Capitolo 33

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Elizabeth's pov
8.03 Wow la prima volta che Elizabeth Jenner è gia a scuola.
Cammino per entrare quando vedo lo sguardo di Aron fisso su di me. È in compagnia di alcuni ragazzi che non ho mai visto prima d'ora. Ci fissiamo per una frazione di secondo ma poi distoglie lo sguardo da me.
Sono ancora arrabbiata per l'altra sera. Come ho potuto pensare che fosse diverso? È solo uno stronzo egoista. Prendo le cuffiette e parte la canzone 'Secrets' dei OneRepublic. Una delle mie preferite.

Mi siedo su una panchina vicino l'entrata e guardo gli orari.
Prima ora: letteratura. Sbuffo perché è il corso in comune con lui ma sono anche felice perché letteratura inglese è una delle mie materie preferite.
Nel corridoio incontro Jenni, ha lo sguardo basso e triste, non l'avevo mai vista così. Mi avvicino a lei.
"Jenni stai bene?"
"Si... cioè no. Mio fratello Logan..."
"Aspetta, hai un fratello?" Chiedo alzando le sopracciglia. Pensavo fosse figlia unica.
"In realtà siamo gemelli, solo che lui vive in Inghilterra perché fa parte di una squadra di basket inglese. Sono triste perché beh, ieri è stato il suo compleanno, non lo vedo da circa sette mesi e mi manca, sai, eravamo inseparabili." Dice con un velo di tristezza.
"Jenni mi dispiace tanto. Vedrai che al più presto ritornerà da te."
Porta le sue braccia al mio collo e mi abbraccia.

Entro in classe, alcuni posti sono già impegnati e per non capitare vicino a quell ammasso di muscoli, mi siedo vicino ad un ragazzo. Non l'avevo mai visto prima. È nuovo?
-Sei tu che non conosci nemmeno i ragazzi con cui hai corsi in comune-
Non è vero, sono sicura che non sa chi sono.
"Ciao Elizabeth." Come se mi avesse letto nel pensiero. Mi porto le mani in testa e gli dico un semplice Ciao.
La lezione inizia e di Aron nessuna traccia. Meglio così.
-Sicura?- Sicurissima. Mi metto diritta sulla sedia.
"Allora ragazzi, oggi vi voglio parlare di William Shakespeare e in particolare di una frase: Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti. Sapete dirmi di quale opera si tratti?"
Sto per rispondere quando una voce che conosco fin troppo bene lo fa al posto mio.
"Sogno di una notte di mezza estate." Esclama Aron entrando in classe e sedendosi vicino a una ragazza la quale sfoggia subito un sorriso seducente. Vomito.
La professoressa ci parla di William Shakespeare e delle sue opere. Presto molto ascolto alla lezione ma ad un tratto sento gli occhi puntati di Aron su di me. Giro il capo e i miei occhi si scontrano con i suoi. Subito distolgo lo sguardo imbarazzata. Sono sicura di essere diventata rossa, infatti sento un risolino provenire da lui. Al suono della campanella mi precipito fuori dalla classe ad una velocità che non sapevo avessi.
Arrivo a casa distrutta. Mi butto a capofitto sul letto, accendo il Mac e cerco su Netflix film da vedere. Sono quasi tutti romantici... basta! Spengo il computer, scendo dal letto e inizio a camminare avanti e dietro.
"Smettila di pensarlo, smettila di pensarlo!" Sbotto ad alta voce.
"Elizabeth devi capire che non fa per te! In realtà non fa per nessuna. D'altronde lui è Aron Cooper." Ormai sono diventata pazza. Parlo ad alta voce. Caccio un urlo perché odio il potere che esercita su di me. Basta!
Prendo le cuffie, esco di casa e inizio a camminare. Mi schiarirà le idee fare una passeggiata. Studierò più tardi. Metto la playlist casuale e cammino. Ammiro i grandi grattacieli newyorkesi e il fiume Hudson che oggi è agitato più del solito.

Un chiostro di gelati si ferma proprio davanti a me. Decido allora di prenderne uno o tre. Cosa posso volere di più dalla vita? Sto mangiando un gelato camminando tra le vie di Manhattan.
Immersa nei miei pensieri non vedo un piccolo fossato a terra e inciampo, sto per cadere ma finisco tra le braccia di un ragazzo. Non l'ho mai visto, occhi marroni, capelli perfettamente tirati indietro. Mi guarda divertito.
"Oddio scusa, non avevo visto che c'era, cioè ma secondo te è possibile camminare in queste condizioni? Ci sono fossi ovunque." Ma che sto dicendo? Il ragazzo continua a guardarmi divertito e se non fosse che ha tutta la felpa sporca per colpa mia, già lo avrei preso a schiaffi. Prendo un fazzoletto e cerco di pulire dove c'è la macchia, ma invece di scomparire diventa ancora più grande. Lui invece di arrabbiarsi scoppia in una fragorosa risata.
"Beh non c'è niente da ridere." Ma alla fine rido anche io. Sembra simpatico non come Aron.
"Tranquilla non è niente."
"Oddio ma sono già le sette? Devo ancora studiare! Senti io devo andare, mi dispiace per la tua felpa ma basta lavarla e si toglierà tutto. Ciaoo." Cammino a passo svelto e sento dire dal ragazzo qualcosa ma sono già troppo lontana per capire cosa abbia detto.
Mi addormento sui libri, domani mi aspetterà una lunga giornata.

