⚓1⚓ Tra cielo e Mare⚓

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Dal mare venni e amare mi stremò
perché infiammare il mare non si può
aveva forse nervi e fruste di uragani
scure anime profonde
tra le vertebre di vetro e schiuma
urla di leoni le onde

Il mare le scosse i ricordi intrappolati tra la pelle salata e l'anima priva di sentimenti, Alisea era stata cullata dalle onde e dopo che i suoi occhi si furono poggiati ad ammirare i colori  vivaci e accecanti del faro, la luce di questo risplendette per l'ultima volta, la profezia oscura avrebbe condotto con sé misteri lasciando solo ombre ed oblii.

L'isola era avvolta dalla brezza della notte che portava via i granelli dorati e spenti della sabbia, la salsedine delle acque salmastre e il calore di un estate ormai tramontata.

Il silenzio custodiva segreti, si diffondeva tra il rumore delle onde del mare così come quella pozza di sangue tingeva la sabbia ambrata.

Era lì stesa, i suoi capelli candidi ornati di piccoli granelli, gli occhi socchiusi per il timore di non vedere più la luce accecante di quel faro, l'unica luce che avrebbe rimembrato tra una vita di oscurità, le palpebre facevano fatica ad aprirsi, le sue labbra erano violacee e la sua gola percepiva un sapore di salsedine misto a una forte nausea, il suo corpo gelido tra il buio della notte sembrava brillare.

Sembrò che si stesse nuovamente risvegliando, provò a muovere il suo corpo, ma svenne non appena tentò di avvicinarsi al mare, temeva che la natura selvaggia le avrebbe portato via il suo unico ricordo, la percezione gelida e dolce delle acque, di un mare complice e  traditore al medesimo tempo.

La sabbia era tinta di un rosso salmastro, il suo capo continuava a perdere sangue, come se una pioggia  avesse macchiato la neve, i suoi capelli erano così rovinati e ormai spenti.

L'oscurità e l'alta marea avrebbero portato via un'anima spenta, un corpo in agonia e lei non avrebbe mai più rivisto quella luce brillare.

Ma udiva dei passi da lontano, la speranza era l'ultima a morire, a differenza dei suoi desideri che si erano ormai estinti e che l'avevano condotta a fare quel gesto estremo, che rende ogni uomo libero, desiderare di unirsi al mare per sempre. Ne rimase un mistero tale desiderio  così come quel faro che quella notte aveva smesso di emettere luce, così come  il suo corpo aveva smesso di brillare.

Bali era muta quella notte, le luci  erano ormai tutte spente, le melodie delle ultime feste estive erano sepolte, solo inquietudine sui promontori dell'isola di Nusa Penida, quell'isola era avvolta solo dall'oceano e dal silenzio, era taciturna e triste.

Pov Elaine:
Era lì che mi rifugiavo tra le onde della mia unica amica, la marea all'alba, così lieve e bassa da permettermi di solcare le onde a piedi nudi e assaporare la brezza gelida tra le pelle ancora calda.
I miei piedi si macchiarono di sangue e sabbia, da dove proveniva tutto questo sangue?
Seguivo le orme e correvo, nonostante sembrava mancarmi sempre di più il fiato, respiravo a malapena per la corsa e poi la vidi , stesa, il suo corpo era  avvolto dalla marea, intriso di quel colore scarlatto.
"Vi prego qualcuno mi aiuti, sta perdendo molto sangue, morirà" urlai con tutte le mie forze, ma sapevo che nessuno avrebbe mai udito le mie parole , urlavo al vento, ad un mare traditore e ad un cielo ambrato appena sveglio.

Mi avvicinai al suo corpo, incurante che potesse essere morta, non preoccupandomi dell'odore acre di sangue misto al buon odore di salsedine; avvicinai il mio capo sul suo petto, le tastai il polso con le mie piccole mani, il suo cuore batteva debolmente, l'imponente faro osservava la scena muto, e ormai spento da secoli. 
E poi ad un tratto scorsi  una di quelle barche, sicuramente stava tornando da Sanur, quell'uomo trascinava la sua barca sino a riva  per la bassa marea, il pontile distava qualche metro e non potevo correre fino a lì altrimenti sarebbe morta.
Incontrai lo sguardo rude di quell'uomo, mi feci coraggio e chiesi aiuto:-"È ancora viva, il suo battito è flebile, mi aiuti, non voglio che muoia, bisogna salvarla " dissi urlando verso il mare.

L'uomo corse verso di me, il suo viso era spento,turbato, come se la vista di quel corpo avesse fatto riaffiorare  in lui qualche vecchio fantasma del passato e con voce rude sentenziò:-"Aiutami ad alzare il corpo, fa attenzione alla testa, ha una...

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L'uomo corse verso di me, il suo viso era spento,turbato, come se la vista di quel corpo avesse fatto riaffiorare  in lui qualche vecchio fantasma del passato e con voce rude sentenziò:-"Aiutami ad alzare il corpo, fa attenzione alla testa, ha una ferita così tanto profonda. Solo insieme potremmo giungere al villaggio e lì ti prenderai cura di lei, in fondo sei stata tu a volerla salvare, e se morirà sarà solo colpa tua", le sue parole arrivarono al mio petto taglienti come una lama che ti trafigge conducendoti verso l'aldilà.

Cosa sarebbe accaduto se fosse morta, chi era quella donna dai capelli candidi e perlacei, non sapevo nulla di lei, ma non potevo permettere che le acque del mare portassero via un'altra anima, era già accaduto ciò l'ultima volta che il faro aveva brillato. 

La luce era ancora soffusa, il villaggio  era ancora silenzioso, la gente sembrava sgusciare a poco a poco  da ogni casa, godendosi gli ultimi giorni estivi in riva alle spiagge di Nusa Penida, bisognava prendere una scorciatoia, la gente ci avrebbe ritenuti degli assassini se ci avesse visto con quel corpo esanime tra le mani, nessuno avrebbe compreso il nostro gesto. Fu come rivivere  un incubo ricorrente quando  nelle sue iridi, che tentavano di schiudersi, percepí gli occhi di colei che il mare mi aveva portato via per sempre.
Solo due chilometri e saremmo giunti alla mia abitazione, non mi fidavo di quell'uomo, mi intimoriva, mi guardava con diffidenza come se piuttosto che salvare una vita volessi privare il mare di un'anima, quelle anime di cui si era nutrita la profezia del faro.
Cosa sarebbe successo quando il faro avrebbe ripreso a brillare per sempre, e cosa sarebbe accaduto se la sua anima fosse stata salvata e non uccisa?
I suoi occhi si stavano per aprire...

Angolo Autrice 
Ed eccomi qui con qualcosa di nuovo pronta a sperimentare e a mettermi in gioco come sempre, con una nuova avventura nell'isola di Nusa
Penida, poco distante da Bali.
La prima immagine rappresenta il ritrovamento del corpo di Alisea e la seconda il molo di Sanur da cui provengo le barche dei pescatori dirette verso Nusa Penida.
Cosa accadrà appena gli occhi di Alisea si riapriranno??

Scopritelo nel prossimo capitolo

Sotto l'ombra di un faro ( IN PAUSA)Onde histórias criam vida. Descubra agora