2. Your first memory

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((T/N)'s Pov)
Apristi gli occhi lentamente, trovandoti accanto tua madre che, in lacrime, cominciò a coccolarti per la gioia di rivederti viva e ad elogiare il tuo coraggio, lasciandosi scappare anche qualche rimprovero per l'impulsività di quel gesto.
Sentivi la carne del tuo braccio essere penetrata da un ago, probabilmente una flebo, e in faccia avevi qualcosa di plastica, forse la mascherina per respirare. Non ti suonò strano risvegliarti così in ospedale, piuttosto volevi sapere di quel ragazzo, come stava e... se davvero era lui.
"I-l... ragazzo..." quasi sussurrasti e tua madre ti fece cenno di non sforzarti.
"È vivo anche lui."
Era una voce nuova, forse un dottore.
Sorridesti lievemente, sorpresa da quanto ti sei trovata a fare per una persona a te cara.
"Pensiamo sia lui la causa dell'incendio."
Spalancasti gli occhi lievemente, anche se le voci erano già arrivate alle tue orecchie in precedenza.
"Però è un tipo piuttosto strano, non accetta di parlare con nessuno e se ne sta seduto, rannicchiato con la testa sulle ginocchia per tutto il tempo."
"S-sarà timido... ?" domandasti.
"Non parlavo di quello dicendo che è strano... non ha subito nessun tipo di danno nonostante fosse stato esposto per più tempo di tutti gli altri al fumo e al fuoco. La cicatrice che riporta sul suo volto sembra essere di vecchia data."
Ti tornó in mente quell'occhio blu così familiare e... così spento.
"P-posso parlargli... ?" chiedesti "È importante..."
Il dottore negò con un cenno del capo: "Per il momento solo i parenti e gli amici più stretti al massimo possono venire a trovarti. Lui sembra che non facesse nemmeno parte dell'istituto e nessuno conosce il suo nome."
"M-ma lui è..." iniziasti. Non sapevi se mentire per saziare così la tua curiosità oppure se provare ad implorarlo senza dire la bugia.
Chissà cosa capí il dottore, ma ti fece un leggero occhiolino: "Va bene, va bene..."

(Todoroki's Pov)
Cosa mi era preso? Chissà quanta gente stavo per uccidere... guardai le punte dei miei piedi per la vergogna di me stesso. Lo sapevo, il fuoco portava sempre e solo guai, dopo tutto... di nuovo un sacco di brutti ricordi invase la mia mente, anche se ad irritarmi di più fu il fatto che nemmeno riuscii a distinguere quelle immagini. Non ricordavo più niente se non la sensazione del dolore.
"(T/n) dice di volerti parlare."
Supposi che intendesse la ragazza che in quel caos aveva tentato di salvarmi.
Non risposi né diedi segni di vita finché non mi pattó leggermente la spalla e mi chiese di alzarmi in modo da potermi accompagnare da lei.
Mi portai d'istinto la mano sulla spalla. Scommetto che lo sapeva che ero pieno di lividi e me lo aveva fatto apposta: era lui ad avermi rifilato quello stupido pigiama che ora mi trovavo addosso e se n'era sicuramente accorto.
Anche se sapevo il motivo delle mie azioni, non avevo il coraggio di guardare nessuno negli occhi.
Alzai lo sguardo nel momento in cui, aperta la porta della sua stanza, il dottore mi invitò ad entrare per poi chiudere l'uscio e lasciarci soli.

((T/n)'s Pov)
Avevi chiesto ai tuoi di lasciarvi soli. Probabilmente si erano fatti delle domande un po' strane, ma acconsentirono a patto che, in caso di bisogno, avresti premuto il pulsante per chiamare il dottore.
Notasti il ragazzo avvicinarsi timidamente al tuo letto e, in silenzio, sedersi sulla sedia accanto, tenendo lo sguardo basso. Era lui, ne eri certa, anche se, in un certo senso, aveva preso le fattezze di una persona reale e non era più il disegno bidimensionale che ricordavi.
"Perché dicono che... hai fatto tu... quel trambusto?" gli chiedesti in inglese, poiché sapevi che era giapponese e forse era l'unico modo che avevate per comunicare. Per fortuna era una lingua che ti era stata insegnata bene e anche se non sempre azzeccavi i tempi verbali più complessi eri in grado di farti capire e di comunicare anche con dei madrelingua.
Nessuna risposta. Notasti solo un'espressione rammaricata formarsi sul suo volto... dovevi dargli la possibilità di spiegarsi, tutti ne avevano diritto.
Sorridesti lievemente nel tentativo di rassicurarlo e fargli spiaccicare qualche parola: "S-Shoto... giusto?"
Lui spalancò gli occhi e, sorpreso, li puntò nei tuoi.
"Ho azzeccato..." dicesti, dando poi un colpo di tosse.
Lui portò la mano leggermente in avanti, come per chiederti se fosse tutto a posto, poi però la ritrasse leggermente, abbassando di nuovo lo sguardo.

