undici

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-Che schifo

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-Che schifo.- furono le prime parole pronunciate da Yoongi al mattino.

Non erano neanche le nove e fuori diluviava, il cielo era buio, dalla finestra lasciata aperta entrava una corrente fredda.

-Che agosto del cavolo.- si alzò vincendo la pigrizia, per chiudere l'anta che sbatteva contro il muro.

Afferrò il telefono per aprire le notifiche e vedere cosa c'era di nuovo sui social, ma evidentemente non c'era campo, perchè la rotellina del caricatore continuava a girare all'infinito. Ciò suscitò l'ennesimo sospiro infastidito da parte del moro.

Non aveva voglia di andare in cucina e fare colazione, sapeva benissimo che una volta entrato nella stanza si sarebbe trovato davanti gente mezza morta sul pavimento, sigarette e bottiglie vuote sparse ovunque.

Osservare il temporale fuori dalla finestra, gli parve l'unica alternativa.

Jimin dormiva ancora nel letto, cullato dal rumore della pioggia e del vento.

Quasi involontariamente, fece cadere lo sguardo su di lui. Sembrava un angioletto con quei capelli biondi arruffati e la bocca schiusa.

Aveva il telefono a portata di mano, perciò non resistette dallo scattargli una foto.
Probabilmente poi l'avrebbe usata per sputtanarlo, oppure l'avrebbe custodita insieme a tutti gli altri scatti che gli aveva rubato.

-Yoon..- sussurrò nel sonno. Il moro si avvicinò incuriosito. Aveva ancora le palpebre chiuse e tremanti, segno che stava sognando.
-Yoongi!- insistette, la bocca premuta contro il cuscino aveva reso la sua voce indispettita.

-Che c'è? - sussurrò trattenendo una piccola risata, mentre gli passava delicatamente l'indice sulla guancia calda e liscia.

-Fatti mettere un cerotto!- le parole non erano ben distinguibili nel sonno, ma Yoongi le afferrò lo stesso, perché aveva capito in pochi secondi cosa stava sognando.
-È blu! Come piace a te!- tentò di nuovo.

𝐁𝐑𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑𝐇𝐎𝐎𝐃 * pjm ; mygWhere stories live. Discover now