⚓3⚓ Catarsi Dell'anima⚓

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L'astronomia costringe l'anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo ad un altro

I suoi occhi erano la mia unica fonte di ispirazione, l'unica sorgente attraverso cui potevo percepire il colore della mia vita.

I suoi occhi erano guida tra le tenebre, era come se riuscissi a percepire la nascita del sole a levante e l'imbrunirsi della sera a ponente.  La mia mente era rimasta intrappolata al ricordo di quella notte, alle prime luci dell'alba, alla bassa marea, alla percezione di quella sabbia così bianca da brillare al sole e alle scogliere a picco emerse tra le onde, verso le quali si infrangevano flutti spumeggianti di acqua salata velati di un azzurro terso.

Un mese esatto da quella sera, un mese esatto in cui avevo smesso di percepire il colore delle mie labbra rosee, i miei capelli candidi come la neve d'inverno e le mie mani di cui potevo ormai riconoscere solo la delicatezza e la sinuosità delle dita affusolate.  Quelle mani che ogni giorno suonavano per lei al pianoforte, mentre tentava di  tingere le idee specchiate nella mia mente. Era solo lì dentro, in quel piccolo rifugio, che potevo vedere il mio volto e ricordare la luna che illuminava i promontori e le acque e i colori delle spezie tra i mercati. Un mese esatto da quando il mondo era diventato un buco nero che aveva portato via con sé ogni scorcio di luminosità, ero cieca.

Forse non avrei mai voluto ammettere a me stessa la condizione  in cui mi trovavo, forse avrei dovuto convivere per sempre con l'oscurità.

Pur non avendo mai ammirato le mura di quell'abitazione ormai ne conoscevo ogni scorcio, ero capace di muovermi senza rischiare di perdere l'equilibrio e cadere nel buio, un equilibrio che nella mia mente non era più vivido; le idee erano sfocate, come se tentassi di camminare sulle acque e cadessi ripetutamente nell'abisso trasportata dalle onde.
Come se venissi risucchiata dal nulla e dal vuoto per poi di tornare a galla e riprendere il respiro.

Cosa sarebbe accaduto se ogni mia speranza fosse scomparsa  nel vuoto, così come era accaduto ai miei ricordi?

L'ingresso delle case balinesi era rivolto verso sud, verso quel mare di cui respiravo il profumo della salsedine, le colonne in bambù erano adornate da piccoli fiori, bramavo dal desiderio di toccarne i petali, così lisci e freschi e percepire la loro fragranza che si spegneva alla sera e mentre il rumore delle onde si faceva più intenso, i miei pensieri scivolano su quella melodia, era come se stessi cominciando a ricordare qualcosa, ma ancora tutto era confuso, forse stavo solo immaginando, forse erano solo piccole illusioni della mia mente...

"Vieni giù al tempio" urlò dalla cucina Elaine, non risposi neanche essendo assorta nei miei pensieri.
Era solo in quel momento che riuscivo a ritrovare la sensazione di benessere che avevo percepito quella notte, come se la mia anima si purificasse pregando gli dei del tempio.

Erano adagiate lì, vicino la mia piccola camera , quelle composizioni di canang sari, riposte su un ceper, una tipica cesta  di foglie di palma o di cocco simboleggiante  Ardha Candra, ovvero la terra e la luna.  Lì si dispiegano una moltitudine di petali dai colori sgargianti e nitidi, sfumature di  bianco, rosso, giallo, blu o verde si mischiavano  seguendo la rotta dei quattro punti cardinali, come una piccola bussola che indica il sentiero da percorrere per la propria catarsi interiore.

Dietro il candore dei petali delegati ad est  si celava la grandezza del dio Dewa Iswara, la passione del rosso sul versante sud nascondeva la bontà del dio creatore  Dewa Brahma

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Dietro il candore dei petali delegati ad est  si celava la grandezza del dio Dewa Iswara, la passione del rosso sul versante sud nascondeva la bontà del dio creatore  Dewa Brahma. Nella lucentezza  dei petali collocati verso ovest emergeva  il grande dio  Mahadewa. Tra i petali blu o verdi rivolti verso nord nasceva il simbolo di Vishnu, il dio conservatore.

Il Peporosan dei canag Sari era intrecciato con foglie di betel, lime, gamber, tabacco e noci , simboli del Trimurti. Shi-va veniva simboleggiato dalla calce, Vishnu dalla noce di betel e il giocatore d'azzardo simboleggia Brahma.

Presi la cesta e la adagiai sul mio capo, facendomi largo per evitare di cadere tra i fiori e il profumo inebriante.

Elaine

Ogni cosa sembrava esser diversa da quella notte, dal suo arrivo nella spiaggia di Nusa Penida, aveva portato via ogni malinconia da quelle mura e nonostante i suoi occhi non potessero vedere i miei, lei riusciva a percepire ogni mio singolo stato d'animo, le bastava sentire il suono dolce del mio canto quando lei suonava e comprendeva il mio stato d'animo.

Era come se la luce di quel faro avesse riposto un po' di lume nel porticato del mio focolare, come se fosse avvenuta una una rinascita piuttosto che una cupa ombra nostalgica, ma le ferite della mia anima temevano  che prima o poi tutto sarebbe scomparso annebbiato dall'oblio, temevo che quella luce mi avrebbe punita come aveva osato fare in passato.

Scacciai quei ricordi malsani che avrebbero condotto me a veli cupi di nostalgia e quando sentii il suo profumo aleggiare nell'aria, la chiamai; pronte ad andar verso il tempio di famiglia che aveva costruito mio nonno cento anni prima.

Lei era lì avvolta nel suo abito scarlatto con la cesta sul capo, ricolma di petali profumati, le mie mani tenevano l'incenso riposto nel turibolo in rame, intarsiato con pietre preziose, l'aria era limpida, si percepiva il profumo intenso dei fum...

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Lei era lì avvolta nel suo abito scarlatto con la cesta sul capo, ricolma di petali profumati, le mie mani tenevano l'incenso riposto nel turibolo in rame, intarsiato con pietre preziose, l'aria era limpida, si percepiva il profumo intenso dei fumi e quello delicato dei fiori, i fiori erano sparsi lungo l'altare del tempio, né presi alcuni  e dopo averli immersi nell'acqua benedetta purificai il tempio sacro,  accarezzando in seguito il fumo dell'incenso per indirizzare la nostra preghiera  verso gli spiriti del mare.

Angolo autrice
Eccomi qui con un nuovo capitolo, un capitolo che vede Alisea e Elaine più unite, come se tra loro si stesse creando un rapporto quasi di simbiosi, riescono a comprendersi come due sorelle
Spero che il capitolo susciti in voi una sensazione di benessere come quella suscitata in Alisea quando prega verso il tempio di famiglia
Spero che questo capitolo vi colpisca, se è così lasciate una stellina o un commento

Sotto l'ombra di un faro ( IN PAUSA)Where stories live. Discover now