. Lo capisco perchè a mensa, quando possono vedermi in corridoio e in palestra mi guardano attentamente, mi chiedono come sto. Sempre.

E so chi gli ha chiesto tutto questo. Chloe.

Quella ragazza mi sta facendo letteralmente impazzire. Penso sempre la stessa cosa. Come ha potuto farlo?

Avevamo appena chiarito e proprio quando mi sembrava potesse andare tutto bene, se ne va, lasciandomi voglioso di qualcosa che non potrò avere.

Stremato mi siedo su una panchina passando una mano tra i capelli umidicci dal sudore.

Guardo l'orologio al polso. Le sette e un quarto.

Passa in fretta il tempo.
Tiro fuori dalla tasca la lettera di Chloe e la leggo di nuovo. Leggo tutto ciò che pensa e ciò che era. Mi pento di me stesso per non essermi accorto prima dell'imbroglio di mio fratello per incontrarla subito.

Poi trovo quel particolare che mi fa accendere il cervello. Come una cavalletta scatto e corro verso parchi differenti di Seattle.

Passo in una via di artisti di strada la Oakway.

Ci sono due uomini che dipingono in due parti diverse del vicolo.

«Salve, perdonatemi ehm sapreste dirmi se qui nei dintorni c'è uno Skate Park?» chiedo all'uomo distinto che disegnava con foga un disegno astratto sulla parete.

«Certo ragazzo, vai dritto e gira a destra» mi sorride e dopo averlo ringraziato corro seguendo le indicazioni.

La pista è ampia e i muri sono colorati da bombolette.

Un gruppo di ragazzi e ragazze è seduto sul bordo di una pista mentre parlano e ridono tra di loro, poi la vedo

La ragazza di cui mi sono innamorato. Si è tagliata i capelli.. le donano.

Sto andando da lei quando spunta qualcuno da dietro le sue spalle. Lo conosco. Fin troppo bene. Lei gli posa le braccia attorno al collo e lo bacia.

E il mio cuore si spezza.

...

Chloe.

Apro una discussione su quali sono i colori migliori per capelli insieme a Sandy - un'esperta per le numerose volte che lo ha fatto - e Peach che invece sembra divertita.

«Pensa che la mia prima volta è stata perchè volevo fare uno spregio ai miei. Me l'hanno lasciata passare ma poi dopo la terza volta mi hanno buttata fuori.» racconta.

«Te la sei cercata» risponde Peach portandosi le ginocchia al petto e appoggiandoci sopra il mento.

«Che dici! Mi hanno buttata fuori per il motivo più stupido del mondo! Sono solo due figli di puttana» scuote la testa passandosi una mano tra i capelli colorati e Peach arriccia il naso disgustata dalle parolacce che dice.

Peach è una ragazza molto carina ed educata. Non direbbe mai delle cose del genere ed odia anche quando le altre persone le dicono davanti a lei.

«C'è qualcuno che ti cerca tesoro» mi chiama Louis indicandomi un ragazzo e gli sorrido prima di guardare in faccia chi è.

Mi è mancato troppo. Noah è davanti a me che mi sorride radiosamente ed io non riesco a non ricambiare il sorriso. Non aspettavo che cogliesse l'indizio nel biglietto ma ora capisco che l'ha capito e non posso esserne più felice.

Senza ripensamenti mi fiondo tra le sue braccia e appoggio le mie labbra sulle sue. Ha un sapore diverso, sa di tabacco e menta ma non ci faccio caso. Quante cose possono essere cambiate in un mese?

Forse più di quante pensavo.

Con la mano che viaggia tra i suoi capelli biondi apro gli occhi e mi stacco da lui per poter finalmente rivedere i suoi occhi verdi e vispi che tanto mi sono mancati, come tutto di lui.

Ma i suoi occhi non sono verdi.

I suoi occhi sono azzurri. Dell'azzurro più putrido del mondo.

Non ho baciato Noah.

Non è lui.

The sun and the moon.Where stories live. Discover now