13. Nulla di nuovo

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Louis si strofinò gli occhi, chiuse il libro che stava leggendo e si voltò verso il proprio letto, dove, fra le lenzuola sfatte, dormiva Harry, completamente nudo.

Louis studiò ogni dettaglio del suo corpo, poi riprese in mano il libro che aveva appena chiuso e ricercò febbrilmente la riproduzione di un quadro.

Lo trovò e lo analizzò ancora una volta.

La Venere di Tiziano era un capolavoro riconosciuto da tutti, un quadro perfetto e un'opera inarrivabile, o meglio

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La Venere di Tiziano era un capolavoro riconosciuto da tutti, un quadro perfetto e un'opera inarrivabile, o meglio...quasi inarrivabile perché Louis aveva in mente di realizzare un dipinto che avrebbe oscurato perfino quella tela.

Chiuse di scatto il libro, raggiunse Harry sul letto e lo scosse per svegliarlo.

" Che cosa vuoi? " borbottò quello, stropicciandosi gli occhi con i pugni.

" Voglio che tu mi faccia da modello per un nuovo quadro, un quadro che sarà esposto a Parigi, al Salon " spiegò Louis con poche parole.

Harry lo guardò abbastanza scettico, dato che sapeva che Couture aveva bocciato " Colazione sull'erba ", ma, sapendo che sarebbe stato pagato per il lavoro, annuì senza porsi particolari problemi, anche perché i soldi gli servivano, gli servivano per il suo sogno, quello di cui non aveva mai parlato a nessuno.

" Voglio il doppio di quanto mi hai dato per Colazione sull'erba " disse quindi in modo pratico.

Louis non battè ciglio, si avvicinò ad uno dei mobili della camera, aprì un cassetto e ne estrasse un fascio di banconote, che gettò addosso al riccio, con un gesto in un certo senso di disprezzo.

Harry non fece una piega, prese il denaro, lo contò, si accorse che la cifra era più alta di quella pattuita, ma non disse nulla, infilando i soldi nella tasca della sua giacca.

" Hai ancora voglia di scopare o posso andare? " chiese poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Louis scosse la testa, prese una mela dal cesto di frutta che aveva sul tavolo e rispose:

" No, vai pure, ma domani ti voglio qui alle nove, non più tardi. Voglio dipingerti con la giusta luce e quella del mattino è ideale "

Harry annuì, si rivestì e si diresse verso la porta per uscire.

" Ancora una cosa..." lo bloccò Louis, quando aveva già la mano sulla maniglia " prima di venire qui domani, passa dal fiorista e compra un ramo di orchidea. Deve avere i fiori grossi e possibilmente rosa "

" Quel tipo di fiore costa " borbottò Harry.

Louis sbuffò, si infilò una mano in tasca, prese delle banconote e gliele gettò di malagrazia.

Harry le afferrò al volo e, senza salutare, lasciò l'appartamento.

Colazione sull'erbaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora