III

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Alle sue parole, Prompto si voltò di scatto verso il letto opposto. Gladio dormiva dandogli le spalle e Ignis era composto sul suo letto, gli occhi chiusi, gli occhiali appoggiati sul comodino. Dovevano essere stanchi morti.
"Credo che a furia di farci da balia si siano stancati. Siamo davvero così tremendi?"
Lo disse a bassa voce, guardando Noctis con l'aria più pura e innocente che possedeva. Al comando del Principe, si stese accanto a lui sul letto. A differenza del Principe non riuscì ad addormentarsi, ma rimase sveglio a pensare a ciò che era successo fissando le spalle di Gladio che si muovevano sul letto opposto. Che stava succedendo? Il suo corpo era strano, sentiva sempre un dolore di fondo, un fastidio, e ogni volta che pensava al principe, che lo guardava, provava un dolore bruciando. E quei petali? Poteva un essere umano rigurgitare fiori? Come era possibile? Le piante non crescono nel corpo umano. L'ansia e il pensiero gli fecero battere il cuore e il sonno lo abbandonò definitivamente. Sentì Noctis agitarsi al suo fianco e gli posò una mano sulla spalla.
"Noct?"
Ma lui continuava a ad agitarsi e sembrava in pena, sofferente.
"Ehi Noct, svegliati, ehi!!!"
L'ansia lo attanagliò mentre gli scuoteva più forte la spalla.

Il Principe spalancò gli occhi annaspando afferrando istintivamente Prompto.
Si tirò a sedere talmente di scatto, che quasi non dette una testata all'altro. Ansante, si sollevò furiosamente la maglia ispezionandosi il petto con talmente tanta foga, che si graffiò sullo sterno.
Che diavolo era successo?! Era un sogno? Diamine, sembrava così vero...!
Guardò Prompto, aveva gli occhi spalancati, le pupille dilatate che catturavano ogni suo più piccolo movimento.
Aveva già detto che Prompto aveva degli occhi belliss-? No, non era il momento!
Doveva tranquillizzarlo, aveva un'espressione terribile, era pallido come un lenzuolo: "Scusa... Sto bene, ho fatto solo un brutto sogno."
Inspirò profondamente: "Ti ho svegliato?" gli chiese guardandolo talmente direttamente, che sembrava I suoi occhi lo stessero trapassando.

Il suo risveglio fu così brusco che Prompto si spaventò. Gettandosi all'indietro evitò per un soffio che lo scatto del Principe li facesse scontrare. Noctis era pallido, nervoso, agitato, si sollevò la maglia e poi gli rivolse uno sguardo che a Prompto parve terrorizzato. Gli afferrò i polsi, per fermarlo, e avvertì il battito accelerato sotto la sua pelle. Ricambiò lo sguardo con uno altrettanto spaventato e sgranato, sentendo anche il proprio cuore cominciare a correre all'impazzata nel suo petto. Noctis non era estraneo agli incubi e non era la prima notte che si svegliava, ma sembrava molto più spaventato del solito.
"Sei pallido come un cadavere, va tutto bene, sei sveglio ora."
Senza rendersene conto, tolse una mano dal suo polso e la sollevò per spostargli i capelli sudati dal volto perfetto. Un quadro, una scultura era il suo viso, così finemente scolpito in porcellana di pelle ed ossa. Gli liberò gli occhi e poi ritirò la mano, così preso dai suoi pensieri che si accorse dopo di ciò che aveva fatto. Seppe che era avvampato quando avvertì il calore. Gli lasciò andare i polsi e si passò le mani nei capelli per distogliere lo sguardo e prendere le distanze.
"No... Cioè sì... Mi hai spaventato, sembravi sofferente. Sembravi tremare, ho sbagliato a svegliarti?"
Si alzò per prendere le distanze, una fitta fastidiosa al petto. Quello stupido virus. Si mosse intorno al letto e allungò una mano verso di lui.
"Prendiamo una boccata d'aria, vuoi? Sta sorgendo il sole, è tanto tempo che non vedo l'alba."

Inspirò profondamente chiudendo gli occhi per poi annuire: era davvero il caso di cambiare aria. Se fosse stato meglio, gli avrebbe detto una cosa come "Ti rendi utile, una volta tanto.", però non se la sentiva. Prompto era quasi più pallido di lui, erano entrambi stanchi, sfiancati, spossati. Avevano decisamente bisogno di cambiare aria.
Si alzò silenziosamente e altrettanto silente raggiunse la porta aspettando il biondo.
Non aveva voglia di fare battutine, discutere.
Aveva però deciso una cosa: il giorno seguente ne avrebbe parlato con Ignis. Lui gli avrebbe sicuramente dato una spiegazione su quel suo malessere, non poteva essere altrimenti. Ignis sapeva tutto, era un pozzo di scienza, avrebbe potuto plurilaurearsi contemporaneamente in almeno tre indirizzi.
Scosse la testa, sbuffando: ci avrebbe pensato più tardi.

Hanahaki desease ( Promptis - FFXV) Where stories live. Discover now