Ce l'ho dura... l'autostima. pt.2

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La prima cosa che feci tornata a casa fu quella di buttarmi sul letto.
Era uno di quei momenti un po' così, in cui non sapevo se essere triste e felice, avevo passato un pomeriggio con Stails, questa per me era già una rivincita.

Stavo attraversando il classico momento da adolescente disperata e non me ne rendevo nemmeno conto (oggi darei sicuramente della poco di buono alla me di allora)

La mia vista stava diventando uno di quei soliti cliché, non avrei mai trovato l'amore vero, anche se qualcosa nella mia testolina (e forse anche nei pantaloni) pensava il contrario.

Ero Hopita, non potevo lasciarmi abbattere.

Passai tutta la giornata ad oziare in quello stupido letto, attendendo con frenesia un messaggio da parte di Stails.

Il messaggio arrivò.

Erano le 23 circa.

Avevo sonno, me lo ricordo ancora.

Però, al cazzo di Stails, io ci credevo ancora.

Doveva essere mio.

Il messaggio diceva: "Mi dispiace Hopita, non voglio più avere a che fare con te, oggi non so che mi sia successo, io sono troppo per te"

Inutile negare che il pavimento della mia stanza era diventato un lago (tranquilli, non mi ero bagnata, avevo soltanto pianto)

Lui era troppo per me?
Non lo avrei mai accettato.
Avrei dimostrato a tutti che si sbagliava.

Avviso

Ciao Gais, scusate se il capitolo è corto però da questo momento in poi comincerà la vera storia, saranno passati degli anni e un po' di cose cambieranno....

Ci vediamo domani!!!!!!!!

Cinquanta Sfumature di Hope (IN CORSO) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora