"Facciamo che scendiamo alla prossima e torniamo indietro. Andiamo da Niccolò, e parliamo seriamente di questa faccenda"
Era una proposta ragionevole, nonostante io non volessi vedere ed incontrare nessuno. Annuisco, accettando la tortura che subirò in poche ore. Facciamo come deciso, scendiamo alla fermata successiva e prendiamo un altro treno per tornare a casa. Durante tutto il tragitto nessuno dei due dice niente. Io sono troppo nervosa e tremo, e lui.. non lo so. Non parla e basta.
Passano circa due ore prima che il treno si fermi e ci lasci scendere. Ci incamminiamo verso casa di Niccolò, ancora in silenzio. La serata era fredda, gelida, ma dopotutto era già arrivato Novembre. Camminiamo per quaranta minuti senza mai fermarci, ma inizio ad avere dolori dappertutto. Ai piedi, alla schiena, alle gambe. Che palle.
Niccolò ci aspetta fuori dalla sua villa indipendente con le mani tra le mani. Sbuffo e sposto lo sguardo su Diego, sembra un cane bastonato ma mi sorride lo stesso. Bene. Entriamo in casa e ci sistemiamo in cucina, ognuno seduto ad una delle sedie moderne poste attorno al tavolo da pranzo. Ci guardiamo per qualche secondo prima di abbassare lo sguardo, tutti e tre. Qualcuno deve pur fare o dire qualcosa.
"Niccolò, vuoi iniziare tu per favore?" prendo parola, i due alzano lo sguardo e lo posano su di me.
"Va bene, mi sembra corretto"
.
"Mi piaci davvero, Mati. Mi piaci tanto. E' solo che.." continua Niccolò, e sono già stufa delle sue cazzate. Lo guardo annoiata e lo nota subito. "Senti, io non ho chiamato Valeria. Non le ho chiesto io di venire qui. Me ne sono andato da Roma per sfuggire alle responsabilità, e l'ho lasciata prima di andare via. Cosa posso farci se non lo capisce?"
"Non lo so, potresti per esempio non baciarla" dice Diego scazzato. Niccolò lo fulmina con lo sguardo, ricevendo solo un sonorissimo sospiro contrariato.
"Cosa hai intenzione di fare? Non voglio che pensi di avere la responsabilità di tutto, non l'ho lasciato per te Emiliano. In realtà me ne sono solo andata, e lui non mi ha più cercata"
"Che cazzo vuol dire?" sbraita Diego.
"Quindi stai ancora con quello là?" si aggiunge Niccolò.
"No, certo che no" sospiro, "Sono solo confusa"
"Se tornare con lui o no?" chiede il romano.
"Non ci torno con lui, cazzo! Riprendetevi"
"Colpa mia, non avrei mai dovuto chiamare questo qui per farti compagnia" continua Niccolò riferendosi a Diego, che lo guarda malissimo.
"Oh ma che cazzo vuoi? Mica l'ho fatto apposta" sbuffa in risposta.
"Smettetela per favore. Cosa facciamo?"
La serata passa veloce, e nessuno di noi ottiene risposte decenti. Di certo non io. Sono ancora più confusa di prima, anzi. Alzo gli occhi, ormai stanchi, e guardo l'orologio da muro appeso in cucina. Segna le tre di notte. Tre ore. Eravamo stati tre ore a discutere e ancora non arrivavamo a capo di quale fosse la soluzione migliore per tutti e tre. Ero convinta che almeno uno di noi alla fine ci sarebbe stato male, ma la verità è che in questo momento stavamo male tutti allo stesso modo. E non era affatto giusto.
Sbadiglio e mi strofino gli occhi, sento una mano calda toccarmi la spalla.
"Dovremmo andare a dormire, sembri stanchissima" dice Diego dolcemente.
"Puoi dormire qui se vuoi" aggiunge Niccolò. Lo guardo fisso negli occhi, ma che gli dice il cervello?
"Non mi sembra il caso, scusa" sospiro.
"Può dormirci anche lui" aggiunge con astio.
"Sì ma con te non ci dorme" iniziano a litigare, che palle. Questa situazione mi aveva già stancata. Ero appena uscita da una situazione drammatica per stare meglio, non per infilarmi in un'altra situazione altrettanto drammatica. Ma allora ero io ad attirare casini, non ci sono dubbi.
"Non dormo con nessuno di voi grazie" sbuffo e raggiungo il soggiorno. Mi fiondo a peso morto sul divano e mi metto comoda.
"Non ci dormi sul divano" continua Diego.
"Troppo tardi" mugolo sotto alla coperta calda, facendola ricadere anche sulla mia faccia.
"Ma che stai a fa?" si avvicina anche Niccolò.
"Andate a dormire anche voi che è tardi"
"Io con lui non ci dormo" iniziano a litigare di nuovo.
"Ma chi te l'ha chiesto? Ma che stai a di?" controbatte Niccolò.
Mi copro le orecchie con uno dei cuscini del divano e cerco di dormire. Tanto domani saremo di nuovo qui, e così anche i nostri problemi. Ma che faccio? Chi scelgo?

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Somewhere in Neverland // Ultimo ☆
Fanfiction"Ma tu sei troppe cose insieme, non riesco a scrivere bene, non riesco e scrivo quello che viene" . #1 in Ultimo ♡ - 13/11/2018 ~ #3 in Ultimo ♡ - 18/10/2018 ~