You-6

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<<sono a casa>> urlai io mentre mi chiudevo la porta alle spalle. Il silenzio regnava all'interno dell'appartamento. Camminai lentamente verso il salotto. <<ehi, c'è qualcuno?>> domandai di nuovo ma le mie parole rimbombarono nelle mura. Subito dopo Honey e Cream si fecero avanti facendomi le fusa. Accarezzai le loro teste pelose e presi il piccolo Cream in braccio. Era ancora un cucciolo e adoravo sentire il calore del suo pelo candido al contatto con la pelle. Subito dopo sentii dei singhiozzi provenire dalla camera di Brad. <<Brad, sei qui?>> mi avvicinai e aprii la porta per vedere se era dentro la stanza. Era sdraiata sul letto, a pancia in giù, con la testa rivolta verso il muro. Poggiai il cucciolo per terra e corsi accanto a lei. <<hey>> dissi io accarezzandole la schiena. Mi abbracciò forte ed io lasciai che si sfogasse sulla mia spalla. Tante, ma dico tante lacrime versarono i suoi occhi. Vederla così giù, ma soprattutto così male, mi ferì moltissimo. Eravamo migliori amiche da una vita. Ognuna di noi due si conosceva meglio di chiunque altro. Avevamo condiviso momenti difficili e momenti facili. E ne eravamo sempre uscite, ma probabilmente questa volta non c'era via d'uscita. Lei sarebbe per sempre rimasta imprigionata in quell'amore mai ricambiato. <<io lo amo>> disse lei tra i singhiozzi. Accarezzai la sua testa senza parlare. Lasciavo che si sfogasse. Aveva la necessità di essere ascoltata e non giudicata. Se avessi potuto uccidere quel bastardo l'avrei fatto. Certo, la colpa non era del tutto sua, ma la maggior parte si. Ed io che pensavo che fosse un bravo ragazzo. <<oggi Jacob mi ha chiesto di suo padre, per la prima volta, ed io non ho saputo cosa rispondere>> aggiunse lei sempre più disperata. Vederla così faceva soffrire anche me. La strinsi ancora più forte. Non parlai ma rimasi in silenzio. Doveva sfogarsi ed era giusto che lo facesse. Rimanemmo così, abbracciate l'una all'altra, senza mai staccarci, per un'infinità di tempo senza mai parlare ma rimanendo in un continuo silenzio.

Il tè era appena pronto. Lo stavo versando nelle tazze di cui una l'avrei portata a Brad. Stava riposando in camera. Era stanca e disperata. Non avrei mai e poi mai voluto trovarmi nella sua situazione. Era combattuta. Doveva lottare tra il bene di suo figlio e il proprio. Non appena mi girai per portare la tazza fumante nella stanza, mi ritrovai la mia amica di fronte. <<dio Brad, per poco non mi facevi ustionare con il tè bollente>> esclamo io spaventata. Lei ridacchiò. Finalmente vidi comparire un sorriso sulle sue labbra. <<che programmi hai oggi?>> mi chiese lei mentre si sedeva a tavola con il muso appuntito di Honey appoggiato sulle gambe. <<pensavo di fare un salto in biblioteca. Volevo approfondire alcuni argomenti dell'esame di biochimica che dovrò dare tra qualche giorno>> dissi pensando a quell'infinità di pagine che avrei dovuto studiare e schematizzare. <<ah, ti dispiace se veniamo con te? Volevo portare Jacob al parco, sai, per svagarci un po' entrambi>> gesticolò con le mani, cosa che faceva quando era nervosa. <<certo che si, sai che mi fa sempre piacere stare con voi. Ma come fai con Jacob mentre siamo a lavoro?>> chiesi io mentre soffiavo sul fumo che usciva dal tè con lo zenzero. <<lo porto da Cristabel, l'ho telefonata prima che tu tornassi a casa>> rispose prima di sorseggiare il contenuto che teneva tra le mani. Annuì e continuammo a chiacchierare del più e del meno, sorvolando, anzi, lasciando proprio stare l'argomento "Julian". Nel frattempo il piccolo si svegliò e subito dopo andammo al parco. Restai un po' li con loro, e successivamente mi incamminai verso la biblioteca di fronte.

