Capitolo 51

15 1 0
                                    

Vidi Martina di spalle rientrare con passo sicuro nel portone del suo palazzo, spiazzato e frastornato come solo lei riusciva a rendermi.
Dovevo andare a fare un po' di spesa e tutte le volte che mi avvicinavo troppo a quella ragazza andavo letteralmente nel pallone, dovendo rincollare sempre i cocci dei miei pensieri.
Nel market sotto casa, mi aggiravo tra gli scaffali perso nelle mie sensazioni, tra il banco della carne e quello del pane. In quel momento il mio problema più grande era dover dire ad Alice della mia settimana di assenza in ritiro a Roma.
Rientrai in casa carico come un mulo, con la borsa del nuoto, libri e buste della spesa.
Alice ancora non era rientrata dalle sue lezioni ed io mi apprestavo alle prime faccende, tra stendere costume ed accappatoio sullo stendino nel piccolo terrazzino e riporre la spesa tra frigorifero e dispensa.
Suonò il telefono in quell'istante ed io mi affrettai nel rispondere. "Pronto Lucrezio sei tu?"
La mamma è sempre la mamma, è una delle uniche persone al mondo, insieme al babbo, a cui permettevo di chiamarmi in quel modo che altrimenti odiavo.
"Ciao mamma..."
Risposi anche un po' laconico.
"Non chiami mai... devo esser sempre io a farlo"
Continuò nella normale prassi della madre premurosa, ricordandomi puntualmente di impegnarmi al massimo, visto che ero da sempre ancora a loro carico.
Giustamente volle farsi raccontare tutto il possibile, dalle gare di quell'ultima settimana alla convocazione e alla fine anche farsi rassicurare del mio andamento universitario.
Ero ancora al telefono a subire tutte le sue raccomandazioni quando rientrò Alice, felice come una Pasqua.
Alice aveva un volantino in mano che continuava a studiare riga per riga, nonostante si fosse praticamente tuffata sul divano in attesa che io riattaccassi il ricevitore.
"Ciao ma... ci sentiamo presto"
Conclusi la telefonata molto incuriosito della nuova lettura di Alice.
"Ciao amore... mi ha chiamato mia madre uff"
Mi giustificai per non averle dato subito attenzione. "Ciao Lucky... amore... guarda cosa ho trovato?"
Esordì porgendomi quel fantomatico volantino.
Citava un corso di Shibari del maestro giapponese che avevamo visto nel nostro locale preferito e sarebbe cominciato il lunedì successivo.
Lo lessi con molta attenzione.
"A proposito di lunedì prossimo, mi hanno convocato per un collegiale a Roma con la nazionale per tutta la settimana"
Risposi fingendo distrazione restituendole la brochure.
"Bene Lucky bellissima notizia... vuol dire che mentre sei via io mi concentrerò al massimo in questo corso... intanto però, sarebbe d'obbligo festeggiare. "
Alice non sembrava per niente scocciata anzi.
"Che ne dici se sabato usciamo a cena con Walter e Sabrina?"
Annuii alla mia Padrona godendomi il suo tacito benestare.
Ripresi a cucinare due belle succulente bistecche, mentre Alice continuava a parlarmi.
"Lucky amore... ho una voglia matta di appenderti come le ragazze dell'altra sera"
Conoscevo benissimo la sua folle caparbietà ed ero sicurissimo che avrei fatto la fine del salame nelle sue mani, quindi ero ben felice che lei prima di avventurarsi in una nuova disciplina come quella, ne seguisse il corso.
Finii di cucinare le veloci bistecche ben al sangue sopra la piastra, come piacevano ad entrambe e mangiammo faccia a faccia stavolta, proprio per definire con precisione sia i miei giorni di assenza che i vari appuntamenti del suo corso.
Era talmente entusiasta e presa dal suo nuovo impegno che le sfuggi letteralmente di chiedermi se anche Martina era stata convocata al ritiro di Roma ed io ne ero molto molto contento.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora