Let It Burn (ITA) [My Hero Academia Fanfiction]

3. Trust

[(T/c): tuo cognome]

((T/n)'s Pov)

Alla fine riuscisti a convincere i tuoi a lasciare che Shoto rimanesse con voi a tempo indeterminato. Entro qualche giorno sareste stati dimessi e non vedevi l'ora di mostrargli camera tua.

Non eri il tipo di fan che avrebbe tappezzato di poster dello stesso personaggio l'intero muro della stanza, ma ciò non significava che non avessi le stesse conoscenze di queste. Infatti, ti era capitato qualche volta (più di qualche volta) di andare a stalkerare Todoroki sulla rispettiva pagina della Wikia, facendoti anche dei grossi spoiler sul suo passato e venendo al corrente di alcune teorie del fandom in cui c'entrava. Volevi mostrargli camera tua perché lì avevi il tuo computer, su cui riuscivi a fare tutto meno che disegnare - quello ti riusciva meglio a mano. In questo modo, magari saresti riuscita a farlo distrarre un po'.

Tornando ai tuoi, non ci mettesti molto a convincerli: tuo fratello era spesso via per il college da ormai qualche mese, in pratica dall'inizio della scuola, quindi la sua camera era libera. Nel weekend Shoto avrebbe dormito sul divano poiché tuo fratello era di ritorno. Quello che però sfuggì a loro e non a te fu che il tuo letto era da una piazza e mezzo, quindi in due ci sareste stati. In fondo eravate entrambi abbastanza maturi per dormire uno accanto all'altra senza secondi fini, no?

Questo però se ovviamente anche Shoto la pensava così, non ti saresti mai permessa di farlo sentire in imbarazzo. Già, sapevi un sacco di cose su di lui, come dal suo passato al suo gruppo sanguigno, e non riuscivi comunque ad essere sicura di quale potrebbe essere stata la sua reazione ad una proposta simile. In realtà, già lo immaginavi snobbarti con lieve imbarazzo scritto sul suo bel visino puccioso. Però a mettere in dubbio tutte le tue certezze era stata la sua aria di poco prima, quella sconvolta e pentita che aveva nascosto dietro ad un'espressione fredda nel momento in cui avevi chiamato i tuoi per parlarci.

Ti aveva colpita il modo in cui aveva riservato simili emozioni a momenti in cui eri presente solo tu con lui... perché? Non eri sicura del motivo, ma la tua mente aveva già mandato in onda un sacco di film mentali a riguardo.

(Todoroki's Pov)

Davanti a (T/n) era come se la mia maschera di ghiaccio si spezzasse e non riuscendo a capirne il motivo all'inizio mi ritrovai ad aver persino paura di lei. Tutto tornò come prima nel momento in cui entrarono i suoi genitori, che ringraziai per l'ospitalità.

Dopo qualche giorno...

(Todoroki's Pov)

Fummo dimessi dall'ospedale con la raccomandazione di non strafare, ma (T/n) già saltellava come se niente fosse. Mi fece tenerezza, ma la mia espressione non cambiò di una virgola, come se la presenza di altri fosse d'ostacolo al mio cuore nell'esternare ciò che mi balenava in testa. Non sapevo se sentirmi sollevato o frustrato per ciò.

Mentre questi pensieri invasero la mente, arrivammo nel parcheggio di casa (T/c). Appena scendemmo dall'auto, (T/n) corse affianco a me.

"Vieni!" Mi invitò con un sorriso e, forse lasciandosi prendere dall'euforia, mi prese per mano, portandomi fino alla porta di ingresso di casa sua cominciando a parlare a mo' di macchinetta. Spalancai leggermente gli occhi al contatto. Non seppi come descrivere ciò che provai... sicuramente lieve imbarazzo in un primo momento.

E se poi anche lei tradisce la mia fiducia?

Cominciai a percepire il peso dell'angoscia nel mio petto. No, non doveva toccarmi! Come riuscivo a stare lì, fermo, senza ritrarre indietro la mano? Perché non mi scansavo!?