Dormivo profondamente, felice e spensierata. Stranamente quella notte ne sogni brutti ne improvvisi attacchi di fame si avventarono su di me. E proprio quella mattina, mentre riposavo beatamente nelle coperte calde di nonna Miranda, varie fitte alla gamba e allo stomaco si sparsero nel mio corpo. Arricciai gli occhi per poi aprirli. Improvvisamente vidi la camera fare sopra e sotto, come se si stesse muovendo. Stropicciai i miei "bulbi oculari" pronta a scappare pensando che quello che stesse accadendo davanti alle mie pupille fosse un vero e proprio terremoto, ma quando vidi le due figure minute di Mabel, Mason e Miles, capii che sia le fitte che il movimento della stanza, erano causati dai salti che stavano compiendo su di me le tre pesti. <<Brook, Brook, Brook....sta nevicando, sta nevicando ed è Natale.....SVEGLIATI>> urlarono loro come forsennati continuando a sfondare il materasso. Era questioni di secondi e ci saremmo ritrovati tutti con il sedere per terra. Vista la loro euforia ma soprattutto la loro energia appena svegli, decisi di non spiccare parola bensì di cedere alle loro proposte. <<dai dai, vieni a vedere con noi se è arrivato "Babbo Natale">> urlarono in coro tirandomi le maniche del pigiama per farmi scendere dal letto. <<ok ok, sto arrivando>> risposi io cercando di infilare i piedi nelle ciabatte. Non osai nemmeno guardarmi allo specchio poiché già sapevo cosa avrei trovato davanti a me. Forse i tre bambini avrebbero pensato che la befana fosse arrivata in anticipo e che avesse dormito nel letto della loro cuginetta. Mi mancava solo la scopa, altrimenti avrei potuto interpretarla alla perfezione! Accompagnai le tre pesti al piano di sotto e, tra uno sbadiglio e l'altro, notai che Babbo Natale aveva davvero portato i doni. Una marea di pacchetti erano ammucchiati ai piedi dell'albero decorato accanto al camino. <<oddio...è arrivato ed ha anche mangiato i biscotti e bevuto il latte!>> esclamarono salterellando i bambini. Ok, forse ebbi anche quella notte un attacco di fame.....quei biscottini erano davvero squisiti e non si poteva non mangiarli. E poi qualcuno doveva pur farlo per rendere più veritiero il tutto! Le urla dei miei tre cuginetti furono talmente potenti da svegliare il resto della famiglia che ci raggiunse in salotto cominciando a scartare i regali portatici dal fatidico "Babbo Natale".
"Il manto della mi cela ai loro ; se tu mi ami lascia pure che mi trovino. Meglio la per il loro ,che allontanare la nell' del tuo ." E trovai questa frase non appena aprì il libro. Mi invase assieme al profumo frizzante e dolce di quella magica notte. Sfiorai la pagina con la punta dei polpastrelli, venendo a contatto con quella ruvidezza soave della carta che tanto mi piaceva. Chiusi gli occhi e l'immagine di Spencer comparve nella mia mente. Non se ne era mai andata piuttosto ne era rimasta indelebile dalla prima volta che i nostri sguardi si incrociarono. Dalla prima volta che le nostre mani si intrecciarono. Dalla prima volta che le nostra labbra si scontrarono. Sospirai mentre un sorriso si spanse sulle labbra. Quel libro era stato il regalo più bello che avessi mai potuto ricevere. Ragione e sentimento era un libro molto rinomato di Jane Austen dopo Orgoglio e Pregiudizio. Non lo avevo mai letto prima ed era davvero strano, perciò, non vedevo l'ora che il sole tramontasse per stendermi tra i cuscini sotto una calda coperta e con una bella cioccolata in mano, leggendo questo favoloso libro regalatomi da un persona a me molto speciale.
<<ehi>> esclamò Tim mentre mi porse una tazza con del te caldo dentro. <<grazie>> risposi. Si sedette accanto a me sui tre gradini del porticato di casa. Rimanemmo per svariati secondi ammirando il panorama davanti a noi. Il prato di nonna Miranda era completamente rivestito da un manto di neve, come l'intera città. Faceva molto freddo, ma non me ne importava. Sembrava di ammirare un quadro di Van Gogh. I colori si combinavano così bene tra di loro che sembravano fatti apposta. Ed invece era tutto casuale. Quella perfezione era casuale, ma così bella e rilassante. <<il libro>> sospirò con timore mio fratello. <<come?>> chiesi io non capendo. <<il libro....nessuno di noi, compresa Brad, te lo ha regalato>> disse con il capo basso. Rimasi in silenzio. Dovevo dirglielo o no? Amavo Spencer e prima o poi avrei dovuto confessare la nostra relazione "segreta". <<vedi....Tim.....sono successe delle cose......molte cose a Washington.....>> cominciai non del tutto convinta e non del tutto padrona delle parole che stavano uscendo dalla bocca. <<del tipo?>> domandò lui allarmato. <<niente di preoccupante.....è solo che ho conosciuto un....ragazzo>> feci una piccola pausa per guardare la sua espressione in viso. Era serio e inespressivo. Non riuscivo a trarre nessuna emozione, che fosse stata odio o amore, nei suoi occhi. Non disse nulla ma mi fece capire che voleva continuare a sentire la "storia". <<e diciamo che siamo diventati amici......molto amici.....>> pregavo a Dio che avesse capito, ma non so perché il fatto che dormisse ancora con il suo orsacchiotto o che vivesse ancora a casa con i miei, mi fece accendere una sorta di vocina che mi disse "Brooklyn, stai parlando con Timothy, ti dimentichi che se non gli spieghi le cose chiaramente ma soprattutto esplicitamente, lui non capirà mai". Era vero. In fondo era mio fratello Tim. Per una volta avevo sperato in una sorta di cambiamento. Ma a vedere la sua espressione abbastanza perplessa sul viso, capii che quel miracolo non era avvenuto nemmeno a Natale. Mi rimboccai le maniche e cercai di fargli capire che io ero fidanzata. <<allora....dicevo che sono diventata molto amica con questo ragazzo nel senso che.....frequentandolo......mi sono innamorata di lui e la cosa è stata reciproca....capito?>> domandai. Vidi la sua espressione cambiare improvvisamente. Diventò nervoso e distaccato. <<perchè non me lo hai detto?>> chiese con tono freddo. <<non lo so Tim.....non era ancora niente di sicuro....e poi sono poche settimane che ci frequentiamo. Insomma, la nostra relazione è appena iniziata e non volevo illudervi....però dopo quello che ho ricevuto oggi da parte di Spencer è stato davvero......fantastico>> sorrisi. <<Spencer?>> il suo volto era interrogativo. <<si....si chiama così>> dissi facendo le spallucce. <<è un ragazzo davvero fantastico....è un genio. Sai che ha anche un sacco di lauree assieme a dottorati? Lui è un agente dell'FBI. Più precisamente un agente della sezione "Analisi Comportamentali" dell'FBI. Non ho mai conosciuto un ragazzo come lui. E' il primo con cui posso parlare di leggi fisiche, di algoritmi, di libri senza essere giudicata...>> dissi mentre gli occhi a cuoricino si facevano spazio nelle iridi. <<hhm>> sospirò lui distaccato. <<dai Tim....non fare così. Se sto con Spencer non vuol dire che non ami anche te. Sei pur sempre mio fratello....e lo sarei all'infinito. Il nostro legame è unico e particolare....non paragonabile a quello con Spencer perché sono due cose completamente differenti. Io amo Spencer. Immagino già il nostro futuro assieme. Ma questo non vuol dire che prenderà il tuo posto. Sei e sarai per sempre il mio fratellone impacciato e super attaccato alla mamma>>. Lo vidi sorridere, anche se lui cercava di nasconderlo. <<ti ho visto. Non fare finta>> ridacchiai io assieme a lui. <<ti voglio bene>> affermò abbracciandomi. <<anche io>>. E così, rimanemmo ancora un po' fuori, mentre tutto il resto della famiglia ballava e cantava all'interno della dimora.
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Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️
Chick-LitEra andata in giro per il mondo in cerca dell'amore, quando la sua anima gemella era sempre stata lì