Anche quella mattina ero uscita prima del risveglio di Jenna, avevo gironzolato un po' per il campus e alle nove mi ero precipitata per la lezione di astronomia.
Ora invece, mi trovavo qui, difronte a questa porta con attaccato il bigliettino 'dottoressa Brown. Specialista in psicologia.'
Be perlomeno era una donna, gli altri due erano uomini e anche vecchi, e secondo il mio parere erano più fusi dei loro pazienti.
Mentre venivo qui, ho cercato in tutti i modi di non incrociare nessuno ed è stato abbastanza facile visto che non conosco più o meno nessuno.
Bussare, dovevo solo bussare, ma non ne avevo la forza, oltre quella porta mi sarebbe stato detto di ricordare, mi avrebbe chiesto il motivo del mio gesto e come al solito non sarei stata capace di fornire una motivazione.
Feci un respiro profondo e decisi di bussare.
< Avanti > rispose una voce femminile.
Aprì la porta e mi ritrovai dietro una scrivania una donna sulla quarantina con dei lunghi capelli color rame e gli occhi castani incorniciati da un paio di occhiali da vista.
< lei deve essere la signorina Grunt >
Annuii.
< prego si accomodi >
chiusi la porta alle mie spalle e mi seddetti sulla poltrona di pelle difronte a lei.
< bene, io sono la dottoressa Brown, ti seguirò fino alla sentenza ad Aprile, avremo insieme cinque sedute >
< lo so >
< non mi sembri felice >
< chi mai lo sarebbe, se deve andare dallo strizzacervelli >
< strizzacervelli? > ripettete ironica.
< oh mi scusi, non volevo offendere la sua professione > ero mortificata, in fin dei conti sembrava simpatica.
< non si preoccupi, conosco benissimo come ci definite voi adolescenti >
Adolescente io?! non avevo niente in comune con un'adolescente, io mi sentivo vecchia.
< come si sente, cosa prova in questo momento. Siete al college è un grande passo >
Si, e me ne mancava solo uno per precipitare.
< è bello vedere gente della mia età >
< e poi avanti continui, l'ascolto > mi incitò la dottoressa.
< che altro potrei dirle >
Si alzò dalla sua poltrona, oltrepassò la scrivania e si appoggiò ad essa difronte a me.
< tutto quello che le viene in mente, tutto. Voglio che mi parlate di voi, quello che provate voi >
Quello che provavo io, voleva sapere di me, no di quella sera.
< allora, come mi sento? sono afflitta, mi sento sola nonostante abbia incontrato qui a scuola due miei amici, mi manca ma allo stesso tempo odio Seth, per la mia famiglia non esisto, ho passato tre anni rinchiusa senza alcuna ragione, tra pochi mesi chissà che altro sarà deciso > feci un respiro profondo < lei come si sentirebbe? >
Abbassò lo sguardo per poi ritornare a guardarmi.
< posso solo dirle che non vorrei mai scoprirlo >
Un sorriso comparve sul mio volto, anch'io non avrei mai voluto scoprirlo, ma era successo comunque.
< ti va di parlare di quella sera? >
La guardai in cagnesco.
< ho già detto tutto >
< no, non avete detto tutto. Quello che dirai rimarrà qui c'è il segreto professionale, io sono tenuta a parlare della vostra situazione solo se noto cose che non vanno bene, ma fino a quando lei sì limita a sfogarsi come se fossi un'amica, perché é questo di cui ha bisogno, qualcuno con cui parlare che sappia ascoltarla >
Un'amica? Era questo di cui avevo bisogno? be, la risposta era si, avevo bisogno di parlare con qualcuno.
< iniziamo dal principio signorina Grunt, cosa doveva dirle la signorina Hepery, secondo l'accusa sarebbero state proprio queste parole a scatenare la vostra ira >
Ancora quella domanda.
< per la centesima volta, io non so cosa doveva dirmi, quando sono arrivata lei non c'era già più >
Scandì ogni parola di quella frase, quasi stessi gridando.
< allora Courtney, riformulo la domanda, che cosa pensava dovesse dirle? >
Non potevo, non l'avrei mai detto, avrebbero pensato fosse quello il movente, quando non lo era affatto.
< non lo so >
< andiamo, secondo le testimonianze dei vostri amici i vostri rapporti erano tesi ultimamente, qual'era la ragione > disse sedendosi di fianco a me.
< io.. io > no non potevo.
< rimarrà tutto qui >
< la mia amica Rachel l'aveva vista parlare con un ragazzo e porgergli dei soldi >
< e cosa c'è di male in questo? >
< due sere prima, quel ragazzo assieme ad altri due amici aveva fermato per strada me e Rachel e stava cercando di.. >
< approfittare di voi? >
< si, ma Rachel ha gridato attirando l'attenzione di alcuni uomini che stavano passando di lì, e lui non è riuscito a rifilarmi neanche un bacio. Era buio, io tenevo gli occhi serrati, avevo paura. Rachel invece l'aveva visto ed era stata capace di riconoscerlo quando era con Melissa > sentì gli occhi pizzicarmi.
< ecco, forse voleva parlarmi di questo ma non lo saprò mai >
< perché non l'ha mai detto? >
< non avrebbe di certo porso a mio favore >
Annuii.
< e per questo che rimarrà tra noi, in ogni caso non potrebbe cambiare le cose. Ma parlare può solo farti bene >
In effetti, era come se mi fossi liberata di un macigno.Dirlo ad alta voce, mi aveva aiutata a convincermi che non provavo rancore per Melissa, non avrei mai potuto.
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Secret Silence. ~ #Wattys2017
Teen FictionPassione, intrighi, bugie, amore, denaro,lusso e sofferenza . Se ami il mistero, la storia di Courtney Grunt saprà come soddisfatti. Accussata della morte di Mellissa Hepery durante il terzo anno di liceo è pronta a ricominciare , dopo che per anni...