⚓2⚓ Risvegli Agghiaccianti⚓

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Su al faro un'ombra si aggirava tetra, quel faro che agli occhi degli uomini aveva sparso solo vittime, custodiva un segreto che nessuno avrebbe mai svelato, chi viveva oltre quelle mura scarlatte, perché volere l'anima di Alisea? La chiave di ogni segreto era lì in quella luce che avrebbe condotto alla fine di ogni oscurità sul mondo.

ALISEA
Turro ciò che sentivo era l'assenza di luce, il corpo immobile, la percezione di aver perso ogni mio ricordo e il timore di aprire gli occhi per affrontare un nuovo mondo. Provai ad aprire pian piano le palpebre ma percepivo solo quella luce, cosa mi spingeva a desiderare di tornare in quella spiaggia? Volevo scoprire cosa ci fosse in quel faro, qualcuno aveva acceso le sue luci per poi spegnerle per sempre quando il mio corpo era lì steso, perché cercare proprio me?

Non ricordavo nulla del mio passato, la mia mente era un foglio bianco in cui dovevo riscrivere ogni idea. Non vedevo nulla, solo nero e il ricordo indelebile del faro.  Mi sforzai di aprire gli occhi e percepii delle mani delicate che posavano un panno sulle mie tempie. Un bruciore lancinante proveniva dal mio capo, faceva così male,  cercai di capire chi mi avesse salvato mettendo in secondo piano quel dolore così fastidioso.

Il mio vestito era stato sostituito con un panno di lana grezza, che pungeva la pelle e mi faceva soffocare, nonostante nell'aria si percepiva un freddo gelido e agghiacciante come il mio risveglio.

"Ho paura, paura di non vedere più le onde che si infrangono sulla scogliera e la luce del faro" pronunciai quelle parole piangendo, speravo che nessuno le avesse sentite, ma non fu così quel tocco smise di assistermi e la sua voce si fece così dolce come per rassicurarmi-"Non voglio farti del male, ho cercato solo di salvarti la vita, eri lì stesa, se non fossi arrivata in tempo la marea ti avrebbe portata via con sé per sempre, risucchiata da quelle acqua. Ricordi qualcosa?" - ebbi paura a rispondere a quelle parole, non potevo fare altro che fidarmi, alla fine mi aveva salvato la vita.

" Non riesco a vedere più nulla, non riesco a ricordare niente se non la luce del faro sulla spiaggia diretta sul mio corpo pronta a cullarmi nell'oceano, è come se il mare mi avesse invitata ad unirmi ad esso, senza avere paura di poter morire tra le sue acque, ti prego portami su quel faro" furono le uniche parole che riuscì a dire e sentii il suo pianto, il faro le aveva portato via sua sorella dieci anni prima, e adesso le aveva dato me.

Nel mio cuore speravo che fosse solo una cosa momentanea che la mia vista presto sarebbe tornata, avevo dietro i miei occhi Bali e non ne avrei mai più potuto dipingere i tramonti e le notti illuminate dalla luna, avrei provato a tingere le idee nella mia mente, e le avrei descritte suonando le mie emozioni, così lei li avrebbe riportate su tela, era l'unico modo per farle capire come mi sentivo, ero distrutta, spenta e pronta a porre fine alla mia esistenza.

ELAINE
Le tolsi il sangue che ricopriva la pelle, le misi qualcosa di caldo sperando che il corpo non prendesse freddo, ero sola in casa da quando mia sorella era stata portata via dal mare, era come se uno scheletro dall'armadio fosse uscito tra i miei incubi, come se avessi rivissuto la sensazione di perdere lei per una seconda volta, eppure l'avevo salvata, questa volta avevo sconfitto quella bagliore maledetto.

Era lì priva di forze,  i suoi occhi erano vitrei, non vedeva più nulla, l'unica cosa che ricordava erano le mura scarlatte del faro e il suo intenso brillare, ma qualcosa la spingeva a cercare una verità, una verità che l'avrebbe condotta a rischiare nuovamente la vita.
Volevo consolarla, ma le mie lacrime uscirono da sole, vittime di un brutto presentimento, di quell'incubo. Dovevo prendermi cura di lei.

Era come se la vita mi avesse voluto donare una seconda possibilità e non potevo sprecarla anche questa volta, le avrei permesso di essere i suoi occhi e lei avrebbe permesso me di vagare all'interno della sua mente.

"La tua ferita si sta rimarginando, se solo avessi perso dell' altro sangue non saresti qui, ma saresti una delle vittime dell'oceano, del faro", ma lei sembrò ribattere:-"Quel faro non è abbandonato lì ci vive qualcuno, io ho visto i suoi occhi, e ho udito tra le onde la sua voce soffusa che chiamava il mio nome e l'arpeggio di un'arpa. Non ricordo nulla, né da dove provengo, né come sia giunta qui a Nusa Panida, non so come ritornerò a casa, forse qualcuno mi ha abbandonato in quella spiaggia" concluse con tono deluso e triste "forse non mi amavano più". E fu in quell'ultima affermazione che girava la verità sull'intera sua vita, chi è che non la amava più, forse questi si era pentito di averla abbandonata e la rivoleva con sé o forse era stata strappata via dalle mani di chi l'amava?

Angolo autrice
Eccomi qui con il secondo capitolo la nostra Alisea finalmente è sveglia, ma qualcosa non è andato bene, tornerà mai a vedere?
Ma soprattutto chi c'è nel faro?
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Al prossimo capitolo

Sotto l'ombra di un faro ( IN PAUSA)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt