Picture of You

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"Che cosa diavolo ci fa lui qui ?!" urlò Taehyung non appena vide Jimin uscire dal taxi in compagnia del suo — in quei mesi appena diventato — acerrimo nemico Jeon Jungkook.

La vena del collo gli si gonfiò per l'ira quasi tangibile, le sopracciglia aggrottate verso il giovane dalla pancia rotonda in attesa di sentir proferire spiegazioni credibili. Jimin si inumidì le labbra e sospirò appena, sollevando gli occhi al cielo per quella che sembrò essere la millesima volta in quel pomeriggio. Tutto era già prevedibilmente calcolato: Jimin — che conosceva Taehyung meglio delle sue stesse tasche — sapeva bene che il suo migliore amico avrebbe scalpitato e dato di matto non appena scoperto che insieme a loro ci sarebbe stato anche Jungkook, ancor peggio impedito se solo l'avesse invece saputo in anticipo. Taehyung era lì, proprio come Jimin lo aveva immaginato, con le mani strette fra i pugni e l'ombra di un sorriso svanito sulle sue labbra.

"L'ho invitato io" rispose Jimin disinvolto.

"Oh no", disse Taehyung a sua volta accennando una risata smorzata e tutt'altro che gioiosa "Lui non viene con noi, Jimin-ah" dichiarò poi con tono autoritario, gettando di volta in volta sguardi sempre più minacciosi verso Jungkook lontano soli pochi passi da loro.

"Taehyung ascolta ..."

"Non ha nessun diritto di essere qui, non adesso, non dopo essersi disfatto delle sue stesse responsabilità per 2 interi mesi!"

"Hey testa d'asino, non sei tu a decidere cos'è giusto qui, è chiaro ?" sputò fuori Jungkook, accennando un sorriso compiaciuto quando Taehyung tentò di avvicinarsi a lui ma fermato in pieno tempo dalla piccola stazza rotonda di Jimin.

"Tu sta' zitto" disse il biondo, rimproverando Jungkook con un'espressione accigliata "E tu, cerca di calmarti" disse poi a Taehyung, desideroso invece di sferrare il suo destro migliore dritto sulla mandibola ben marcata e delineata del quarterback.

"Non ci posso credere che tu l'abbia davvero portato qui!"

"Taehyungie" tagliò corto Jimin, il palmo della mano che premeva con forza sul suo petto "Ti prego, ne abbiamo già parlato"

"Sì, e ti ho detto che non mi fido di lui!"

"Non ti devi fidare di me Kim, non è te che devo impressionare!" disse Jungkook, con parole colme di presunzione che non fecero altro che alimentare la rabbia quasi incontrollata del ragazzo dall'ormai lontano sorriso rettangolare.

"Sei solo uno stronzo! Hai la minima idea di quello che hai fatto ?! Pensi sul serio che tutto possa risolversi con delle squallide scuse ?" urlò Taehyung, avanzando un passo sul corpo di Jimin per accorciare ancora di più la distanza che c'era con Jungkook. "Jimin è stato indulgente con te ma io non lo sarò!"

"E' stato lui a volere che fossi qui, si può sapere qual è il tuo problema, mh ?" ribatté il moro allargando le braccia in segno di sfida, pronto ad accogliere ciò che Taehyung aveva da offrirgli, anche a far a pugni se ce ne fosse stato il bisogno. "Hai paura che possa rubarti il ruolo, Taehyung ? Che tu non possa più andare in giro per scuola a vantarti della sua gravidanza ?"

A quelle parole stuzzicanti come punte di coltelli affilati, Taehyung avanzò ancora, Jungkook dall'altro lato fece lo stesso, fino a che entrambi i loro volti non si ritrovarono uno a pochi centimetri dall'altro. Sbuffi di aria calda fuoriuscivano dalle loro narici, gli occhi specchio riflesso della loro stessa rabbia repressa, pronti ad azzuffarsi e saltarsi addosso al rintocco del primo sospiro espirato fuori posto e parola pronunciata. "Basta!" urlò Jimin mettendosi tra i due ragazzi, separandoli con dure spinte su ciascuno dei loro petti "Ne ho abbastanza di voi due e dei vostri capricci! Sono stanco, mi fa male la schiena, e ho già un bambino qui con me, non ne ho bisogno di altri due a cui fare da balia!"

Strawberry & Cigarette ✧ JikookWhere stories live. Discover now