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Parla Jungkook: Salì in camera dove vidi Jimin appoggiato allo stipite della porta, esattamente quella del bagno, con una sigaretta in mano. Mi avvicinai a lui guardandolo dritto negli occhi, quasi sconvolto, e gli presi la sigaretta dalle mani rompendola in mille pezzi. Mi spieghi cosa ti prende? Incrociai le braccia al petto, il respiro era sempre più pesante. Nulla Kook, volevo stare solo un pò solo. Scossi la testa, non è solo questo... sai che con me puoi parlarne, sempre. Si morse il labbro inferiore sedendosi poi sul bordo del letto, è tutto cosi complicato Kook, hai dimenticato tutto. Non dissi nulla, preferì stare in silenzio, o avrei peggiorato la situazione. So che anche per te non è facile, ma cerca di capirmi. È difficile sapere che il mio fidanzato ha perso la memoria e che non ricorda nemmeno quello che abbiamo passato insieme, per non parlare poi dei miei genitori che sono- si bloccò, sono? Lo istigai a continuare, vieni qui. Aprì le braccia circondandogli le spalle, stringendolo forte a me. Gli accarezzai la schiena, tranquilizzandolo. Rimasi per un breve periodo di tempo in quella posizione, lo stesso lui. Era come se niente e nessuno potesse separarci, come se eravamo tutt'uno. So che non ti ricordi granché, ma... ti amo. Mi guardò negli occhi, quei occhi che mi facevano sciogliere non appena incontravano i miei. Credo di amarti anch'io, Jimin. Sul suo viso comparve un piccolo sorriso, il che fece sorridere anche me. Sei così bello quando sorridi, dovresti farlo più spesso. Gli strizzai le guanciotte facendolo sbuffare per poi lasciare un delicato bacio sopra le sue morbide labbra. Sembri un bambino a volte, risi mentre lui continuava a rimanere in silenzio.

1 settimana dopo:

Piccolino, sbrigati a scendere! Urlò Jimin dal piano di sotto, penso che sia ora di fare colazione. Scesi il più velocemente possibile poiché avessi una gran fame e mi ritrovai davanti il rosa a petto nudo. Restai a bocca aperta, non è che fosse la prima volta, però ogni volta mi faceva sempre uno strano effetto. Era così basso rispetto a me, ma aveva comunque un fisico da urlo. Piccolino, sei sceso finalmente. Ti ho preparato la colazione, sorrise teneramente. Sorrisi anch'io avvicinandomi a lui che si era appena girato per continuare a cucinare. Lo abbracciai da dietro e lo vidi quasi sussultare, il che mi fece sorridere soddisfatto. Gli accarezzai la schiena, ho trovato una cosa in camera... gli baciai una spalla. Si girò verso di me, e sentiamo... cosa hai trovato? Mi accarezzò una guancia con il pollice e sorrise, questa... misi una mano in tasca e uscì una fotografia di me e Jimin abbracciati. Io ero sopra le sue gambe e lui mi stringeva forte sè, sembrava quasi un hotel visto dalla foto. Dov'eravamo? Chiesi mordendomi il labbro, faceva male non ricordarsi anche le piccole cose che probabilmente mi avevano reso felice, faceva male eccome! Eravamo in un hotel, ci andavamo sempre quando avevamo bisogno dei nostri momenti intimi. Sorrise accarezzandomi la schiena, nei suoi occhi potevo vedere un filo di tristezza. Jimin? Lo chiamai piano, ma lui mi sentì ugualmente. Alzò un sopracciglio come a chiedermi cosa volessi dire, mi ci porteresti di nuovo?




Hola genteee! Scusate tantissimo per l'assenza ma ho avuto tantissimi compiti che hanno preso la maggior parte del mio tempo. Mi farò perdonare promesso. Ah, vi è mancata questa storia?❤

Jikook~ Bad Boy #WATTY2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora