Capitolo VIII - Aborto...?

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Capitolo VIII

Aborto...?

-Non ho ancora deciso se tenerlo davvero o meno.-

Le parole del rosso furono davvero inaspettate per Dazai. Non avrebbe mai immaginato che Chuuya stesse pensando all'aborto.

Si stava parlando di loro figlio.

-È quello che vuoi? Eliminare questo bambino e far finta che non sia mai stato concepito?- La voce di Osamu era quasi priva di sentimenti, a parte per una chiara delusione che si poteva anche leggere dal suo sguardo. Però, neanche c'era bisogno di guardarlo per sapere che non era affatto d'accordo con quella possibilità.

Da quando sapeva che il rosso aspettava un bambino, anche se si trattava di appena qualche ora, non aveva pensato neanche una volta alla possibilità di uccidere il feto.

Non desiderava ancora quel bambino, ma voleva accettarlo. Non credeva che la sua vita avrebbe mai preso quella svolta, ma non poteva tirarsi indietro e non avrebbe permesso neanche a Chuuya  di farlo solo perché era spaventato.

Forse era sbagliato non permettere a Chuuya di prendere in considerazione altre scelte, ma Dazai voleva che scegliesse di tenerlo.

Creare una bella famiglia felice non era ciò che Osamu sognava, però...

Poteva essere interessante prendersi cura di un bambino. "È ciò che faceva Odasaku, anche se non si trattava di figli suoi."

Distolse lo sguardo e sorrise lievemente a quel pensiero. Se l'amico fosse stato ancora vivo gli avrebbe detto di tener quel piccolo essere e prendersene cura diventando un ottimo padre. Magari sarebbe stato anche bello, chissà.

Fin quando non ci avrebbe provato, non avrebbe potuto dirlo con sicurezza.

Chuuya alle parole del moro aveva sussultato, chiaramente sorpreso e colpito profondamente.

Lui non voleva assolutamente uccidere il loro bambino.

Se ne era reso conto subito dopo aver sentito le dure parole di Dazai buttate fuori con una pungente ironia che lo aveva quasi fatto sentir male. Il rosso aveva detto quella frase solo perché in un attimo di debolezza, causata sempre dalle parole di Osamu, aveva avuto paura.

Avere un figlio non era una scelta semplice.

Non si poteva scegliere su due piedi. Soprattutto quando sicuramente lo avrebbe cresciuto da solo restando alla mafia.

Era certo che Dazai non sarebbe stato con lui. Forse forse, pensava, il moro sarebbe venuto a qualche compleanno del bambino.

Poi, c'era anche da calcolare che Osamu voleva morire.

Non era ragionevole confidare in un suicidomane che neanche era capace di togliersi la vita.

Come poteva affidare ad una persona del genere suo figlio?

-Non mi far passare per il mostro!- il rosso alzò la voce, agitato e colpito dalle parole di Dazai, infatti neanche gli aveva risposto esattamente subito.

-Sei tu che parli di abor...- Dazai non finì di parlare che ricevette uno schiaffo davvero inaspettato.

-Ne parlo solo perché...- Chuuya non riusciva davvero a spiegare il perché stesse prendendo in considerazione quella scelta che lui stesso definitiva sbagliata. Chiunque poteva far ciò che voleva nella sua situazione, però lui voleva prendere una decisione che lo avrebbe reso felice. Se non avesse permesso a quel bambino di nascere non se lo sarebbe mai perdonato e, dallo sguardo che aveva Dazai in quel momento, neanche il moro gliel'avrebbe mai lasciato correre.

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