Libro solo mio❤️
Seattle, dicembre 2018
Micol è una ragazza di ventitré anni che ha appena realizzato il suo sogno :lavorare in editoria.
Ragazza sempre chiusa e timida col tempo è diventata una donna, forte e determinata anche se sotto sotto è an...
Un regalo visto che siamo all'inizio e si avvicina il periodo di natale e in questi giorni mi sarà impossibile aggiornare essendo via❤️ Ci sentiamo settimana prossima ❤️
Micol
" mannaggia questa gonna è troppo corta" è da dieci minuti che sto lottando con questi abiti, devo aver sbagliato il lavaggio in lavanderia, decido di mettere dei leggins di lana sotto e sopra un maglioncino color senape abbastanza morbido e lungo così copro un po' I fianchi, il mio punto debole. Raccolgo i capelli in una morbida treccia e mi trucco velocemente con del mascara e un rossetto rosso marrone opaco e sono ufficialmente pronta per il primo giorno di lavoro.
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Prendo la borsetta e mi fiondo in strada verso la metropolitana, la gente è tantissima e siamo tutti ammassati. Dopo sette fermate scendo e vado lungo il viale verso il mio luogo di lavoro, entro e ritiro il badge con cui dovrò timbrare le mie entrate e uscite, e avrò anche accesso alla mensa e ai magazzini. " signorina Smith benvenuta! Che bello rivederla" rivedo il ragazzo che mi aveva fatto il colloquio e assunta " anche per me è un piacere" "Il capo l'aspetta di la nello studio con la porta nera di faggio, si accomodi. Ci vediamo per il piano" tolgo la giacca e la sciarpa che metto sul puf di pelle e mi siedo composta sulla rigida sedia di legno. " Ciao Micol sono Harry Anderson. È un piacere fare la tua conoscenza" " anche per me è un piacere. Grazie anche per la grossa opportunità" " la nostra collega è andata in pensione e ci serviva una ragazza sveglia e con voglia di imparare... Prima esperienza?" " si signore. Però apprendo in fretta" " prima regola. Ci si da del tu. Siamo tutti una squadra. Secondo... Sei sveglia e anche di bella presenza. Allora più o meno sai cosa andrai a fare?" " si devo fare segreteria" " esattamente. Ci devi aiutare ad organizzare gli appuntamenti con editori, con possibili scrittori e se avrai piacere anche aiutarci nella scelta di testi da proporre nelle case editrici o nei nostri appuntamenti nelle librerie" " ti dico già di sì Harry. Amo i libri e se posso aiutare sono più che disposta" " Ron aveva ragione sei un vulcano! Vieni che ti presento i tuoi colleghi di lavoro" mi alzo e porto le cose con me " ciao io sono Maurizio e lei è Penny" Maurizio è un uomo abbastanza maturo, pelato con questi occhioni scuri dietro una montatura di legno griffata. Penny un viso particolare, occhi verde da gatta e questo taglio sbarazzino arancio ruggine. " io sono Micol..." gli stringo la mano e mi accompagnano nel mio ufficio, un posto semplice e carino, una grossa libreria, una scrivania di vetro con un laptop e una poltrona morbidissima " l'abbiamo arredato noi due. Vieni con noi a pranzo domani? C'è la pizza " dice Penny entusiasta, pensavo fosse una ragazza superficiale invece credo che mi troverò benissimo. " si volentieri. Ehm posso sistemarmi?" " assolutamente si. Registra il tuo account aziendale e poi verrà Maurizio a spiegarti come fare col telefono e tutto" la congedo e mi metto all'opera creando l'account e l'indirizzo di posta elettronica. Prendo dalla borsa il mio astuccio con una penna e il blocchetto che c'era vicino al vaso di peonie sulla scrivania e vado verso l'ufficio di Maurizio che sta di fronte al mio, busso e quando sento che mi chiama entro " prendi la sedia e vieni vicino a me" così mi sposto e gli vado vicino così mi spiega il loro software e come funziona il tutto " ti è tutto chiaro? Comunque se hai bisogno sono qui" mi fa un caldo sorriso, a pelle mi piace parecchio rivedo in lui dei tratti di papà, credo che mi troverò bene qui.
La giornata è passata veloce, ho passato del tempo con Penny che mi ha fatto fare un giro del piano, e con Maurizio per alcune situazioni che purtroppo non avevo mai visto, non mi sono mai scoraggiata. Mi ricordo che devo andare a fare la spesa così non prendo la metropolitana e vado al marciapiede difronte ad aspettare un taxi. La neve cade fitta e fa anche parecchio freddo, per fortuna ne vedo uno nella via così appena si ferma salgo e soffio sulle mani mentre le sfrego per creare calore. Sto dando l'indirizzo al tassista quando un signore si fionda e ordina al conducente di mettere in moto che è un emergenza, il poverino terrorizzato dal tono brusco e alto accende sgommando tra le vie della città " mi scusi signore dove la porto?" " mi porti al hotel Ritz qui dietro. Ehm signorina..." " Smith. Comunque lei signore doveva aspettare il prossimo. L'avevo preso io accidenti arriverò tardi al supermercato" " in questa zona e a dicembre chiudono alle 5. Sono le 6 ormai..." " cazzo è vero! Oddio scusi il mio linguggio" " per farmi perdonare le vorrei offrire la cena. Se per lei va bene" " ehm no cioè... Mi scusi ma che ne so chi è lei. Con questa sciarpa e occhiali da sole potrebbe essere un killer" appena toglie gli occhiali rimango incantata dalla sua bellezza, ma comunque non lo conosco. " io le ho rubato il taxi. Ha fatto tardi a causa mia. Una cena e poi la farò accompagnare a casa. Se non ha un ragazzo che la aspetta non vorrei" " no non sono fidanzata. Accetto la cena e l'ospitalità" così continuiamo il viaggio verso quel bellissimo palazzo di vetro, un hotel a 5 stelle che mai potrei permettermi.