"Il Signor Stails desidera Riceverla" pt. 1

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Erano passati tre anni dalla fine del mio percorso scolastico e la mia rivincita personale. Ero riuscita a fare ciò che volevo fare, ero diventata una giornalista di sucCESSO.

Mi occupavo di gossip, tradimenti dei vip e altre cose così.

Però dopo mesi di lavoro alla Fake News Agency era finalmente arrivato il momento di dare una svolta alla mia carriera giornalistica, Hopita aveva bisogno di qualcosa di più ed era arrivato il momento di farlo.

Mentre ero in fissa con le robe di lavoro, il direttore della mia testata (nonché compagno di sveltine occasionali), 105 kg di puro grasso rosolato da una miriade di peli neri, piombo' nel mio studio.

"Hopita" disse guardandomi dritto in faccia "Ho una proposta da farti"

All'inizio pensai che volesse scoparmi come al solito, ma il suo sguardo era diverso, era meno ingrifato del solito.

"Sul tavolo o sul lampadario?" sussurai imbarazzata

Scoppio' a ridere con quella sua risata frastornante e stonata.

"Ma no, che hai capito!" sbotto' "O almeno, non adesso"

Il solito capo che si scopa le segretarie eh?

"Avrai l'onore di intervistare uno grosso" (non siate maliziosi)

"Cosa?"

"Uno veramente grosso, stramilionario"

Ero sorpresa ed emozionata, ma soprattutto... eccitata.

Io, Hopita Gerarda De la Guileira Smith, la ragazza che si faceva i cazzi dei vip di poco conto (letteralmente) avrei avuto la possibilità di farmene uno di veramente importante.

Singhiozzai sbigottita.

"Non sei contenta?"

"Sì" dissi camuffando l'emozione mentre nella mia testa era tutto un YEEEE MI SCOPO IL MILIONARIOOOO YEE YEEE.

"Perfetto, domani andrai già ad intervistarlo"

"Quindi di cosa si occupa?" avevo bisogno di conoscerlo, dovevo farmi trovare pronta e preparata.

"È un imprenditore"

Cazzo, sarei andata a letto con un imprenditore famoso e milionario, mi stavo bagnando al solo sentire quelle parole.

"Nel dettaglio?"

"Si occupa di rotoli di carta igienica, la sua compagnia, la Shit Corporation, è la prima nel settore"

La mia mente era stracolma di pensieri.... E se lo avesse avuto piccolo?

Forse era meglio non pensarci, dovevo tenere duro (e ternerglielo duro) potevo farcela!

Salutai il mio capo e pensierosa ripresi a lavorare, pensando ogni singolo istante al famoso imprenditore.

***

Era un grosso e grande edificio costruito in ferro armato, uno di quelli che usano come esempio per gli edifici della lego.

Lì dentro c'era la mia risposta, la mia rivincita. Sarei finalmente diventata una giornalaia affermata.

Nel frattempo nella mia mente continua a persistere il pensiero... "PE PE PE PE PE ME LO SCOPO PE PE PE PE"

Ma non avevo il tempo di pensare a queste cose, dovevo essere seria. Scesi dalla mia macchina più sexy che mai, vestito rosso che si fermava a metà coscia e giarrettiera da prostituta australiana. Uscii prima la gamba destra, poi quella sinistra, poi tutto il corpo. Con il petto in su e il deretano in fuori mi accingevo a raggiungere l'ingresso, con la camminata più sensuale che avrei potuto fare.

Il portiere mi apri', mi saluto' con un piccolo cenno e mi invito' ad entrare, lo seguii.

Ero dentro.

E presto anche qualcos'altro sarebbe stato dentro.

La signorina della reception mi accolse con un grande sorriso.

"Che troia" pensai, ma non lo dissi per educazione.

"Lei è la signora Smith"

"Signorina" la corressi

"Bene, signora Smith. Prenda l'ascensore e salga al piano 34, seconda porta a destra"

Mi accinsi a raggiungere in fretta l'ascensore, mentre i miei tacchi 17 cominciavano già a traballare.

Entrai e digitai il numero 34.

La canzoncina nell'ascensore era davvero fastidiosa, così decisi di prendere una chewingum e masticarla.

Dopo 8 minuti di rottura attesa arrivai a destinazione.

Un lungo corridoio con tantissime porte.

La mia risposta era vicina.

Entrai nella seconda porta e destra, dentro c'era una segretaria dall'aria sfigata, con gli stessi occhiali che indossava mia nonna Ursula.

"Si metta pure seduta"

Aspettai per due ore, 15 minuti e 34 secondi.

Poi la segretaria si sveglio' dal suo letargo.

"Il Signor Stails desidera Riceverla" disse

Stails? Io conoscevo quel cognome.

Entrai impaurita.

Quello era solo l'inizio.






Cinquanta Sfumature di Hope (IN CORSO) Where stories live. Discover now