"Jenni davvero non ho bisogno del passaggio, prenderò l'autobus." Non le ho spiegato che io e Aron abbiamo litigato, di nuovo.
"Non accetto scuse. Passo alle sette con Aron. Tieniti pronta." dice entusiasta per poi attaccare.
Sono le cinque quindi ho ancora tempo di leggere un libro. Cerco quale scegliere sul mio grande scaffale ma ne sposto alcuni e uno cade attirando la mia attenzione: Sogno di una notte di mezza estate. Ma davvero? Non ci posso credere. Scuoto la testa sedendomi a gambe incrociate sul mio letto. Che coincidenza.
Mi viene in mente la sua voce che pronuncia il titolo, che entra con strafottenza nell'aula e che mi guarda con i suoi occhi color oceano.
Il tempo passa veloce immersa nell'opera di Shakespeare. 
Decido così, con grande seccatura di alzarmi dal letto e prepararmi. Continuerò dopo...
Apro l'armadio e subito noto un vestito.
Lo indosso ed è davvero bello. Non l'avevo mai messo. È blu notte, arriva fino al ginocchio, aderente ma al punto giusto. Va bene per il mio fisico. Non so come faccia ad avere una pancia piatta mangiando sette torte e cinque cornetti al giorno. La schiena è un po' scoperta ma niente di eccessivo.
Faccio una coda alta, metto il mascara, il colore dei miei occhi viene messo in risalto da folte ciglia e infine un lucido. Nascondo le lentiggini con un po' di fard e indosso anche dei tacchi, stupendo perfino me stessa.
Il cellulare suona con un messaggio di Jenni dicendomi che è appena arrivata.
Devo salire in macchina con Aron?
-Si idiota, ti muovi?-
Non ce la faccio. Valuto l'idea di andare a vivere sotto le coperte del mio piumone evitando tutti, tranne ovviamente il fattorino della pizza. 
Faccio un grande respiro ed esco di casa. Entro in macchina e Jenni inizia a parlare a macchinetta.
"Elizabeth non puoi capire. Che bello!!!" Strilla.
"Beh se mi spiegassi, capirei." Con la coda dell'occhio vedo Aron che fa un piccolo sorriso.
"Oggi mio fratello ha fatto una sorpresa a tutti arrivando qui. È arrivato stamattina. Sono contentissima. Credo che venga anche alla festa. Te lo faccio conoscere." Dice tutto d'un fiato. Vedo Aron fare una smorfia ma cerco di non dargli peso. Ha solo accennato un misero 'Ciao' quando sono entrata.
"Sono contenta Jenni." Sorrido.
Arriviamo alla festa e lei subito si precipita dentro dal suo Romeo.
Io con questi maledetti tacchi impiego più tempo. Aron viene accanto a me e cammina seguendomi.
"Sei bellissima." Beh vorrei dire che anche lui lo è ma cerco di evitarlo. Indossa una camicia bianca con due bottoni sbottonati e un pantalone nero. È la prima volta che lo vedo così elegante. Di solito è vestito sempre con magliette a tinta unita. Ovviamente a lui sta bene tutto. Diamine.
Mi prende per un polso ed io subito lo ritraggo.
"Hai sentito quello che ho detto?" Dice calmo.
"Si Aron, ma sai cosa? Ho deciso di provare ad essere stronza anch'io e quindi non m'importa niente ne di te e ne di quello che dici." Si rabbuia, non smette di guardarmi, ma poi come se si fosse svegliato da uno stato di trance entra verso la grande casa.
Sospiro e mi incammino anche io. La musica è assordante, ci sono persone ovunque già ubriache. Vado alla ricerca di Taylor e lo vedo con Aron, Jenni e alcuni ragazzi seduti su un divano. Mi avvicino a loro e noto con grande fastidio che c'è anche Michelle e sta vicina ad Aron e appena quest ultimo nota la mia presenza mi scocca un'occhiata fugace.
"Buon compleanno Taison." Gli dico sorridente.
"Grazie rossa, wow sei bellissima stasera." Alza la voce quasi per farsi sentire, fa un mezzo sorriso e punta il suo sguardo su Aron.
Jenni si alza all'improvviso e si avvicina. "Elizabeth voglio presentarti mio fratello. Logan." Mi giro di scatto, il ragazzo difronte a me fa una faccia sorpresa quasi quanto la mia.
"Tu." Diciamo all'unisono.
"Vi conoscete?" Dice Aron stupito.
"No" "Si." Il ragazzo alza le sopracciglia chiaramente divertito.
Oddio, la storia si ripete.

Nel destino ci credo  #Wattys2019Where stories live. Discover now