Era lì, proprio lì. Quel tratto di parquet che precedeva l'ingresso alla biblioteca era l'esatto punto in cui qualche giorno fa incontrai il ragazzo più bello che avessi mai potuto vedere in vita mia. Sospirai al solo ricordo e un sorriso spontaneo apparve sulle mie labbra. Lasciai il corridoio ed entrai nella biblioteca. Era meno affollata del solito. Feci un sospiro di sollievo e sorrisi. Amavo la biblioteca quasi tutta per me. Mi sentivo più a mio agio quando non vedevo tutta quella gente ronzarmi intorno oppure quando non sentivo quel vociare fastidioso in sottofondo che ti faceva deconcentrare. Mi fiondai sullo stesso scaffale dell'altra volta e scorsi tra i diversi libri quello che più si addiceva alle materie che avrei poi dovuto esporre davanti al professore. E mentre passavo lo sguardo da un libro e un altro, vidi tra lo spazio che c'era tra un piano, lui. Mi fermai di colpo. Subito il cuore cominciò ad accelerare automaticamente. Le mani incominciarono a sudare e tremare contemporaneamente. Le guance come il resto del viso andarono in fuoco come se avessi mangiato un quintale di peperoncini. Sporsi leggermente la testa dallo scaffale, il giusto per non farmi vedere, e lo vidi. Sfogliava pagine di un libro di cui non riuscivo a leggere il nome. Ma a tutto stavo a pensare, tranne al libro che stava leggendo. Era vestito in modo buffo e semplice. Aveva una specie di borsa che portava a tracolla marroncino chiaro. Era consumata e vecchia, ma dava lui un'aria vintage. E poi, rividi lo stesso viso che vidi l'ultima volta andando in quella biblioteca. Vedendolo di lato, osservai il suo profilo perfetto, i suoi lineamenti perfetti. I suoi occhi concentrati sulle parole di quelle pagine con sguardo attento e deciso. Alzò lo sguardo e chiuse il libro, riposandolo da dove lo aveva preso. Si spostò una ciocca di capelli dal viso all'orecchio. <<ecco dov'eri>> vidi solo il ragazzo girarsi verso di me con aria interrogativa ma io feci in tempo a ritirare il viso dallo scaffale da cui ero affacciata. Mi ressi ai diversi piani e mi portai la mano sul cuore che batteva all'impazzata. Brad mi guardò con aria interrogativa. <<dio, ma sei impazzita? Siamo in una biblioteca non in una piazza pubblica>> dissi io mangiandola con lo sguardo. <<okay, scusa, volevamo farti una sorpresa>> si scusò lei mentre teneva per mano il piccolo Jacob. <<comunque, perché eri affacciata allo scaffale?>> chiese lei e mentre stavo per risponderle vidi comparire davanti gli occhi lui. In quel preciso momento vidi la luce divina che mi illuminava. Il ragazzo mi guardò nebuloso per poi dire. <<tu sei la ragazza cui ho fatto cadere la ricerca>> esclamò puntando il dito verso me. Annuì sorridendo leggermente. <<mi dispiace tanto>> disse con aria dispiaciuta. <<non fa niente, può succedere a chiunque>> risposi io esitando leggermente. Con la coda dell'occhio vedevo Brad che assisteva alla scena con aria interrogativa. <<comunque io sono Spencer, Spencer Reid>> si presentò lui allungando la mano accompagnata da un sorriso a trentadue denti. Oddio, e adesso mi presento come Brook o Brooklyn? Devo dire anche il mio cognome? Oddio e quanti problemi. <<Brooklyn Casey, ma se vuoi puoi chiamarmi Brook>> risposi stringendogli la mano. Sorrisi anche io leggermente e scommetto sull'amicizia che legava me e Brad che le mie guance fossero diventate rosse come peperoni. Mi sentivo avvampare. Ci fissammo per alcuni secondi senza spiccicare parola, fino a che Brad non intervenne. <<io sarei Brad, la sua migliore amica nonché coinquilina>> disse lei presentandosi. <<e questo è mio figlio Jacob>> prese il piccolo in braccio che salutò con la manina. <<piacere>> salutò con la mano. <<Brook mi ha parlato molto di te>> disse Brad. Mi girai verso di lei con gli occhi sbarrati. <<cioè, della sua figuraccia e.....vabbè non importa, è stato un piacere conoscerti. Ciao>> se la svignò lasciandomi lì. Spencer cominciò a ridere ed io appresso a lui. Un po' per l'imbarazzo, un po' per l'intervento avventato di Brad. <<scusala, è un po' bizzarra come ragazza...>> dissi io cercando di giustificarmi. <<tranquilla, non fa niente. Che leggi?>> chiese lui osservando il libro che io tenevo tra le mani. <<classico romanzo d'amore>> dissi alzandolo. <<wow, Romeo e Giulietta>>. <<è il mio preferito e nonostante lo abbia letto già dieci volte, lo leggo per l'undicesima e forse non mi stancherò mai>> risposi io pensando a quella magica storia d'amore. Peccato che la fine fosse tragica. <<venerdì trasmetteranno il film in un cinema dove vado spesso, se vuoi possiamo andarci>> propose lui esitando leggermente. Oddio, Brook, ti sta invitando al cinema. Non puoi che non rifiutare. Però è anche vero che viene Tim. Che cavolo, proprio questo fine settimana doveva venire quell'imbranato?. <<certo, volentieri>> risposi io con una certa enfasi. Tim aspetterà che io tornerò. Non posso certo rinunciare al mio primo appuntamento, se si può definire così.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora