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Taehyung, Yoongi e un ospite speciale, di nome Jungkook, che aveva tanto insistito per fare parte del loro gruppo, erano accovacciati l'uno vicino all'altro, tutti vestiti di nero, sotto un ponte vecchio e malandato, del quartiere di Gangnam. Quel piccolo genio informatico di nome Min Yoongi, era stato così previdente da mettere un microchip installato nel caricatore della pistola di Namjoon, prefigurando in anticipo la sua pazzia. In quel modo, non appena l'arma era stata caricata, il chip si era attivato e aveva cominciato a trasmettere la posizione del tatuatore, che ovviamente non aveva mai sospettato nulla; i tre ragazzi erano a conoscenza, quindi, del luogo esatto in cui si trovava Namjoon, proprio al di laà della porta rossa sbiadita davanti ai loro occhi.

Jungkook era terrorizzato da tutto quello, stava letteralmente tremando, ma non poteva farci nulla: aveva chiesto lui stesso di poter accompagnare Taehyung, poichè non avrebbe sopportato l'idea di perderlo per una seconda volta. Se il destino fosse stato tanto crudele con loro da terminare le loro vite, almeno avrebbero potuto farlo assieme, godendo l'uno dell'altro degli ultimi momenti a loro disposizione. I due fidanzati si tennero per mano lungo tutto il tragitto, mentre Yoongi li guardava con occhi di disgusto: lo hyung non sopportava le smancerie, non aveva mai saputo digerire tutta la dolcezza di una coppia, soprattutto se si trattava di omosessuali.
Proprio non gli andavano a genio. Eppure non aveva mai una volta insultato Namjoon con battutine sceme, con insinuazioni strane o altro che potesse ferirlo, perchè era il primo a rendersi conto che ci fossero opinioni diverse in persone diverse. Si limitava a cambiare stanza quelle poche volte che vedeva il suo amico spassarsela con qualcuno o semplicemente indossava gli auricolari per non sentire gemiti e ansiti maschili. Gli unici che amava sentire erano quelli provenienti da giovani ragazze.

«Namjoon dovrebbe essere dentro... Avete le armi cariche? Munizioni a sufficienza?» disse il menta, che fra loro era sicuramente il più esperto. Taehyung controllò le proprie armi, poi controllò anche quelle di Jungkook, per essere sicuro che anche il suo amante fosse in grado di difendersi. Annuirono entrambi con vigore, sentendo poi Yoongi continuare «Allora andiamo.»
Taehyung fermò con una mano il maggiore, che si voltò per incontrare gli occhi del castano, e lo guardò come a chiedergli silenziosamente il permesso di fare qualcosa. «Puoi lasciarci soli un minuto?» chiese, ricevendo in risposta un'alzata di spalle, seguita da uno sbuffo e un ''Fate presto, quelli non aspettano mica noi''.

Jungkook guardò la figura esile di Yoongi allontanarsi da loro due, dandogli le spalle, prima di sentire la mano di Taehyung toccargli una coscia. Fissò gli occhi scuri nei suoi, prima di notare l'altro cominciare a parlare con tono serio «Jungkook, ascoltami bene. Non scherzo mica quando dico che potremmo non rivederci più dopo questa notte. Io... Io non avrei dovuto portarti... Quindi se vuoi puoi ancora scappare.» si umettò le labbra quando vide l'altro scuotere il capo con vigore «Jin è il mio migliore amico, devo farlo per lui.» perchè ne era convinto, lo sentiva come una specie di dovere, per sopperire a tutto quello che non aveva fatto.

«Baby... Scusami ancora una volta per essere sparito così dal nulla, per averti mentito e per essermi comportato da stronzo. Ma non ho mai smesso di amarti, mai nemmeno per un secondo. Il mio pensiero fisso eri tu, da quando mi svegliavo al mattino fino a quando chiudevo gli occhi per riposare. Ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre. Succeda quel che succeda stanotte, ricorda per tutta la tua esistenza queste parole. » Taehyung terminò il suo discorso andando a premere le sue labbra su quelle di Jungkook, che ricambiò mordendo e assaporando il labbro inferiore del castano; le loro lingue si intrecciarono, si abbracciarono come se quello fosse il loro ultimo bacio e le salive si mischiarono a sancire la loro unione spirituale. Quando si staccarono, il corvino soffiò «Non morire. Rimani vivo per me, Tae.» suscitando nel maggiore una piccola risata, per sdrammatizzare. «Forse dovrei dirti io la stessa cosa. Ricordati che ho preso una pallottola in piena gamba e sono ancora vivo e vegeto!» scherzò Taehyung, lasciando un altro bacio a stampo sui boccioli rosati di Jungkook.

Quell'ultimo contatto, e i due raggiunsero Yoongi, pronti ad affrontare quella merdosa banda di criminali.

(Questo capitolo è stato pubblicato solo per chi non segue Confessor e giustamente non sa cosa sta succedendo.)

Daddy's babyboy | Taekook Where stories live. Discover now