34. Chi Non Muore si Rivede

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Come compito che il professor Sprout ci aveva assegnato, oltre allo studio di un intero capitolo sulla ottocento e Doyle, era quello di iniziare a far caso a tutto quello che ci circondava dato che molto spesso la quotidianità diventa tale perché siamo noi a volerlo.

Poi, la cosa che più ci sarebbe saltata all'occhio tra quelle che di solito passavano inosservate, avremmo dovuto scriverla su un fogliettino e portarla la prossima settimana a lezione.

Noah era uscito dall'aula lasciandomi un dolce buffetto sul naso e un "ci vediamo agli allenamenti".

<<Il professor Sprout è davvero affascinante>> mormoró Chloe appoggiando la mano sul volto mentre ci dirigevamo verso la stanzina del giornalino concluse le lezioni.

Oggi si era messa una deliziosa camicetta a quadri bianca e porpora abbinata con stretti Jeans molto chiari. Teneva i capelli legati in una coda bassa che cadeva arricciandosi dietro la schiena.

<<Lo vedo nei corridoi tutte le mattine>> precisó mettendo le mani avanti: <<con la camicia bianca è davvero...>>

<<Chloe>> la riproverò Carol disgustata dall'attrazione della ragazza nei confronti di un professore: <<questa cosa è malsana>>

Fece spallucce: <<non la pensava così Aria quando si è innamorata del professor Ezra>>

<<Pretty Little Liars, un classico>> mormoró di rimando. Si fermó di colpo quando il suo cellulare inizió a squillare rumorosamente.

Ci fermammo assieme a Carol e mentre parlava al telefono Chloe non la smetteva di fissarmi.

Alzai un sopracciglio: <<il criceto sta correndo più veloce?>>

Mi diede un colpo alla spalla fingendosi offesa: <<corre sempre veloce>>

<<Allora che c'è?>> chiesi pur sapendo quale fosse il desiderio ardente dentro di lei: <<vai pure adesso, non vorrei mai ti perdessi il riscaldamento>>.

Ecco che i suoi occhi castani e vispi si ravvivarono di colpo: <<sei un tesoro!>> esclamó dandomi un veloce bacio sulla guancia stritolandomi le costole: <<ti devo un favore!>> gridó dal fondo del corridoio, prima di svoltare l'angolo.

Sapevo di aver fatto un'azione gentile e buona verso Chloe ma d'altro canto ChLiCa non aveva bisogno di una grande collaborazione adesso. Dovevo solamente sistemare gli articoli già preparati dalle mie due compagne all'interno della pagina sul computer. Si erano già messe avanti mentre io, ancora, non avevo buttato giù nulla. Forse era per questo motivo che mi sentivo in dovere di lasciarla andare dal suo Dell.

<<Chloe è fuggita?>>

Mi voltai, Carol mi aveva appena raggiunta.

Aveva ancora il cellulare in mano e mi guardava come se si stesse sentendo terribilmente in colpa. Si mordeva nervosamente la guancia e chissà per quale motivo dentro di me diventava sempre più nitida l'idea di dover svolgere questo piccolo lavoretto da sola.

<<Mia madre ha bisogno in pasticceria>> mormorò rammaricata.

Sorrisi divertita dalla situazione, ma prima che potessi parlare fu proprio il mio cellulare ad interrompermi.

Oggi è la giornata delle chiamate o cosa?

Lo sfilai dalla tasca dei Jeans scoprendo che era proprio Josh dato che la sua faccia con le guance ingrandite dal formato della foto, lampeggiava nello schermo.

𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑩𝒊𝒈𝒈𝒆𝒔𝒕 𝑭𝒂𝒏 • ⁿᵒᵃʰ ᶜᵉⁿᵗⁱⁿᵉᵒ •Where stories live. Discover now