(Todoroki's Pov)
Qualcosa avevo ricordato, finalmente. Lei aveva ragione. Io ero Shoto. Però... quanti anni avevo, da dove venivo e cosa ci facevo in quella scuola?

((T/n)'s Pov)
"Come conosci il mio nome?" mormorò dopo qualche secondo, in inglese.
"S-sei un anime giapponese, nel mio mondo."
Lui alzò lo sguardo verso di te.
"Vieni da... un altro mondo?" chiedesti poi.
Lui annuì: "A questo punto, credo di sì..."
Sospirasti. Era bello proprio come lo ricordavi, solo ti dispiaceva vederlo star così male.
"Il tuo mondo qui è una storia molto avvincente..."
"... Non ricordo nient'altro... non so come sia fatto o quali possano essere le differenze... nulla."
Sgranasti gli occhi, non sapendo cos'altro aggiungere ad una simile affermazione. Shoto aveva perso la memoria... come si sarebbe sentito nel ricordare il suo doloroso passato? Pareva essere il Todoroki della serie TV, ma i dubbi erano ancora tanti: da che momento della storia proveniva, prima o dopo l'ammissione all'UA? Sempre che fosse davvero lui... e se si fosse trattato di un impostore? - non sapevi mai se definirti complottista o un complesso programma che pensava a molte alternative.
"Posso sapere... qual è il tuo primo ricordo?" gli chiedessi.
"Che il fuoco causa solo guai..."
Egli abbassò lo sguardo, quasi sussurrando probabilmente per la vergogna di ciò che affermò di aver causato: "Quei ragazzi... Si sono messi a picchiarmi... Per quello ho dato di matto..."
"Non sentirti in colpa per stavolta... sono tutti salvi." gli rispondesti "Piuttosto... i medici dicevano che eri illeso... ma se ti stavano picchiando, non dovresti avere dei lividi?"
Timidamente, alzò la maglietta e ti mostrò il suo busto pieno di macchie viola, guardando per terra. Sussultasti: "Almeno ti hanno visitato!?"
Dire quella frase tutta d'un fiato ti fece tossire violentemente. Shoto ti chiese di non sforzarti troppo e ti confessò che sembravano non preoccuparsene troppo.
"Ma non possono-"
"Non sforzarti, n-non voglio che soffri."
Quelle parole ti zittirono, lasciandoti sbigottita ed intenerita allo stesso tempo.
"M-ma Shoto, non possono dire che sei illeso senza averti nemmeno visitato! C-che cazz'è, sono in combutta con-" e a quel punto ti bloccasti col fiatone. Eri solita insultare Endeavor con tutta te stessa, ti stava sui cosiddetti per ciò che aveva fatto a Shoto, ma primo, non sapevi come avrebbe reagito normalmente (probabilmente ti avrebbe dato ragione ma per rispetto non avresti rischiato prima della fatidica domanda "E' un problema se insulto tuo padre?"), e secondo, non volevi che si ricordasse di lui in un momento simile "mi sono dimenticata il nome... ho fumato un po' là dentro." ridacchiasti facendo finta di nulla, ma non riuscendo a strappargli nemmeno un lieve sorriso.
"M-mi dispiace..." mormorò guardandosi i piedi.
"Fa' niente nessuno è morto, ma se puoi evita di rifarlo." ridacchiasti.
Te lo ricordavi più deciso e distaccato. Erano i sensi di colpa a farlo agire così? Forse, oppure magari gli ispiravi fiducia.
"In ogni caso... dove andrai una volta dimesso?" gli chiedesti e lui ti guardò piuttosto perplesso. Sospirasti, non avevi idea di come aiutarlo, se non... "Ne parlo coi miei, Shoto."

Nel frattempo...

(??'s Pov)
Quel ragazzino aveva qualcosa di particolare. In quel luogo non era stata trovata traccia di come poteva essere stato appiccato l'incendio: né accendini né altro. Tutti i testimoni però gli diedero la colpa.
Il telefono squillò e, vedendo chi mi stava chiamando, tutti i nodi si sciolsero.
"Lo hai trovato?"
"Sí"

Angolo autrice: Ciao! Ammetto che questa storia la aggiorno di rado, ma ho intenzione di scriverla bene quindi mi prendo un periodo di pausa per elaborare meglio il seguito (sono solo al secondo capitolo e già va in pausa lol *facepalm*) e non so quando aggiornerò, spero prima di capodanno.

Let It Burn (ITA) [My Hero Academia Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora