Capitolo III - Il regalino lasciato da Dazai

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Capitolo III

Il regalino lasciato da Dazai

Aveva passato fin troppo tempo ad aspettare il risultato del test. Non voleva saperlo, non aveva il coraggio di alzarsi... Però gli era bastato immaginare Dazai che lo derideva per la sua codardia ed era scattato in piedi in un attimo. Aveva afferrato il test di gravidanza senza pensarci per poi bloccarsi rendendosi conto di cosa stesse facendo, però era troppo tardi. Aveva già visto il risultato.

Sbarrò gli occhi quando vide due linee rosa verticali. Che cazzo significavano?!

Quello che aveva fatto anni prima mostrava una "x" blu...

Prese la confezione e andò a leggere le istruzioni. -Due linee blu orizzontali significano che è negativo mentre... due rosa verticali significan... oh cazzo, non può essere...!- Si era bloccato sul posto per qualche attimo prima di lanciare la scatolina contro lo specchio del bagno che era sopra al lavandino. -Non può avermi incastrato così prima di andarsene! Quel... quel suicidomane! Non può averlo fatto davvero! Io lo ammazzo!- strinse i pugni e colpì lo specchio spaccandolo e distruggendo anche il muro dietro di esso che si affacciava sullo studio del dottore. Ignorò bellamente i tagli sulle sue mani.

-Vedo che non mi sbagliavo- disse l'uomo senza far una piega. Semplicemente si sistemò gli occhiali sul naso. Era stato avvertito che il rosso avrebbe avuto una reazione esagerata... doveva ammettere che aveva pensato a qualcosa di perfino peggiore di quello che era accaduto fino a quel momento.

Ben presto, però, cambiò idea. Chuuya era passato dall'enorme buco che aveva fatto nel muro del bagno e lo aveva preso per il colletto della camicia, alzandolo. -Tolga questa cosa da dentro di me!- Non era lucido, era davvero sconvolto, incredulo. Non riusciva neanche a capire bene cosa stesse succedendo. Sentiva solo che Dazai aveva vinto lasciandogli un "regalino" dentro che gli avrebbe scombussolato la vita al massimo. In tutto ciò... Dazai non era nemmeno lì per lui per aiutarlo. Se ne era andato chissà dove... sicuramente a provarci con qualche donnaccia!

Il povero dottore boccheggiò e portò le mani al collo. Stringeva troppo forte... -Ci ripensi. Ha ancora del tempo per decidere prima di prendere una scelta così... drastica.-

Chuuya strinse di più la stoffa nella sua mano facendo mancare al dottore l'ossigeno. -Non voglio pensarci, voglio essere libero da questa cosa dentro di me! Quel... dannato bastardo suicida non... Non avrò suo figlio!-

-Va... va bene... lo farò- sussurrò l'uomo di mezza età senza quasi più fiato. Quando, dopo aver udito quelle parole, Chuuya lo lasciò andare, il medico prese a tossire rumorosamente. Aveva fatto davvero male... avrebbe dovuto essere pagato di più per quel lavoro. Un giorno di quelli avrebbe potuto lasciarci le penne davvero.

Chuuya lo fissava. Era così annebbiato dalla rabbia di essere incinto di Osamu senza averlo con lui che non riusciva a ragionare su cosa stesse dicendo o facendo. Era solo... pieno di dolore.

Il medico si mise in piedi e notò le mani sporche di sangue del rosso capendo presto che si fosse ferito. Fece una smorfia. -Prima di far ciò che vuoi, fatti curare e visitare. Non posso far una cosa del genere su due piedi- spiegò.

Chuuya stava per riafferrarlo, ma il dottore si sottrasse alla presa facendo un passo indietro e andando a prendere delle bende e dell'acqua ossigenata. -Farò in fretta!-

Fece davvero in fretta per quanto riguardava la questione della medicazione, seppure non fu facile convincere Nakahara a mettere delle fasciature così simili a quelle di cui il corpo di Dazai era coperto in gran parte. Strinse i denti per non lamentarsi del dolore fisico che provava, anche se... quello emotivo era di gran lunga peggio.

Stranamente in silenzio si sedette sulla sedia del medico mentre esso preparava chissà che apparecchiatura. Non ci stava facendo tanto caso. Fissava le sue mani bendate e pensava che non doveva essere lui quello bendato in quella stanza, ma che, al suo fianco, avrebbe dovuto esserci il suicidomane. Avrebbe potuto insultarlo mentre il moro lo prendeva in giro per la sua altezza o altro.

Smise di pensare a Dazai solo quando sentì finalmente il medico chiamarlo. Aggrottò la fronte, irritandosi. -Cosa vuole?!-

Il dottore non si scompose. -Alzi un po' la maglia, devo controllare il feto.- Resse il suo sguardo, serio e professionale anche dopo tutto quello che era successo.

Seppur riluttante, il rosso lo fece. Quella storia doveva finire in fretta.

Il signore sparse della sostanza fredda e gelatinosa sulla pancia del rosso e poi ci passò sopra un apparecchio mentre guardava in uno schermo accanto a loro. Chuuya si raggelò, prima per la sensazione tutt'altro che piacevole che gli dava quella sostanza, poi perché vide qualcosa sullo schermo che mai aveva pensato di vedere. Era qualcosa di simile a un bambino... no, anzi, era un bambino. Il suo bambino... suo e di Dazai.

-Sei solo al secondo mese, perciò non è ancora formato, ma si può già vedere qualcosa. Non è molto più grande di frutto di piccola misura- spiegò il medico indicandogli il feto sullo schermo con l'indice. -Per vedere se è maschio o femmina o per sentire il battito dovrai aspettare verso il quinto mese.-

Guardare suo figlio allo schermo rendeva tutto davvero... reale. Non era quello che voleva. Allungò una mano e toccò lo schermo. Quello era... suo figlio...? Guardò la sua pancia... Era di poco ingrassato, ma credeva fosse dovuto alle numerose quantità di gelato mangiate nelle ultime settimane... Vero che aveva vomitato quasi tutto ogni mattina, ma non ci aveva dato peso credendo che fosse ingrassato lo stesso. Invece c'era una vita in lui.

Deglutì. Finalmente si sentì in colpa per quello che stava per fare. Stava per uccidere il suo stesso figlio! -Sta bene?- sussurrò toccando la propria pancia appena accennata.

Il medico sorrise. Quel metodo funzionava quasi sempre. -Dall'ecografia sembrerebbe di sì. Però faremo altre analisi per assicurarci che sia tutto in regola.-

Chuuya annuì, era così intontito dallo scorrere degli eventi che non riusciva neanche più ad essere arrabbiato con qualcuno. -Questo bambino... io ci penserò su cosa farne- Prese della carta che il dottore gli stava porgendo e si pulì il ventre. Scese dalla sedia.

-Ha ancora un mese di tempo. Ci ragioni bene. L'aborto non è l'unica soluzione.-

Chuuya fece una smorfia. "Voglio veder lui in questa situazione cosa farebbe! Vediamo se sarebbe ancora tanto moralista!"

Annuì, era così silenzioso... Il medico gli disse altre cose. Gli diede consigli, indicazioni... ma il rosso quasi non lo sentì. La sua mente era altrove.

Lui e Dazai stavano per aver un figlio... alla fine quel suicidomane gli aveva lasciato qualcosa e non si trattava di una lettera di addio, ma di un bambino.

Dannato Osamu...

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