69. Ora

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Harry mi afferra il mento con le sue lunghe dita. "Piccola, dimmi che stai davvero bene."

"Harry, sto bene." Lo bacio dolcemente, strofinando a malapena le labbra contro le sue. "Ti preoccupi troppo."

"Lo so. Ma non posso sopportare il pensiero di farti del male." 

"Non l'hai fatto. Bè quasi, quando hai cercato di entrare dalla porta sul retro, ma..." Ghigno verso di lui. 

"Oh, sei sfacciata," cerca di farmi il solletico, ma scendo dal letto troppo velocemente. 

"Ti piace che sia sfacciata. Troppo, credo." Volto il sedere verso di lui e lo dimeno. "Zona riservata, Styles."

Ride. Quella risata fragorosa. "Non ci stavo provando. Lo giuro."

"Uh-huh. Certo. Signor proviamo-cose-nuove. Lascia che ti leghi, ha detto. Non è chissà cosa, ha detto. Ti farà male solo per un secondo--" Squittisco quando balza verso di me, circondandomi il bacino con le braccia e tirando verso di lui. Le sue dita si muovono sulla pelle della mia pancia e dei fianchi e mi accascio, ridendo. 

Cade in ginocchio dietro di me, cullandomi. "Amo sentirti ridere." Mi bacia i capelli. "Amo essere la ragione della tua risata."

"Anche io, amore. Anche io." Mi giro tra le sue braccia e lo bacio. "Ora, per favore, possiamo lavarci e mangiare? Sono debole a causa di tutta questa attività." 

"Lo so. Non riesci nemmeno a stare in piedi." Mi fa di nuovo il solletico, poi mi alza. 

Dopo una doccia veloce, Harry ci fa dei toast al formaggio, poi andiamo a dormire. Il mattino dopo mi alzo lentamente dal letto. Mi vesto lentamente. Faccio colazione lentamente. Harry mi colpisce il fianco mentre si siede al bancone.

"Hey, stai bene? I tuoi polsi sono ancora rossi?"

Sorrido, alzando le mani. "Stanno bene. Sto bene. Più che bene. Sono felice che questa sia la fine. Sento che dovrei essere triste, ma non lo sono. Sono solo... emozionata." 

"Come quando ti laurei," allunga le parole. 

Sorrido. "Presumo. Non mi sono mai laureata."

Ride e mi tira più vicina, baciandomi i capelli. "Andiamo, piccola."

Venti minuti dopo parcheggiamo al soundstage. Ho chiesto a Harry di passare la giornata con me perché è un grande giorno. Il mio ultimo giorno. 

Il mio fottuto ultimo giorno. 

E' la fine della mia infanzia. Il culmine di nove anni di lavoro. Penso che sia un po' come laurearsi. 

Lou si emoziona mentre mi fa i capelli e il trucco e faccio di tutto per farla ridere e non piangere, afferrando un eyeliner e disegnando sul viso mentre mi trucca. 

"Non voglio nemmeno sapere," ruota gli occhi.

Rido. "E' n capolavoro." Non lo è. E' una margherita orrenda.

"Ne sono sicura." Mi arruffa i capelli, poi li risistema velocemente. "Sei pronta, ragazza."

"Grazie, Louise." Ci abbracciamo. 

"Nome intero. Ecco come sai quando è una cosa seria."

Rido mentre entro nel soundstage con Harry al mio fianco. Non abbiamo molto da girare. Mitch ha lasciato le ultime scene per l'ultimo giorno. Di solito non giriamo necessariamente le scene in ordine. Giriamo quello che possiamo quando possiamo, in base al programma di ognuno. Ma voleva che l'ultima fosse l'ultima. 

The Other One [ Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora