23. ChLiCa

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Finalmente era venerdì, ergo: fine settimana sempre più vicino.

Arrivai a scuola in perfetto anticipo sempre con la mia solita e adorata bicicletta

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Arrivai a scuola in perfetto anticipo sempre con la mia solita e adorata bicicletta.

Ero veramente soddisfatta e pronta ad affrontare questa nuova giornata scolastica. Nei miei piani, come punto primo in assoluto, c'era quello di consegnare al preside il foglio con il programma del corso pomeridiano. Questa volta veramente però, senza doppi fini.

Il corridoio era poco affollato considerando che mancavano solamente dieci minuti al suono della campanella e, dopo aver salutato Carol che stava sgranocchiando una barretta di fronte al suo armadietto, mi diressi verso l'ufficio.

<<Ehi>>

Mi voltai senza aver ancora realizzato chi fosse stato ad aver parlato.

Noah era appoggiato al muro del corridoio e stava chiacchierando spensierato con Caleb che, al posto di salutarmi, scostó lo sguardo imbarazzato.

Feci un cenno con la mano e proseguii dando una piccola occhiata dietro di me, Noah mi stava ancora guardando di sottecchi mentre Caleb si grattava la testa a disagio.

Quei due fanno proprio ridere...

Scossi la testa per poi, finalmente, entrare in segreteria e, solo dopo il consenso da parte dell'assistente, nell'ufficio del preside. Fu molto frettoloso, disse che ci avrebbe dato un occhio dopo dato che era abbastanza impegnato in quel momento. Avevo capito la sua ostilità verso il nostro corso pomeridiano però, dal momento in cui aveva approvato questo progetto, non ci voleva niente a firmare quel foglio.

Mi appoggiai sulla porta appena chiusa facendo un sospiro di sollievo e proprio quando riaprii gli occhi il mio sguardo si posó sul piccolo cesto della spazzatura.

Non potei fare a meno di notare quello strano accessorio rosato buttato in mezzo alle cartacce. Mi guardai attorno furtiva per vedere se ci fosse stato qualcuno nelle vicinanze e, constatando che la maggior parte degli studenti ora stava chiacchierando nel parcheggio aspettando il suono della campanella, mi chinai velocemente prendendo quella piccola cianfrusaglia.

Mi alzai di scatto rivolta verso la porta della segreteria ancora chiusa e riaprii la mano stretta in uno pugno.

Ma cosa...

Interdetta era la parola giusta per descrivermi in questo momento nel trovare, sul palmo della mano, un piccolo pettine in mignatura. Mi ricordava molto quello che usavano le mie amichette alle elementari per giocare con le bambole.

Ma cosa ci faceva, di prima mattina, un accessorio simile nel bidone della scuola dato che la maggior parte degli studenti non era nemmeno entrata e il pattume era stato svuotato il giorno prima?

<<Fai la bella statuina?>>

Non riuscii a trattenere l'urletto per la paura che Noah mi aveva fatto. Ero così concentrata a guardare quel piccolo accessorio che, dal momento in cui Noah sopraggiunse da dietro, presa dalla paura, mi era caduto tra le mani finendo dove lo avevo pescato.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑩𝒊𝒈𝒈𝒆𝒔𝒕 𝑭𝒂𝒏 • ⁿᵒᵃʰ ᶜᵉⁿᵗⁱⁿᵉᵒ •Where stories live. Discover now